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Dario Verani: “Budapest è una città che mi porta fortuna. Voglio migliorare anche sui 1500”
Ai Mondiali di nuoto di Budapest, Dario Verni conquista la vittoria più importante della sua carriera: Campione del Mondo sui 25 km. Lo abbiamo intervistato per ilsudest.it
DI FABRIZIO RESTA
Credit foto: per gentile concessione di Dario Verani
L’Italia del nuoto resta una garanzia. Anche se Federica Pellegrini ha lasciato a Tokyo, i suoi successori hanno già dimostrato di poter fare a meno anche di lei. Ai Mondiali di Budapest, nel medagliere generale, l’Italia è terza dopo Stati Uniti e Cina, davanti ad Australia e Canada. Un’impresa eccezionale! Un’altra dimostrazione che questo Paese così sportivamente calciocentrico, con strutture vetuste e investimenti miseri, produce fiocine di campioni in tantissime discipline. Resteranno impresse nelle nostre menti le due medaglie d’oro di Thomas Ceccon e di Greg Paltrinieri ma anche la grande vittoria della tarantina Benedetta Pilato, ormai liberatasi dal ruolo di promessa e ormai regina consacrata della sua specialità, di Nicolò Martinenghi ma soprattutto la grande vittoria in volata di Dario Verani, concentrando 25 km negli ultimi 100 metri e nel secondo di vantaggio sul grande favorito Axel Reymond. Oggi questi ragazzi scoprono le meritatissime luci della ribalta ma da domani ci si tornerà a occupare di Dybala e Lukaku. Proprio Dario Verani ha accettato di essere intervistato da noi.
Ciao Dario grazie per aver accettato di essere intervistato da noi. Budapest ti porta fortuna. L’ anno scorso bronzo europeo, quest’anno oro mondiale.
Si, Budapest è una città che mi porta fortuna. Anche lo scorso ero riuscito a fare una gara oltre le aspettative battendo avversari molto più accreditati di me vincendo la
mia prima medaglia internazionale ma quest’ anno mi superato vincendo l’oro mondiale.
Dopo Valerio Cleri nel 2009 a Roma e Simone Ruffini nel 2015 a Kazan, ora ci sei anche tu nell’olimpo della specialità
Si per me questo è un grosso onore perché sono due atleti che hanno fatto la storia di questa disciplina e di questa gara
Con il tuo coach Fabrizio Antonelli come hai impostato la gara?
Avevamo studiato in ogni particolare e siamo riusciti a fare quello che avevamo pensato…restare coperto tutta la gara per avere più energie nella parte finale e così è andata.
Axel Reymond per 24,5 km in testa poi hai sferrato l’attacco finale. Quando hai capito che potevi farcela?
Si Axel ha condottò tutta la gara in testa..dopo 7/8 km stavo benissimo in acqua e li ho capito che potevo farcela e ogni giro che facevo mi sentivo meglio.
Alla fine Alex ti ha fatto i complimenti.
Si Axel è veramente un campione anche fuori dall’ acqua, siamo amici quindi ci siamo fatti complimenti a vicenda per la gara che abbiamo fatto e ci siamo dati appuntamento alle prossime gare
Come si fa a gestire lo studio (si è laureato in Economia ad aprile, n.d.r) e lo sport a questi livelli?
È molto difficile devi essere molto bravo a ritagliarti spazi all’ interno della giornata per dedicare allo studio e alle lezioni e non sempre si riesce però con la buona volta e il giusto impegno ci si può fare!! Come tutte le cose basta volerle.
Tu ti alleni con Paltrinieri e Acerenza, oro e argento nella 10 km. Il mare è la nostra vera piscina?
Si ci alleniamo insieme e due volte a settimana quando la stagione lo permette nuotiamo in mare e sono gli allenamenti dove ci divertiamo di più perché ci sfidiamo come se fossimo in gara e quindi ogni volta riusciamo sempre a imparare qualcosa
Ti vedremo anche nei 1500?
Si diciamo che i 1500 sono le gara che prepariamo durante il periodo invernale in vista della stagione estiva e ci terrei molto, prossimamente a migliorare i miei personali in vasca
lunga.
A chi dedichi questa vittoria?
A tutta la mia famiglia al mio allenatore Fabrizio Antonelli grazie al quale tutto questo non sarebbe stato possibile perché è lui che per primo ha creduto in me e al centro sportivo esercito che mi ha supportato nella realizzazione di questa impresa.
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