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Esteri

Sayyed Nasrallah martire a Beirut – Zelensky a New York non convince nessuno

La situazione in Ucraian, la morte del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, la nuova dottrina nucleare russa.

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Aree di crisi nel mondo n. 216 del 29-9-24

di Stefano Orsi

Beirut

Alla fine gli assassini di Telaviv sono riusciti ad uccidere un leader libanese importante come Sayyed Nasrallah.

La guida di Hezbollah, ma anche riferimento di gran parte del Medio Oriente, è stato assassinato assieme a alti ufficiali del suo entourage, durante la visita all’ONU del criminale genocida Netaniahu.

Interessante notare come durante l’arrivo all’Assemblea generale delle Nazioni Unite di “Bibi”, la stragrande maggioranza dei delegati si sia alzato andandosene in segno non solo di protesta ma anche di disprezzo nei confronti di un capo di stato ritenuto , a ragione, un vero criminale.

Durante il suo discorso il PM israeliano ha mostrato i suoi cari cartelloni colorati da un bambino delle elementari o materna, con cui riesce a comprendere i concetti da cerebroleso che vorrebbe spiegassero le ragioni dei suoi crimini.

A suo dire ci sono un gruppo di “Paesi maledetti”, giuro ha scritto così, che sono suoi vicini, e altri vicini che sono “Benedetti” già tali definizioni ci spiegano molto della salute mentale di costui.

Tornando al Libano, Paese aggredito da un Paese aggressore (spoiler, il Paese aggressore è Israele), i comandi israeliani attendevano un passo falso di Nasrallah, e questo purtroppo è arrivato.

Confidando che non ci sarebbe stato un attacco contro di lui nel giorno del discorso all’ONU del suo nemico giurato, il leader spirituale di Hezbollah si è recato nel suo HQ sotto una sede di Hezbollah nella periferia est di Beirut.

Non ci è dato saper come, ma temo a seguito del tradimento di qualcuno, i militari israeliani sono riusciti a essere certi della presenza del loro bersaglio e hanno fatto scattare l’attacco.

Sono decollati diversi caccia carichi di ordigno bunker buster BLU-109, ordigni da 900 kg di peso induriti per penetrare pesanti fortificazioni in calcestruzzo.

Ne sono state lanciate almeno 16 che sono arrivate a bersaglio, distruggendo tutto ciò che vi era sopra.

Sopra, i nostri quotidiani si sono dimenticati di ricordarlo, vi erano interi condomini abitati, sono state seppellite vive decine e decine di famiglie, assassinando pertanto più di 700 persone.

Un crimine, l’ennesimo, commesso da Israele, che, oltre a aggredire un Paese sovrano, non esita a compiere massacri indicibili pur di eliminar un uomo che temeva enormemente.

La giustificazione di tale massacro è stata quella di voler evitare l’operazione di terra, perchè la temono, invece dovranno farla in quanto per ora non pare sia cambiato nulla nella risposta agli attacchi fatta da Hezbollah.

Inoltre è fortemente cresciuta la solidarietà da parte di altri Paesi rimasti shoccati dalla ferocia priva di limiti e morale da parte di Telaviv.

Nella notte tra il 27 ed il 28 settembre, l’aviazione israeliana ha riversato sulla città almeno 85 ordigni devastando anche altri quartieri.

Sono stati proclamati 3 giorni di lutto in tutto il Libano e 5 giorni di lutto in Iran.

Qui trovate dati sulla vita e il ruolo di Hassan Nasrallah detto Sayyed https://english.almayadeen.net/news/politics/martyr-sayyed-nasrallah–lebanon-s-liberator–breaker-of-heg .

Qui il suo discorso in occasione del martirio del generale Soleimani https://islamshia.org/discorso-di-nasrallah-per-il-martirio-di-soleimani-e-abu-mahdi/

Quai conseguenze ci saranno per l’organizzazione di Hezbollah?

Passato il lutto verranno ufficializzati i passaggi delle nomine, incarichi già decisi prima delle uccisioni dei comandanti militari e della stessa guida,

Potrebbero non esserci le ripercussioni immaginate dagli occidentali, in quanto seguendo gli insegnamenti del gen. Soleimani, i successori sarebbero stati nominati da molto tempo prefigurando una inevitabile morte prematura delle figure di spicco del movimento.

Pertanto i designati, sarebbero stati preparati da tempo alla successione.

Finora , in effetti non si notano cambiamenti sul campo.

Zelensky non ottiene quasi nulla dal suo viaggio a New York

Il “piano per la vittoria ucraina” sembra essersi concretizzato nella ennesima richiesta di più armi e più soldi, qualcosa di ben noto a tutti.

Zelensky ha anche indispettito i Repubblicani partecipando ad una sceneggiata democratica col governatore della Pensylvania, si lo stesso dell’attentato a Trump.

Nessuno sembra credere ad una possibile vittoria di Kiev, nemmeno lui stesso.

Trump lo ha incontrato a New York presso la Trump Tower, li si è esibito in una sua uscita, affermando che ha ottimi rapporti con il Presidente Putin e gli parlerà per porre fine al conflitto, Volodia allora ha ribattuto che anche loro due sono amici, e Trump lo ha gelato dicendo, che “sai bisogna essere in due per ballare il tango” intendendo che non lo ha in simpatia…

Se ne rientra con altre armi, ma non troppe, e, almeno all’apparenza, senza i Jassm.

La guerra

Nel frattempo Ugledar è stata circondata, la 72a Brigata è chiusa all’interno, il suo comandante è stato destituito da Kiev.

I Russi avanzano su Makeevka, in direzione di Kurakovo, Selidovo, avanzano ancora in Toreck, in Kursk, resta molto precaria la situazione ucraina, sono circolate voci di avvicendamenti tra le unità, i comandi ucraini avrebbero avviato la sostituzione delle unità migliori impiegate con altre meno addestrate, quasi a volerle preservare da una prossima disfatta.

Non si sono ripetuti gli attacchi ai tre depositi di munizioni, gli ucraini hanno tentato tra il 28 ed il 29 di attaccare un quarto deposito, ma l’attacco con i droni è stato annichilito, abbattuti tutti i 125 droni lanciati.

Tra il 26 ed il 27 due attacchi consecutivi con i missili Khinzal, hanno permesso ai russi di colpire in maniera devastante l’aeroporto di Starokostantinov, in questo attacco sarebbero stati distrutti dai 4 ai 5 caccia F16, la prima infornata di caccia F16 sarebbe quindi andata completamente distrutta, l’Olanda avrebbe già inviato in Romania 16 dei 21 caccia promessi tra gli F16 dismessi per obsolescenza, hanno 45 anni.

Dottrina nucleare russa.

Il Presidente Putin ha convocato il Consiglio di sicurezza della Federazione Russa.

Durante la seduta ha presentato la bozza della modifica richiesta alla dottrina nucleare del Paese.

Le modifiche richieste allargano e molto le situazioni di rischio per il Paese che prevedano l’impiego di armi nucleari da parte russa.

La parte fondamentale riguarda un attacco portato da un Paese NON dotato di armi nucleari, ma appoggiato da uno stato che invece ne sia dotato. (riferimento evidente agli attacchi ucraini)

Tale situazione risponde agli eventi recenti che hanno visto gli attacchi ucraini concentrarsi NON su obiettivi legati al conflitto militare speciale, ma ad obiettivi esterni a tale conflitto ma invece legati alla sicurezza nucleare russa, mi riferisco in particolare, agli attacchi alla flotta nel Mar Nero, che in un conflitto terrestre poco importa all’Ucraina, ma potrebbe comunque esservi coinvolta, ma se guardiamo agli attacchi recenti ad aeroporti dove si trovano bombardieri strategici, adibiti al lancio di vettori con testate nucleari, ai radar “Oltre orizzonte”, ripetuti due volte, radar NON rivolti verso l’Ucraina ma verso l’Oceano Indiano e la Turchia, il recente tentativo di attaccare il porto di Murmansk con un drone, e i continui voli di AWACS RC-135 della nato lungo la Finlandia per mappare i bersagli sella flotta del nord, il gioco si è fatto molto chiaro, colpire la Russia fingendo che sia l’Ucraina a farlo.

Pertanto Putin ha avviato l’iter della modifica della dottrina, se approvata dal consiglio, passera alla Duma, il Parlamento russo, e una volta approvata da questa diverrà operativa e vincolante per il suo Presidente, aspetto formale non secondario.