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Editoriale

Concorso esterno in associazione politica

Per la maggioranza di Governo è un vero colpo da maestro discutere la complicata riforma della giustizia in estate, quando gli italiani sono alle prese con le vacanze, mentre i maggiori talk show d’informazione sono chiusi. Così si può discutere in silenzio, senza la paura del clamore di febbraio, quando il Ministro Nordio intendeva abolire le intercettazioni, la legge Severino, il trojan, la lotta alla criminalità in generale. Ebbene dopo la depenalizzazione dell’abuso d’ufficio, nonché l’obbligo di avvisare almeno cinque giorni prima chi dev’essere arrestato, restano due questioni spinose: l’abolizione del concorso esterno in associazione mafiosa, sul quale nemmeno la maggioranza stessa è pienamente d’accordo; la separazione delle carriere dei magistrati da quelle di pm.

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Wikimedia Commons, dominio pubblico
Wikimedia Commons, dominio pubblico

di Alessandro Andrea Argeri

Per la maggioranza di Governo è un vero colpo da maestro discutere la complicata riforma della giustizia in estate, quando gli italiani sono alle prese con le vacanze, mentre i maggiori talk show d’informazione sono chiusi. Così si può discutere in silenzio, senza la paura del clamore di febbraio, quando il Ministro Nordio intendeva abolire le intercettazioni, la legge Severino, il trojan, la lotta alla criminalità in generale.

Ebbene dopo la depenalizzazione dell’abuso d’ufficio, nonché l’obbligo di avvisare almeno cinque giorni prima chi dev’essere arrestato, restano due questioni spinose: l’abolizione del concorso esterno in associazione mafiosa, sul quale nemmeno la maggioranza stessa è pienamente d’accordo; la separazione delle carriere dei magistrati da quelle di pm.

Il concorso esterno in associazione mafiosa venne voluto dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ora Carlo Nordio, il quale prima di essere nominato ministro della Giustizia è stato sia pm sia magistrato, ma evidentemente non se lo ricorda, propone di eliminare una misura importante nella lotta alla criminalità organizzata. L’ha spiegato al Corriere della Sera con un sofismo degno di un politico di lungo corso, o di un avvocato specializzato nel trovare cavilli: “Il concetto di concorso esterno è un ossimoro: o si è esterni, e allora non si è concorrenti, o si è concorrenti, e allora non si è esterni”, poi aggiusta il tiro “perché anche chi non è organico alla mafia, se ne agevola il compito, è mafioso a tutti gli effetti”.

D’altronde il Ministro aveva già dichiarato come, secondo la sua interpretazione, “il concorso esterno non può esistere come reato, è una creazione giurisprudenziale. I giudici della Cassazione hanno inventato questa formula abbastanza evanescente che è un ossimoro. Il concetto di concorso esterno è contraddittorio: se sei concorrente non sei esterno e se sei esterno non sei concorrente, va rimodulato completamente il reato”. Pensa un po’ l’equivoco del Codice penale nel ritenere il concorrente esterno in associazione mafiosa “colui il quale, consapevole dei metodi e dei modi utilizzati da quest’ultima, fornisca un contributo concreto e specifico che abbia l’effetto di conservare o rafforzare l’organizzazione criminale”. Insomma per trent’anni hanno sbagliato tutti tranne Nordio. A saperlo prima…

La dichiarazione è arrivata a pochi giorni dall’anniversario della morte di Borsellino, avvenuta il 19 luglio 1992, dunque col tempismo dissacrante a cui il Ministro ci ha abituati quando, in occasione dell’arresto del superlatitante Matteo Messina Denaro, invitò il Parlamento a “non essere supino all’antimafia” perché “i pm vedono la mafia dappertutto”.

Per fortuna Nordio è stato bloccato anche dal suo stesso partito, Fratelli d’Italia, nel momento in cui l’ha sconfessato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano: “Modificare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa non è un tema in discussione, il governo non farà alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata. Ci sono altre priorità». Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro sottolinea da parte sua che la questione «non è nel programma di governo”. Effettivamente Meloni ha sempre ribadito di essere entrata in politica dopo la stagione delle stragi di mafia, il suo partito si propone di essere erede di Borsellino, il quale non era affatto di sinistra bensì sostenitore di una destra legalitaria, antimafia, sociale, per questo la domanda è sempre la stessa da ottobre 2022: perché Nordio alla Giustizia?

Se per la Lega questa riforma non è la priorità, quale partito invece la sostiene? Ovviamente Forza Italia. Secondo Tajani “sul concorso esterno in associazione mafiosa ha ragione Nordio. Probabilmente porteremo la proposta nella prossima riunione di maggioranza”, mentre per Licia Ronzulli questa “è l’agenda Berlusconi”, guarda un po’ la coincidenza! Sarà sicuramente un caso se nel 2014 per concorso esterno in associazione mafiosa è stato condannato a 7 anni Marcello Dell’Utri, nuovamente indagato, stavolta dai magistrati di Firenze, con l’accusa di aver “istigato l’organizzazione delle stragi per favorire l’affermazione di Forza Italia”. Sarà, ma i ripetuti tentativi di asservire il potere legislativo a quello politico descrivono un nuovo tipo di reato commesso da chi sostiene simili riforme: il concorso esterno in associazione politica.

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Giornalista regolarmente tesserato all'Albo dei Giornalisti di Puglia, Elenco Pubblicisti, tessera n. 183934. Pongo domande. No, non sono un filosofo (e nemmeno radical chic).