Esteri
Colombia tra la Resistenza Indigena contro l’imperialismo e l’orrore dell’abuso su minori
Centinaia di storie di abusi sessuali su bambine indigene emergono, gettando un’ombra su un paese già afflitto da decenni di oppressione.
Di Maddalena Celano
La Colombia da decenni è terra martoriata, subendo ben sessant’anni di imperialismo, neocolonialismo e guerra civile interna. In questi giorni affronta ora un’ulteriore atrocità: l’abuso sistematico di minori appartenenti a popoli indigeni nel dipartimento di Guaviare. Centinaia di storie di abusi sessuali su bambine indigene emergono, gettando un’ombra su un paese già afflitto da decenni di oppressione.
La notizia ha scosso il presidente colombiano, Gustavo Petro, il quale ha dichiarato che il suo sostegno ai bambini e agli adolescenti di 18 popolazioni indigene di Guaviare e Meta. Il supporto e l’ assistenza ai bambini indigeni sarà prioritario nel Piano di Sviluppo Nazionale 2022-2026. Tuttavia, dietro a questo orrore si nasconde un sistema di oppressione che coinvolge le comunità indigene Jiw e Nukak Makú, in condizioni di estrema povertà, vittime di almeno 69 casi di abusi sessuali commessi dai militari nella zona.
Il Focolaio dell’Orrore: Calle 40
Il giornalista Gerardo Reyes, con il suo reportage “La ley de la selva”, ha gettato luce su questa tragica realtà. A Guaviare, le tribù indigene, private della loro giungla, diventano preda di civili e soldati che abusano sessualmente delle minorenni indigene, offrendo loro cibo o colla in cambio. Il termine “makusear” è stato coniato per descrivere questi atti eversivi, evidenziando l’orrore sistematico inflitto alle giovani vittime.
L’Inazione e l’Impunità del Potere
Le denunce di abusi su minori indigene non sono nuove, ma il sistema giudiziario colombiano, permeato da discriminazione e razzismo, spesso le ha ignorate. Un caso emblematico risale al 2019, quando una giovane indigena di 15 anni appartenente alla tribù Nukak Makú fu rapita e violentata dai militari per giorni, senza alcuna azione sanzionatoria nei confronti degli aggressori.
Questa situazione disperata coinvolge il popolo indigeno Nukak Makú, storicamente dedicato alla caccia e alla raccolta di cibo nella giungla. Costretti alla sedentarizzazione forzata a causa del conflitto armato interno, sono ora considerati in via di estinzione. La loro popolazione è stata decimata, e la violenza delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) e dei paramilitari di estrema destra ha contribuito al loro stato di agonia.
Resistenza e Giustizia per il Popolo Nukak Makú
Oggi, il presidente Gustavo Petro si impegna a mettere fine a questo orrore e a porre l’attenzione su una popolazione indigena in via di estinzione. Ma la strada è lunga e richiede un cambiamento radicale, compreso il rispetto degli accordi di Pace del 2016 e la fine dell’impunità.
La comunità internazionale deve alzare la voce contro questo abuso sistematico e unirsi alla resistenza del popolo indigeno Nukak Makú. È necessario un impegno concreto per garantire giustizia, diritti umani e la protezione delle popolazioni indigene vittime dell’imperialismo e del neocolonialismo. La Colombia deve liberarsi dalle catene dell’oppressione e abbracciare un futuro di giustizia sociale e dignità per tutti i suoi abitanti.