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Esteri

Aree di crisi nel mondo n. 218 del 13-10-2024

Proseguiamo nell’esaminare entrambi i conflitti maggiormente preoccupanti e a rischio di ulteriore escalation.

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Israele attacca la missione Unifil – Il fallimento ucraino a Kursk

Di Stefano Orsi

Proseguiamo nell’esaminare entrambi i conflitti maggiormente preoccupanti e a rischio di ulteriore escalation.

Beirut

Proseguono con grande difficoltà le operazioni di terra israeliane in Libano.

L’invasione del Paese dei cedri è iniziata ormai da 14 giorni, ma non riescono a sfondare.

Nei punti di maggiore penetrazione, si contano poche centinaia di metri di guadagno dal confine per Telaviv.

Questi sono settori di fronte e villaggi che gli Israeliani bombardano da più di un anno, prendendo di mira tutte le installazioni difensive dell’Hezbollah libanese.

Ciò nonostante la difesa della milizia non viene meno.

Sarà difficile che in presenza di una forte e costante azione di pressione bellica israeliana le truppe libanesi potranno mantenere costante la loro capacità di tenere la linea, dovranno necessariamente cedere terreno, non hanno abbastanza artiglieria e soprattutto sono totalmente privi di aviazione.

Israele non sta replicando gli errori del 2006 avanzando con molta prudenza e circospezione per non subire le pesanti perdite derivate dalle penetrazioni in profondità praticate allora sottovalutando enormemente le capacità del loro nemico.

Sono anche proseguiti i bombardamenti nelle città libanesi, numerose le vittime civili causate dagli israeliani.

Attacco all’UNIFIL

le forze dell’IDF hanno prima minacciato la missione ONU di arretrare e abbandonare le sue posizioni, poi sono passate alle vie di fatto, hanno distrutto le telecamere di sorveglianza a colpi di mitra, poi hanno bersagliato le postazioni ONU con mortai e cannonate, danneggiando le telecomunicazioni e alcune torrette di osservazione.

https://www.esercito.difesa.it/operazioni/operazioni_oltremare/pagine/unifil-contributo-nazionale.aspx

Sono rimasti feriti diversi soldati.

Un drone ha sorvolato una base difesa dai nostri soldati italiani, in seguito è stato colpito con precisione l’ingresso del bunker dove si erano messi al sicuro i nostri soldati, chiaro l’intento intimidatorio da parte dell’IDF.

Ci sono stati alcuni feriti tra cui due pakistani.

Dura, ma sterile, la protesta del nostro ministro della Difesa Crosetto prima, come della Premier Meloni poi.

Non basta assolutamente che si protesti, occorrono misure immediate e concrete per riportare il governo israeliano ad un minimo di rispetto del diritto internazionale.

Se noi non dipendiamo affatto dalle risorse israeliane, è invece vero che loro dipendano molto  da noi.

Se le sanzioni economiche hanno drammaticamente, per noi, fallito con la Russia e sono invece state efficaci su chi le ha emesse, invece contro Telaviv funzionerebbero e molto bene.

Un immediato blocco delle esportazioni israeliane verso l’intera UE, metterebbe del tutto in ginocchio la loro già traballante economia.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/10/13/netanyahu-allonu-via-lunifil-dalle-roccaforti-di-hezbollah.-meloni-attacchi-inaccettabili_dc4de1af-e2c9-45a6-a341-7538c64a3624.html

Purtroppo abbiamo i governi che abbiamo da ormai più di 30 anni e non ho nessuna speranza che un minimo di dignità ancora alberghi in tali figure istituzionali.

Un’altra triste considerazione riguarda la totale assenza della UE, non si ode voce dalla Commissione Europea, o dal Parlamento, a dimostrazione, se mai ve ne fosse stata necessità, che la UE NON ESISTE!!!

Essa è solo una espressione di esercizio burocratico al servizio dei potentati economici.

Se Michel ha accennato al fatto che l’attacco sia stato inaccettabile, nessuna misura sanzionatoria è stata nemmeno ventilata.

https://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/michel-ue-inaccettabile-attacco-missione-unifil-libano/AGi8h3U?refresh_ce=1

A seguito di tali “vigorose azioni “ in risposta alle prime aggressioni, oggi, due carri armati IDF sono entrati dentro il perimetro di due postazioni della missione ONU.

Ci attendiamo altre note durissime di protesta verbale…

Per coloro che si ricordano la famosa battuta di Totò, sarà molto chiaro cosa se ne faranno i sionisti.

Ucraina.

Kursk

Crolla la presenza militare ucraina nel saliente di Kursk, è iniziata la seconda spallata russa.

Il giorno dopo che gli Ucraini avevano tentato un contrattacco in direzione di Lubimovka, caduta invece in mano russa, le truppe di Mosca sono partite dietro le linee nemiche prendendo in contropiede i comandi ucraini.

I Russi sono arrivati alla via che collega Korenovo a Suzha, via dei rifornimenti per gli Ucraini, causando il ritiro delle unità di Kiev più avanzate a nord ovest.

I Russi hanno prima raggiunto e poi conquistato Novoivanovka e Zeleny Shlyakh, parte delle unità ucraine attaccanti sono rimaste isolate nel settore di Tolsty Lug e tentano di ripiegare.

Le forze russe stanno attaccando su due fronti anche ad est sia presso Ruskovo che più a sud presso Plekovo.

Il saliente ucraino in Kursk, di fatto sta collassando e si è rivelato quel tremendo e costosissimo fallimento che avevamo paventato al suo principio.

Inoltre anche il diversivo ucraino ad ovest, quello su  Veselovo e Medvezhe è fallito, con elevata perdita di mezzi e truppe e ora si va dissolvendo, ricacciate le truppe ucraine dentro i loro confini.

Toreck

Per metà ormai, la città è in mano russa, consolidate le posizioni, non sembra che le forze di Kiev possano opporsi alla perdita di questa importante località.

Kupyansk – Kremennaya

Il fronte che va da Kupyansk verso sud, rappresenta ormai un fronte unico di offensiva, dove i russi, ogni giorno avanzano in un punto o nell’altro.

Petropavlovka, Stepovo, Novosynovo, Hlushkovka, Kolisnykovka, Kruhlyakovka, Stelmakovka, Vysnovo, Makeevka, Vesne, sono tutti punti in cui i Russi stanno avanzando, ogni giorno.

Da Pokrovsk a Kurakovo

Su questo fronte l’Ucraina si gioca quasi tutto, se perde qui, perde importanti rifornimenti di carbone, di energia, Kurakovo ha una importante centrale termoelettrica, parte di questa centrale è ancora operativa, se la perdessero, gli Ucraini perderebbero una fetta ulteriore della loro rimanente capacità produttiva.

https://en.wikipedia.org/wiki/Kurakhove_Power_Station

Una sconfitta su questi fronti, per l’Ucraina significherebbe il ritiro su un ampio territorio dietro al quale non pare vi siano grandi difese.

Al momento gli Ucraini hanno iniziato a scavare trincee dietro Pokrovsk, in direzione Dnepopetrovsk.

Ugledar – VelikaNovosolka e Zaparoje

Dopo la caduta di Ugledar i Russi procedono verso Bogoyavlenka.

Sempre i Russi hanno conquistato Zolota Nyva, in direzione Velika Novosolka.

Meno di 10 Km separano ora il fronte dalla città.

Più ad ovest, sono arrivati a conquistare, con un blitz odierno, Levadne, posizione fortificata che avevano perso nell’offensiva del 2023, agosto.

Huliapole, Orykov e Kamyanske stano separando il fronte dalla marcia verso Zaparoje, ma sono vicini al fronte, a Kamyanske è iniziata l’offensiva russa che ha creato una testa di ponte nella cittadina, che dista 25 Km da Zaparoje, dodici km in meno di quelli che separavano Avdeevka da Pokrosk.

La situazione appare difficile se non disperata.

In questo contesto la feroce campagna di mobilitazione forzata iniziata da alcuni giorni in Ucraina, molto più feroce e intensa di quella già in corso da tempo, appare significativa nell’indicarci la gravità del momento.

Zelensky cercherà di tenere la linea ad ogni costo, ed il costo saranno le decine di migliaia di caduti ucraini che appare disposto a pagare, tanto le vite non sono quelle dei suoi cari.

ULTIMA ORA

https://www.rsi.ch/info/mondo/Drone-di-Hezbollah-colpisce-in-Israele–2279424.html