22 Dicembre 2025
La danzatrice di pizzica salentina, Alessandra Bellomo ci racconta la sua passione
La danzatrice di pizzica, Alessandra Bellomo è un esempio per i tanti giovani che cercano un proprio posto nel mondo

Di Maria del Rosso
Alessandra ci racconta la sua passione per la pizzica salentina, una delle danze del Sud Italia più affermate della nostra contemporaneità.
Il suo merito è di aver saputo trasformare la sua passione per la pizzica in un vero e proprio lavoro mediate lo studio, la tenacia e la determinazione ed oggi si esibisce sui palchi importanti nazionali ed internazionali collaborando con diversi artisti del panorama della musica popolare salentina. Ci racconta la sua formazione con la maestra Veronica Calati e la sua collaborazione importante con l’ artista Daniele Massaro.Inoltre, si dedica all’ insegnamento con l’ obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni ma anche ai più curiosi le radici e la storia di una danza che affascina e custodisce il potere curativo, di rinascita dell’ essere umano.
Un tempo i tarantolati morsi dalla tarantola vivevano in uno stato di depressione, di isteria e solo mediante la musica scandita dal ritmo incalzante del tamburo che accompagna la danza potevano guarire e reintegrarsi nella società. Oggigiorno esistono tanti malesseri che si presentano sottoforma di tarantola e l’ essere umano necessita di una cura e l’ arte rappresenta la linfa vitale per la nuova vita.
La danzatrice di pizzica, Alessandra Bellomo è un esempio per i tanti giovani che cercano un proprio posto nel mondo, di passioni e di sogni si può vivere come ci dimostra Alessandra con i suoi successi e con i grandi traguardi raggiunti passo dopo passo.
Alessandra, attualmente sei impegnata nei corsi di pizzica salentina in qualità di insegnante. Al riguardo, quanto sia importante approcciare le nuove generazioni allo studio della pizzica come cura terapetuica, che va oltre il brand taranta soprattutto nei tempi nei quali viviamo in cui si parla di depressione tra i giovani?
“Ritengo che per i giovani, avvicinarsi ad una danza antica della nostra Puglia sia importante per scoprire le nostre origini e radici. Oggi, i giovani sembrano vivere sradicati da ogni legame culturale e identitario. Il mio obiettivo è di contribuire a trasmettere
l’ importanza della danza e della musica come antidepressivo naturale. Posso dire, per esperienza, che la danza può salvare”.
Un aggettivo che descrive la tua pizzica salentina.
“Per me la pizzica deve essere liberatoria. La memoria in cui interpreto la pizzica prende vita dal mio modo di essere e dalla mia personalità.
Intendo la pizzica come mezzo per regalare a tutti un momento di gioia, leggerezza e libertà. Il sorriso è un elemento che caratterizza la mia danza. E’ entrata nella mia vita in un momento in cui avvertivo il bisogno di trovare una forma di espressione che potesse dare sfogo alle mie emozioni, in modo pieno e libero.”
Il tuo merito è di aver saputo trasformare la tua passione per la musica e per la danza popolare salentina in un vero e proprio lavoro. La tua carriera artistica è inziata studiando la pizzica salentina dall’ affermata maestra Veronica Calati. Quanta è stata incisiva Veronica Calati nella tua formazione e nell’ averti spronata a spiccare il volo?
Quale consiglio e insegnamento ti porti nel cuore?
“Ho iniziato a danzare senza pensare, nemmeno immaginando, che la pizzica potesse diventare il mio lavoro prima di scoprire la pizzica non sentivo mai nessun tipo di danza.
Mi sono appassionata sempre di più seguendo i diversi eventi in Puglia, concerti e stage di pizzica, dove ho incontrato Veronica con la quale ho iniziato a studiare e a scoprire che questa danza mi appartiene.
La determinazione di Veronica mi ha portato a sconfiggere la timidezza. Il suo stile diverso da tutte, mi ha fatto sentire partecipe di qualcosa di importante. Il suo perfezionismo mi ha trasmesso tanti insegnamenti che porterò con me.”
Durante la tua carriera artistica hai collaborato con diversi artisti tra cui il compianto Daniele Massaro. Quale ricordo porti con te di Daniele e c’ è un aneddoto che ci vorresti raccontare sulla vostra esperienza artistica?
“Durante la carriera ho avuto la fortuna di collaborare con Daniele Massaro, un vero artista con molti anni di esperienza alle spalle. Daniele è stato un affermato cantante e musicista che spaziava in diversi generi musicali dalla pizzica al reggae. E’ stato anche autore di diversi brani ed album. Gli devo tanto, sia in ambito professionale che in termini di crescita personale. E’ grazie alla collaborazione con lui che la mia passione per il ballo e per la musica mi ha portato a credere maggiormente nel mio lavoro. Gli aneddoti da ricordare con Daniele sono tanti. Mi piace menzionare un episodio in particolare accaduto a Riyad, in Arabia Saudita, durante i nostri spettacoli, in occasione della Riyad Season, in uno dei primi spettacoli ero presa dalla timidezza e Daniele mi lanciò letteralmente sul palco, in modo tale che io potessi finalmente rompere il ghiaccio col pubblico arabo. Esprimendomi costantemente la sua stima nei miei confronti, ha contribuito a rafforzare la mia sicurezza ed è fortemente presente in me.”
Sei conosciuta al grande pubblico per aver calcato palchi nazionali ed internazionali. Secondo te c’ è una differenza tra il pubblico italiano e internazionale per come vivono e per come interpretano la pizzica salentina?
“Il pubblico nazionale interpreta la pizzica com un elemento identitario, culturale e territoriale, che valorizza le proprie origini. Il pubblico internazionale invece, ripone nella musica popolare tanta curiosità, soprattutto nelle grandi città estere, dove si mescolano più culture”.
Quali elementi ed accessori non devono mai mancare nella valigia di una danzatrice di pizzica salentina?
“Non devono mai mancare nella valigia: un foulard, delle scarpe da ballo in previsione di pavimenti scomodi, una gonna lunga e comoda per poter ballare”.
Ci sono artisti della riproposta della musica e della danza popolare con cui sogni di lavorare?
“Si, mi piacerebbe lavorare con Antonio Castrignanò”.
Un brano del repertorio della musica popolare salentina che vorresti dedicare alle terre di Puglia.
“Ritengo che un brano del repertorio della musica popolare che vorrei dedicare alla mia Puglia è ‘Tornare’ di Giulio Bianco”.
Per gli amanti della musica popolare e per i più curiosi dove e quando possono partecipare ai tuoi corsi in Puglia?
“I miei corsi attualmente attivi sono: il lunedi’ a Bitritto, presso ‘Il Cigno Accademia di danza’, il mercoledi’ a Bari, presso la sede ‘Cral’ Regione Puglia, il venerdi’ presso ‘Yoga Studio Bari’, il sabato a Monopoli presso ‘Fly Laboratorio delle arti’ e a breve anche a Molfetta presso Conte Rosso Social Club. ”
Ph. Di Alessandra Bellomo
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