scherma
Martina Favaretto: “Cerioni è molto importante per me. Le Olimpiadi? per ora l’importante è mantenere il posto in squadra
Durante la prova di Coppa del Mondo a Il Cairo, grande torneo per la schermitrice Martina Favaretto che conquista l’oro individuale e l’argento a squadre.
DI FABRIZIO RESTA
Credit foto: Augusto Bizzi
Il cielo d’Egitto è sempre più azzurro. Nella tappa di Coppa del Mondo al Cairo, l’Italia fa incetta di medaglie. Tra queste, spicca la grande vittoria nella prova di fioretto femminile individuale, di Martina Favaretto. La spadaccina padovana non ha deluso le attese, battendo la statunitense Lee Kiefer, campionessa olimpica in carica e vincitrice due settimane fa in Coppa del mondo a Torino, battendo proprio Martina. Per lei anche una carezza da parte del suo c.t. Stefano Cerioni. Nella prova a squadre arriva anche l’argento delle azzurre, fermate solo dalle americane.
Martina ci fa sempre piacere averti con noi. Stavolta l’hai battuta tu (la Kiefer, ndr), la sconfitta di Torino ormai è alle spalle
Grazie mille! Sono molto soddisfatta di questa gara. Era la prima volta che vincevo con la Kiefer. E’ un’avversaria molto forte ed esperta, non a caso è la campionessa olimpica in carica e non mi ci sono mai trovata bene a tirare. L’assalto di Torino è sicuramente stato fonte di spunti su cui lavorare e mi ha aiutata a capire quali potessero essere le stoccate migliori da mettere in atto con lei, però è sempre una bella sfida all’ultima stoccata.
Il Cairo ti porta un po’ fortuna. E’ la seconda volta consecutiva che vinci il torneo
Si lo penso anche io che mi porti fortuna. Lo scorso anno, sempre a Il Cairo avevo vinto la mia prima gara di Coppa del Mondo assoluti. E’ stata un’emozione grandissima e venivo anche da un periodo difficile schermisticamente parlando, quindi è stata una vittoria inaspettata. Quest’anno c’era più consapevolezza e voglia di ripetersi.
Quanta fatica ti è costata la carezza di Stefano Cerioni?
Stefano mi ha sempre dato fiducia e mi ha fatto credere in me stessa. Quindi mi ha aiutato molto nel mio percorso di crescita. E’ importante per me avere la sua stima ed avere l’opportunità di apprendere dalla sua grande esperienza e bravura in pedana.
Tantissima Italia nei quarti di finale: erano ben cinque le azzurre del CT Cerioni tra le Top 8. Chi temi di più tra loro?
In Italia abbiamo la fortuna di avere una grande tradizione, sia nel maschile che nel femminile e la competizione interna è altissima. Questo aiuta a trovare lo stimolo di migliorarsi sempre di più, ma da una parte ad ogni gara bisogna conquistarsi il posto. Ci sono grandi campionesse come volpi ed Errigo ma penso che siamo tutte forti e competitive, quindi in ogni caso, un’assalto con un’italiana è sempre difficile, anche emotivamente.
Con la Kiefer hai dimostrato un gran sangue freddo, nonostante la statunitense stesse rimontando. Era passata dal 14-10 al 14-13
Giustamente è un’avversaria tosta e che non molla mai ed ha anche l’esperienza dalla sua. Sono contenta di come ho gestito mentalmente l’assalto e di come sia riuscita a mantenere la concentrazione anche nei momenti di difficoltà, cosa che mi era un po’ mancata nella finale a Torino.
Ultimamente il titolo della fiorettista italiana più in forma spetta a te, date le prestazioni di Parigi, Torino ed il Cairo. Stai battendo tutte le più forti. Persino la campionessa del Mondo in carica Alice Volpi, fa fatica a starti dietro
Sono contenta del mio inizio di stagione. Mi sento in forma fisicamente e sto acquisendo in ogni gara sempre più fiducia. L’importante è continuare su questa scia e non mollare mai la presa perchè gli alti e bassi ci saranno sempre.
Nella prova a squadre un ottimo argento contro gli Usa, anche se proprio tu sei partita a razzo, rifilando un 5-2 alla Scruggs
Per la gara a squadre un po’ dispiace ma sicuramente è uno spunto su cui lavorare e capire cos’abbiamo sbagliato. Ho alternato begli assalti ad altri un po’ meno performanti, dato forse dalla stanchezza e quindi faccio anche mea culpa. Non siamo riuscite a recuperare nel momento di difficoltà ma sapremo rifarci.
Ormai la sfida con le americane da qualche anno sta polarizzando i tornei di fioretto a squadre femminili. Rivincita a Tbilisi?
Si solitamente le maggiori sfide in finale sono con gli Usa o la Francia. Sappiamo di essere potenzialmente le più forti ma ogni gara è a sè. A Tbilisi daremo il massimo come sempre per vincere.
Le tue prestazioni fanno ben sperare per Parigi, non solo per la prova a squadre ma soprattutto per riconquistare l’oro individuale che ci manca da Londra 2012
A Parigi ancora non ci penso. Mancano parecchie gare e l’importante è mantenere il posto in squadra. Poi quando e se sarà, l’obiettivo di certo è quello della medaglia d’oro, ma come penso quello di ogni atleta. La competizione sarà altissima ed ognuno si giocherà tutte le sue carte.
RIPRODUZIONE RISERVATA ©