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Oasi Culturale

Maturità 2023 per oltre mezzo milione di studenti

Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de IlSudEst a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo.
Questa settimana parleremo degli esami di maturità che hanno coinvolto oltre mezzo milione di studenti.
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di Sara D’Angelo

Il 21 e il 22 giugno è stato ufficialmente tagliato il nastro di partenza degli esami di maturità  dell’anno scolastico 2022/2023.
Il Ministero della Pubblica Istruzione ha pubblicato nel mese di gennaio le date degli esami di Stato degli studenti della scuola superiore e degli esami di terza media.
Mercoledi 21 giugno, per 536.000 studenti si sono aperte le porte degli edifici scolastici per svolgere la prima prova scritta, seguita dalla seconda prova giovedì 22 giugno. Dal lunedì successivo sarà il turno degli esami orali.
Già da qualche mese, gli studenti hanno preso conoscenza delle materie oggetto della seconda prova indicate dal  Ministero dell’Istruzione.
La maturità del 2023 segna la ripresa delle attività scolastiche ( e non solo) dei programmi stabiliti dalle normative, dopo i tre anni della pandemia di Covid-19. L’emergenza sanitaria ha messo a soqquadro le nostre esistenze rivoluzionando la quotidianità secondo le molteplici disposizioni dei DPCM.
Per quanto riguarda le tracce ufficiali della prima prova dell’esame di Stato, il Ministero ne ha stabilito 7 per il tema d’italiano. Con la disponibilità di 6 ore, gli studenti hanno ragionato sull’indicazione prescelta per poi consegnare l’elaborato alla commissione d’esame. Le tracce sono così suddivise: letterario, scientifico, filosofico, storico, tecnologico, artistico, economico e sociale. Le stesse prevedono un’ulteriore classificazione: analisi del testo, attualità e una prova su come argomentare una tesi attraverso delle tecniche di definizione di un determinato tema.
Quasimodo, Moravia, Oriana Fallaci, Piero Angela e Chabod sono gli autori selezionati per l’analisi del testo della prima prova della Maturità 2023.
Un’ attenta analisi merita la scelta di un tema allineato alle nuove generazioni: “L’elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp”, un articolo di Marco Belpoliti pubblicato su La Repubblica nel 2018. Saggista, critico letterario e professore all’Università di Bergamo, in questi giorni il suo nome ha conquistato il podio riservato ai “classici”.
“Come ha detto Andy Warhol, ho avuto il mio quarto d’ora di celebrità”.
La traccia è stata scelta dal 43% dei maturandi, forse perché molto vicina ai loro giovani giorni.
“C’è un tempo per ogni cosa, e non è mai un tempo immediato”. E subito dopo si pone – e ci pone – un interrogativo: oggi, nell’era di WhatsApp, del botta e risposta, “chi ha tempo di attendere e di sopportare la noia?”.
Impossibile glissare sulla prova d’esame dedicata a Piero Angela, tratta dal suo ultimo libro “Dieci cose che ho imparato”. I maturandi sono stati interrogati sulla “distruzione creativa” ad opera delle tecnologie che, per il 90%, sostituiscono “la ricchezza mentale”. Da qui, lo studio sul bene immateriale (il sapere, la conoscenza) del noto divulgatore scientifico, rappresenta l’albero motore del “software umano”.

Sara D’Angelo

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