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Il disastroso fallimento delle strategie NATO in Ucraina

L’avanzata russa in accelerazione è diretta conseguenza della fallimentare strategia NATO ed ucraina che hanno portato all’ideazione dell’offensiva di Kursk.

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Riunione NATO 75° anniversario

Di Stefano Orsi

Aree di crisi nel mondo n.212 del 1-9-2024

Kiev

L’azzardo di Kursk si è rivelato il disastro che avevamo previsto.

Operazione fallita sul nascere.

La pronta risposta russa, che aveva di fatto bloccato sul nascere l’attacco ucraino, tre giorni sono un tempo minimo di risposta che solo i nostri giornalisti poco avvezzo o non propriamente in buona fede potevano leggere diversamente, lo stallo è seguito all’iniziale avanzata.

Sono più di due settimane che si registrano solo assestamenti con il ripiego delle unità più avanzate di Kiev o il loro annientamento.

La mappa mostrata dal Capo di Stato Maggiore dell’esercito ucraino si è rivelata essere il libro dei desideri e non l’effettiva situazione di controllo da parte loro del territorio.

Nello scorso numero ( https://ilsud-est.it/esteri/2024/08/12/il-grande-inganno/ ) abbiamo analizzato la complessa situazione dell’operazione, abbiamo presentato i fatti noti e tratto le nostre deduzioni sullo svolgimento futuro dell’operazione .

Come potrete rileggere, ci troviamo di fatto in questa situazione.

Gli Ucraini in stallo dentro un saliente nel quale hanno riversato truppe e mezzi migliori che da allora subiscono perdite assolutamente devastanti e non guadagnano più terreno.

La russia come previsto, non ha spostato risorse dai fronti in avanzata che , anzi, hanno positivamente goduto dell’impegno ucraino su Kursk che ha visibilmente indebolito la capacità di resistenza delle linee difensive.

Non si tratta solo del noto fronte verso Pokrovsk ma anche di quelli più a sud, Selidovo, Kostantinovka, Macsimilianovka e Ugledar, ma anche di quelli più a nord come Toreck e quello di Kupyansk.

Le truppe russe si sono portate tra gli 8 e i 5 Km da Pokrovsk e sono ormai a contatto con la città di Mirnograd.

Hanno preso Novogrodovka e Grodovka, città da circa 14-15.000 abitanti ciascuna, Selidovo è per metà conquistata e conta circa 22.000 abitanti, dati sempre ante 2022.

La velocità con cui sono state prese indica il decadimento esponenziale della capacità di difendere le posizioni da parte ucraina.

Non credo sia mutata la strategia o gli ordini di difendere le posizioni, semplicemente alle unità al fronte, ritengo manchino i rifornimenti adeguati in munizioni e supporto e pertanto siano costrette a ripiegare di continuo.

I comandi ucraini cercano ora di correre ai ripari.

Diverse unità sono state mandate in rinforzo al settore, come a Selidovo ad esempio, ma finora non sembra stiano sortendo l’effetto sperato e i Russi non si fermano.

I comandi ucraini hanno ordinato la deportazione di tutti i civili da Mirnograd e da Pokrovsk, 56.000 abitanti la prima e 60.000 la seconda, per organizzare la difesa casa per casa, in pieno stile Artemovsk (Bakmut) o Mariupol, che non hanno dato esattamente buoni risultati, data la schiacciante superiorità aerea, di artiglieria e di munizionamenti in dotazione ai Russi rispetto alle magre ucraine.

Più mezzi, unità e materiali concentreranno qui per la difesa gli Ucraini e maggiori saranno le vittime del prossimo tritacarne che i Russi allestiranno per loro.

Il grande inganno di Kursk ha funzionato appieno, per i Russi, che compresa la strategia ucraina si sono limitati a contenere gli Ucraini, nemmeno sembrano volerli sloggiare da li, e si sono invece concentrati nel raccogliere i frutti avvelenati nati dal florido albero della stupidità strategica della NATO e di Kiev che hanno partorito il miglior piano possibile per avvantaggiare i loro avversari.

I desiderata, la narrazione, il ritenere importante l’orgoglio o l’umiliazione del nemico in un conflitto portano in genere a simili disastri.

Faccio un esempio su tutti, la 47a Brigata meccanizzata ucraina, sui fronti più attivi dal giugno 2023, era schierata a sud di Ocheretino e ha subito l’avanzata russa per intero, si tratta di una unità delle migliori, è stata presa e spostata verso Kursk, dove si sta posizionando in questi giorni, e ha ora ricevuto l’ordine di ripiegare ora sul fronte da cui era stata rimossa, un incubo di demenza, e indecisione.

La situazione a sud di Pokrovsk

L’avanzata verso sud sta ottenendo maggiori risultati rispetto alle attese.

Le truppe di Mosca, conquistati alcuni villaggi chiave, Kalinovo, Mikailovka e Karlovka, stanno ora scendendo lungo la seconda linea di difesa ucraina, presa però d’infilata, e stanno chiudendo in sacca i reparti ucraini che presidiavano il settore a sud di Pervomaiske.

I Russi dirigono infatti su due bacini idrici che di fatto, se raggiunti chiuderebbero ogni via di uscita a circa duemila soldati di Kiev, che nelle prossime ore, non giorni, dovranno decidere il da farsi, fuggire a gambe levate o affrontare la disfatta totale e la resa.

Situazione a Ugledar

Dopo una lunga ed eroica resistenza su questo fronte, la 72a Brigata meccanizzata ha ricevuto l’ordine di ripiegare, non si sa verso quale fronte, se Kursk o Pokrovsk, credo più questo.

Il fatto è che al momento la pressione crescente da parte russa sta mandando in crisi anche questo settore difensivo ucraino, Vodiane è attaccata direttamente e da oggi anche Ugledar è sottoposta a pesante bombardamento, credo che entrambe avranno i giorni contati e passeranno presto sotto controllo russo.

Kupiansk

L’avanzata russa presso Pishkane sta accelerando e si avvicina sempre più alle rive del fiume Oskil.

Poco a sud i Russi hanno conquistato tre villaggi Stelmakovka, Myagozarovka e Anreevka.

Più a nord in direzione diretta su Kupyansk hanno preso, dopo molti tentativi infruttuosi, il villaggio ormai spianato di Sinkovka.

Gli Ucraini cercano di intensificare l’uso dei droni in territorio russo, ma ottengono risultati mediocri e non significativi.

Non so se ci troviamo di fronte ad una svolta decisiva del conflitto, non lo credo, ma è chiaro che si stia assistendo a quel degrado progressivo della capacità di resistenza dei fronti ucraini che avevamo previsto come inevitabile già nell’estate del 2022.

Sarebbe ora che la NATO prendesse spunto dalle parole di Papa Francesco e optassero per consentire all’Ucraina una resa che sia ancora un minimo dignitosa e salvi le vite di altre centinaia di migliaia di soldati e civili.