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Economia & lavoro

Scudi fiscali ai ricchi, meno tutele al Sud

Nella stessa settimana in cui il Governo Meloni scaricava i percettori del reddito di cittadinanza via sms, quasi si trattasse di relazioni occasionali tra ragazzini, il Ministero dell’economia varava riforme degne della più efferata macelleria sociale.

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di Alessandro Andrea Argeri

Nella stessa settimana in cui il Governo Meloni scaricava i percettori del reddito di cittadinanza via sms, quasi si trattasse di relazioni occasionali tra ragazzini, il Ministero dell’economia varava riforme degne della più efferata macelleria sociale: la lotta all’evasione fiscale esce dagli obiettivi del Pnrr, zero sanzioni per chi collabora col fisco; nella delega fiscale spuntano mini-scudi per i super-ricchi se riportano i capitali in Italia; uno studio pubblicato dal Corriere della Sera rileva mutui più cari al Sud e nelle isole, “così il Meridione paga l’arretratezza economica”. Non bisogna stupirsi allora se secondo l’ultimo Global Re:work Report 2023 di Kelly, società internazionale di cacciatori di teste, nel nostro Paese il 33% dei lavoratori, principalmente personale altamente specializzato, dunque con più possibilità di mercato, pensa di lasciare il proprio posto di lavoro entro un anno perché scontento della situazione o delle condizioni in cui si trova a lavorare.

Inoltre in periodo di vacanze riprende la speculazione sia sui carburanti, con la benzina intorno ai due euro al litro, sia sui voli diretti verso le principali mete turistiche, rincari decisamente inopportuni in questo momento storico contro cui l’Esecutivo non è ancora intervenuto significativamente. Piuttosto le nuove modifiche al Pnrr prevedono tagli di 15,8 miliardi. I progetti esclusi sono: 6mld efficienza energetica comuni; 3,3 mld riduzione degrado sociale; 2,5 mld riqualificazione periferie urbane; 1,2mld riduzione rischio idrogeologico; 1 mld uso idrogeno in settori inquinanti; 725 mln potenziamento servizi e infrastrutture; 675 mln impianti per energia pulita; 300 mln valorizzazione dei beni confiscati alle mafie; 110 mln tutela verde urbano ed extraurbano.

Il messaggio ai cittadini comuni, coloro i quali vivono nel Paese reale, è chiaro: l’attuale maggioranza parlamentare è stata votata dal popolo scontento dell’operato di Mario Draghi, mentre chi ora è all’opposizione si rivolgeva alle élite, le cosiddette “Ztl”, tuttavia questo non è un Governo per tutti, bensì la prosecuzione del volere di un establishment rigorosamente classista. Sicuramente era chiaro già prima delle elezioni come Fratelli d’Italia non avrebbe mai impostato un vero cambio di rotta della politica italiana, eppure c’è da chiedersi dove sia finita quella destra legalitaria, sociale, la stessa votata un tempo da uomini di grande valore, tra i quali, per citarne uno a caso, vi era un certo Paolo Borsellino.

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Giornalista regolarmente tesserato all'Albo dei Giornalisti di Puglia, Elenco Pubblicisti, tessera n. 183934. Pongo domande. No, non sono un filosofo (e nemmeno radical chic).