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Esteri

Le sanzioni statunitensi contro Cuba: un crimine contro l’umanità

Non si può più tollerare l’ipocrisia di una nazione che si proclama paladina dei diritti umani mentre infligge sofferenze inimmaginabili a milioni di cubani.

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Di Maddalena Celano

Il 15 maggio 2024, il Segretario di Stato degli Stati Uniti ha inviato al Congresso un altro dei suoi rapporti arbitrari, qualificando alcune nazioni senza alcun mandato o riconoscimento internazionale. Questa volta, sono stati elencati quattro paesi che presumibilmente “non coopererebbero pienamente con gli sforzi per la lotta al terrorismo degli Stati Uniti nel 2023”. Tra questi, sorprendentemente, non appare Cuba. Tuttavia, il Dipartimento di Stato continua a mantenere l’Isola Rivoluzionaria nella lista nera dei paesi che “promuoverebbero” il terrorismo.

Questa inclusione è non solo assolutamente arbitraria e infondata, ma rappresenta anche un’ulteriore arma nella subdola guerra diffamatoria, mediatica ed economica contro Cuba. Una guerra che rafforza il genocida Blocco Economico Finanziario e Commerciale imposto dagli Stati Uniti, che da oltre 63 anni affama e soffoca il popolo cubano, nonostante il voto contrario all’ONU di praticamente tutti i paesi del mondo.

Le sanzioni statunitensi contro Cuba sono una chiara violazione dei diritti umani. Queste misure arbitrarie e coercitive impediscono non solo gli aiuti e gli scambi commerciali con gli Stati Uniti, ma comportano anche notevoli restrizioni finanziarie internazionali che danneggiano le relazioni commerciali con altri operatori, in particolare quelli degli Stati membri dell’UE. I danni reali prodotti dagli alti e bassi della politica nordamericana sono devastanti: violano i diritti dei cittadini cubani e ostacolano lo sviluppo economico, sociale ed ambientale del paese.

L’accesso ai farmaci per trattamenti specifici è limitato, le forniture per la produzione di test diagnostici per il COVID-19 sono ostacolate, e la produzione e applicazione di vaccini cubani è gravemente compromessa. Queste sono solo alcune delle conseguenze dirette delle sanzioni. È inaccettabile che, in un mondo che dovrebbe essere unito contro le malattie globali, una nazione come Cuba, che ha dimostrato una straordinaria capacità di sviluppare vaccini e trattamenti medici innovativi, venga punita in questo modo.

L’embargo statunitense è un crimine contro l’umanità. È un atto di aggressione economica che mira a distruggere la volontà di un popolo di vivere libero e sovrano. Il vero obiettivo di queste sanzioni non è la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, come spesso dichiarato, ma la punizione di Cuba per la sua resistenza e la sua ferma determinazione a costruire una società più giusta e equa.

È tempo che il mondo alzi la voce contro questa ingiustizia. È tempo che i popoli del mondo si uniscano in solidarietà con Cuba e chiedano la fine immediata di questo blocco criminale. Le sanzioni statunitensi contro Cuba devono essere abolite, e gli Stati Uniti devono rispondere delle loro azioni davanti alla comunità internazionale.

Non si può più tollerare l’ipocrisia di una nazione che si proclama paladina dei diritti umani mentre infligge sofferenze inimmaginabili a milioni di cubani. Basta con il genocidio economico! Basta con le politiche di aggressione! Viva Cuba libera!