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Oasi Culturale

“Ridateci la Gioconda”

Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. L’Italia ha chiesto al museo del Louvre la restituzione di sette reperti archeologici, inoltre questa volta potremmo riaverli veramente.
Se vi va, scriveteci: redazione@ilsudest.it/alexargeriwork@gmail.com

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di Alessandro Andrea Argeri

La riapertura dopo il restauro delle sale della Galleria Campana al Louvre di Parigi, dedicata all’arte greca, etrusca e romana, ha portato a una seconda riscoperta un’anfora del V secolo a.C. attribuita a un anonimo artista ellenico chiamato “pittore di Berlino” perché in fondo, si sa, dal Peloponneso a Colonia sono appena due fermate di pullman. Insomma lo Stato italiano ha rivendicato l’opera più altri sei reperti archeologici, tutti sospettati di “saccheggio illegale”, ovvero di dubbia provenienza. Ora, in verità, per quanto la situazione possa sembrare bizzarra, gli errori nelle acquisizione delle opere d’arte sono frequenti in quanto manca una vera politica internazionale per contrastare il traffico illecito di beni culturali, mentre il Louvre raramente è solito riconoscerli. La richiesta italiana era già arrivata nel 2018, tuttavia solo ora il museo francese ha cominciato a considerare l’eventualità di una restituzione perché, come ha dichiarato la direttrice Laurence des Cars, “queste opere incerte costituiscono una macchia sulle collezioni del museo”, dunque, detto in altri termini, una perdita di credibilità.
“Quanto ci metterà la questione a diventare un caso politico?”, domanderete voi. Bene: lo è già diventata! Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha inviato una lista, al momento segreta come quella delle armi inviate in Ucraina, di opere rivendicabili al Louvre. “Con la cultura non si mangia”, però si giustifica la propaganda. Pertanto ci chiediamo: le due parti risolveranno la controversia in modo costruttivo?

Ovviamente no: non richiederemo indietro la Gioconda, sarebbe come chiedere indietro all’ex tutti i regali di Natale. Leonardo l’ha donata ai francesi perché noi non volevamo pagare, ma questa è un’altra storia… Alla prossima!

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