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La crisi della democrazia

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di MADDALENA COVIELLO

Una fine imprevedibile ma percepita nell’aria

 

Si è in un circolo vizioso. Non vi è adesso un partito che riesca a finire una legislatura. La percezione dell’inaffidabilità dei partiti si respira nell’aria. La sfiducia del popolo nei partiti sta ottenendo tutte le legittimazioni. È crisi democratica.  Dalla crisi dei valori umani cominciata dal voler rivedere e ignorare le regole costituzionali in materia di lavoro e diritti umani e degli articoli stessi fondanti la costituzione italiana fino ad alimentare non per merito ma, per potere, pensioni d’oro a re e regine di chi va al governo e porta la vincita a casa. Il bene dell’altro non è perseguito, anzi anche nei rapporti sociali e istituzionali di chi ricopre il ruolo amministrativo con la gente, sta sfociando in un burnout per cui la freddezza, il cinismo aggressività relazionale prende il sopravvento. Emerge la crisi dei no e dell’incomunicabilità una frontiera cui oggi non ci sono mezzi e soluzioni efficaci per combatterla. No al lavoro, no al benessere genera frustrazione, stress e insoddisfazione generale. A un governo che non si preoccupa più del benessere dei cittadini, ma che chiede loro da diversi anni sacrifici per auto sostenersi. È come chi attinge sempre al pozzo senza spettare il momento che il pozzo si ricarichi della stessa acqua. Che cosa porterà tutto questo? Sicuramente porterà a una reazione nuova, ma di certo alla morte della democrazia. Ci sono tanti modi per distruggere, uno solo per riprendere un andamento migliore: porre una fine allo sciacallaggio. Non ci può essere democrazia senza presa di coscienza e senza il rispetto del principio fondamentale dei diritti dell’uomo che il filosofo Maritain nell’epoca dei totalitarismi espresse nel suo intervento e contributo personale alla Dichiarazione dei diritti dell’uomo: fare il bene dell’altro, i diritti inoltre non devono essere messi in discussione o in potere da alcuna autorità.  Non erano stupidi chi ha tratto le somme dall’epoca buia delle guerre mondiali, fondando democrazia, libertà e diritti. Anzi è stato il risultato più evidente e dimostrativo di cosa, l’uomo abbia potuto avere dall’esperimento del male.  Occorre un governo che collabori, che discuta e abbandoni la perenne campagna elettorale. Un governo che sia responsabile della realtà attuale e ne faccia dell’Italia e gli italiani, un Paese più vivibile, coerente e intelligente.

 

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo