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Giro d’Italia 2011: pronti, partenza… Via!

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di MICHELE DI GREGORIO

7 maggio 2011: si parte! Comincia con una cronometro a squadre da Venaria Reale a Torino il Giro d’Italia 2011, edizione numero novantaquattro per la corsa rosa, che rimarrà nella storia perché celebrativa dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia. Non a caso, infatti, sono stati scelte tutte le località che saranno toccate dalle varie frazioni di una delle corse a tappe più importanti ed appassionanti del movimento ciclistico mondiale.


Molte di queste località sono luoghi simbolo degli anni in cui il nostro paese diventava un’unica entità indivisa, passaggi importanti per la storia d’Italia. Quest’anno diventeranno, per ogni corridore, dei traguardi da tagliare davanti al resto del gruppo per cercare di indossare la tanto agognata Maglia Rosa, spettante a chi è in testa alla corsa nella classifica generale. Si toccheranno 17 delle 20 regioni italiane, ci saranno alcune salite entrate ormai nella tradizione della corsa, tutto racchiuso in un totale di 21 tappe così divise: sei tappe di alta montagna, quattro di media montagna, tre cronometro (di cui una a squadre, una cronoscalata ed una individuale), sette tappe per velocisti e una con passaggio su strade bianche.

Gianni Bugno, indimenticato campione degli anni novanta, vincitore di un’edizione del Giro, ha dichiarato che quest’anno il percorso ha caratteristiche che avvantaggiano gli scalatori, difficilmente oggi avrebbe potuto vincerlo lui, che era un ottimo passista. Queste parole riportano a galla vecchi ricordi di sfide epiche sulle montagne tra campioni del calibro di Fausto Coppi e Gino Bartali, oppure le imprese più recenti dell’indimenticato “Pirata”, Marco Pantani. Negli ultimi anni, purtroppo, la corsa rosa è stata orfana di personaggi tanto forti quanto carismatici come quelli che abbiamo già citato, campioni in grado di trascinare la folla, di incendiare le gelide alpi con scatti ed arrivi in solitaria; tra questi ricordiamo ancora Miguel Indurain e, il più recente, Lance Armstrong. Probabilmente tutti gli scandali che si sono susseguiti e che continuano a verificarsi in questo sport, hanno contribuito ad allontanare il grande pubblico da questa manifestazione che, con i festeggiamenti per i centocinquanta anni dell’Unità d’Italia, cerca di riacquistare un po’ dello smalto perduto. L’anno scorso il vincitore fu Ivan Basso, che aveva già vinto nel 2006, in un giro caratterizzato dalla partenza in Olanda, ad Amsterdam. Quest’anno Ivan Basso non ci sarà per via di una condizione atletica che non gli garantirebbe di essere protagonista, o di aiutare qualche compagno di squadra ad esserlo; ha dato forfait poco prima della presentazione delle liste ufficiali delle varie squadre. La corsa perde uno dei pretendenti alla Maglia Rosa ma sicuramente gli altri partecipanti non sono assolutamente da meno.

Passando ai pronostici, il super favorito per la vittoria finale è Alberto Contador, ciclista spagnolo di 29 anni già vincitore del Giro nel 2008, quando riuscì ad arrivare al traguardo di Milano con indosso la Maglia Rosa ma senza aver conseguito nemmeno una vittoria di tappa. Contador è un ciclista polivalente, ha caratteristiche da passista-scalatore ma è anche un ottimo cronoman e questi due aspetti combinati fanno di lui un avversario ostico per chiunque. Non a caso è uno dei cinque corridori ad aver vinto la tripla corona, ossia tutti e tre i grandi giri (Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta a Espana). A lui cercheranno di opporsi, per strappargli la vittoria finale, i due italiani Vincenzo Nibali e Michele Scarponi. Il primo, molto abile nelle gare a cronometro, un po’ meno quando la strada comincia a salire ma ha imparato a difendersi anche in montagna. E’ il più accreditato tra i rivali di Contador, avendo vinto la Vuelta l’anno scorso. Scarponi invece ha costruito la sua carriera principalmente nelle gare contro il tempo, ottimo passista ma ad oggi non ha ancora vinto nessuna delle grandi corse a tappe, puntiamo sulla sua fame di vittorie. Infine un outsider, il russo Denis Menchov, che al Giro ha già trionfato una volta e due volte alla Vuelta, uno specialista delle corse a tappe, sempre temibile. Accanto a questi campioni, assisteremo anche alle battaglie tra i velocisti puri che si lanceranno in scatti al fulmicotone e volate da brivido a pochi metri dal traguardo per bruciare letteralmente la concorrenza. Ci auguriamo che l’italiano Alessandro Petacchi riesca a prevalere sui vari McEwen o Cavendish nel maggior numero di tappe con arrivo in volata.

Gli ingredienti per un Giro d’Italia combattuto ed appassionante ci sono, ora non rimane che aspettare sabato 7 maggio per scoprire chi per primo indosserà quest’anno la Maglia Rosa. Ci auguriamo soprattutto che sia un Giro nel segno della lealtà sportiva e senza scandali per il doping, il che potrebbe riportare un po’ più di attenzione ed entusiasmo del pubblico verso questo sport affascinante.

Buon Giro a tutti!


 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo