Dalle Regioni
Dossier Futuro Sospeso sulle linee ferroviarie sospese in Italia
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il trasporto ferroviario locale non può essere la “Cenerentola” della mobilità.
La Regione Piemonte il caso più negativo d’Italia
Esce la III edizione del dossier FUTURO SOSPESO
AMODO celebra la Giornata delle ferrovie delle meraviglie 2023 (il 14 maggio) con la pubblicazione della III edizione del dossier “Futuro Sospeso”, dedicato alle linee ferroviarie sospese (scaricabile in formato digitale a questo link). Si tratta di un elenco a cura dell’Alleanza per la Mobilità Dolce AMODO di 38 linee che, se recuperate al trasporto passeggeri, potrebbero sviluppare un potenziale traffico ordinario (pendolare o anche escursionistico), senza spese eccessive, trattandosi di tracciati ancora in buone condizioni e, quindi, facilmente ripristinabili in tempi brevi. Per il terzo anno consecutivo, Biblioteca Cesare Pozzo, FIFTM, Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente e UTP AssoUtenti, con la nuova collaborazione di Co.M.I.S. Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile, hanno realizzato la rilevazione della situazione delle linee sospese su tutto il territorio nazionale.
Come denuncia il dossier, in Italia ci sono circa 1.200 chilometri di linee ferroviarie attualmente “sospese” all’esercizio, che meriterebbero di essere riaperte al traffico passeggeri. Che siano linee ancora efficienti, sui cui transitano le merci ma non i passeggeri, o tratte interrotte a seguito di crolli di viadotti o di eventi franosi o sospensioni “temporanee” per lavori protratte per anni (come la Bergamo-Brescia, chiusa per lavori per ben due anni), o semplicemente metodiche riduzioni del servizio per i mesi estivi o le festività, scorrendo il rapporto nasce spontaneo il sospetto che, per i decisori politici, il servizio ferroviario locale sia la “Cenerentola” della mobilità.
La classifica assegna la maglia nera alla Regione Piemonte, da quando dieci anni fa fu decisa la “sospensione” di una dozzina di linee ferroviarie, dalla giunta allora presieduta da Roberto Cota e mai più riaperte. In attesa di sapere gli esiti dell’analisi costi benefici della Commissione Trasporti del Consiglio regionale del Piemonte avviata il 25 novembre 2021, è stato finalmente stipulato tra la Regione e Trenitalia S.p.A. il nuovo contratto per il Servizio Ferroviario Regionale. In tale occasione, l’assessore ai trasporti Marco Gabusi ha annunciato la riattivazione, per il prossimo autunno, di due linee sospese la Asti – Alba e la Casale Monferrato – Mortara, ma con un’offerta del tutto insoddisfacente. Parallelamente si sono registrate voci sulla possibile riattivazione della Novara – Varallo Sesia e della Arona – Santhià.
Alla Regione Piemonte le associazioni chiedono il ripristino del servizio ante-Covid, certezze sui tempi per le riattivazioni annunciate, unitamente ad un piano generalizzato di riapertura di tutte le linee sospese negli ultimi anni. Una maggiore offerta rispetto al contratto stipulato tra Regione e Trenitalia S.p.A per il Servizio Ferroviario Regionale e biglietti e abbonamenti regionali integrati, con coincidenze migliori. Infine, la riattivazione dei collegamenti a lunga-media percorrenza padana e tirrenica e il potenziamento del servizio Cuneo-Ventimiglia/Nizza.
Tutto questo sarà oggetto di manifestazioni e mobilitazione in Piemonte, lungo le tappe di Un treno per la rinascita delle ferrovie secondarie piemontesi, cui parteciperanno Legambiente, Italia Nostra, UTP AssoUtenti, Federazione Nazionale Pro Natura, Co.M.I.S Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile, Comitato ferrovie locali Cuneo, Pro Loco Montiglio, Amicinbici, AstiCambia, Osservatorio del Paesaggio Langhe e Roero, Ferroclub Cuneese, Comitato amici della ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza, FuturAlba, Gruppo Pendolari Cuneo Torino e tante altre associazioni, oltre ai Sindaci del bacino di utenza delle linee sospese. Un treno speciale storico partirà il 14 maggio da Cuneo alle 9.00, fermerà a Busca → Saluzzo→ Savigliano → Cavallermaggiore → Alba → Castagnole delle Lanze → Asti → Montiglio-Murisengo → Chivasso e arriverà a Torino alle 16 circa. Un’iniziativa di mobilitazione dei territori che in realtà sarà un bellissimo viaggio nel Piemonte meridionale. Approfittando del treno storico organizzato da Fondazione FS Italiane, AMODO sarà portabandiera delle rivendicazioni già ripetutamente sollevate dai comitati locali e parteciperà anche all’incontro “La rinascita del Piemonte attraverso la riattivazione delle ferrovie”, il 13 maggio alle ore 17.30 presso la Sala Reale della Stazione di Cuneo (programma a questo link).
“La novità, rispetto al 2022, – segnala Anna Donati, portavoce di AMODO – è l’emanazione del Decreto Interministeriale di attuazione della legge 128/2017 per l’istituzione di ferrovie: nel luglio 2022 il testo ha infatti superato il vaglio della Ragioneria dello stato e della Corte dei Conti. L’Alleanza dovrà adesso vagliare l’entità delle risorse stanziate per le singole tratte e sui tempi e i modi degli investimenti. A questo va aggiunto come elemento positivo le risorse del PNRR per ammodernare diverse tratte locali per 1,5 mld di euro entro il 2026, che speriamo vengano spesi bene e rapidamente. Ci auguriamo che il Presidente della Regione Piemonte e l’assessore Gabusi ascoltino le richieste e le proposte dai territori piemontesi che chiedono il ritorno del treno ed il potenziamento dei servizi ferroviari: una richiesta che AMODO sostiene con questa giornata di impegno nazionale a favore del treno.”
Continuano intanto le iniziative della Fondazione FS Italiane, che quest’anno compie 10 anni, e delle ferrovie di proprietà delle regioni, associate in ASSTRA, che hanno interessanti progetti di potenziamento e ripristino di ferrovie locali ad uso turistico. Sul fronte “lavori in corso” vengono segnalate: la Noto Pachino con possibile riapertura a fini turistici nel 2025; la Alcamo-Milo-Trapani, con lavori già aggiudicate e termini lavori previsto sempre nel 2025; la Barletta Spinazzola con intensi lavori in corso la cui riapertura è data per sicura da RFI; la messa in sicurezza di un costone franoso sulla Priverno-Terracina che dovrebbe concludersi a breve consentendo, si spera, la riapertura del servizio verso la località balneare laziale.
Alleanza per la Mobilità Dolce AMODO