Dalle Regioni
Disagio giovanile e benaltrismo, il caso di Cassino.
Poche città simboleggiano tanto come la città di Cassino. Terra di cultura. Simbolo della guerra di liberazione dalla tirannia nazifascista. Simbolo della stupidità della guerra. Simbolo della ricostruzione.
Credit foto archer10(Dennis) CC BY-SA 2.0
Di Pierdomenico Corte Ruggiero
Poche città simboleggiano tanto come la città di Cassino. Terra di cultura, con l’antica Abbazia. Simbolo della guerra di liberazione dalla tirannia nazifascista. Simbolo della stupidità della guerra, con la folle decisone del comando Alleato di bombardare l’Abbazia di Montecassino. Simbolo della ricostruzione materiale e morale dell’Italia. Simbolo anche di fratellanza tra le genti. Diverse bandiere di diverse nazioni, rendono omaggio ai tanti morti sulla strada che portava a Montecassino. Alla libertà. Cassino è simbolo anche oggi. Simbolo, però, di una società che cambia. Di un tessuto sociale con evidenti strappi e necrosi. Non è bastata l’eredità storica e morale, per rendere Cassino una positiva eccezione. Parlare dei mali di Cassino, significa quindi parlare dei mali del nostro Paese. La disoccupazione e la crisi economica. Cassino con il vicino stabilimento Fiat , con il casello autostradale, con l’Università, aveva tutto per diventare un centro florido. Qualcosa non ha funzionato. Lo sviluppo economico non è mai decollato. Il disagio giovanile. Giovani coinvolti nello spaccio di sostanze stupefacenti, aggressioni tra gruppi di giovani, atti vandalici, colpi di pistola contro vetture parcheggiate. Succede a Cassino. Succede in tanti centri italiani. Molti giovani erano fragili anche prima del Covid19 e relativo stravolgimento della vita sociale. Giovani con fragili prospettive lavorative. Con fragili riferimenti. Dopo i tanti episodi di disagio giovanile, a Cassino molti chiedono maggiori controlli delle forze dell’ordine. Telecamere, più pattuglie per strada, maggiore severità. La solita ricetta. Che non funziona. Ovviamente servono controlli. Serve severità quando è necessaria. Il disagio giovanile, però, si combatte con altre armi. Istruzione. Sana socializzazione. Prospettive per il futuro. La civiltà di un popolo nasce sui banchi di scuola. Si perfeziona nelle reciproca conoscenza. Si esprime nella possibilità di un lavoro dignitoso . Investiamo poco nelle scuole, nella socializzazione dei giovani, nel costruire opportunità lavorative. A Cassino, in Italia. La vecchia ricetta «ordine e disciplina» , è buona per gli slogan. Rimane, però, uno slogan. Nemmeno durante il fascismo funzionava. Si uccideva, si rubava, esattamente come oggi. Basta leggere i giornali dell’epoca. Nonostante la censura, riportavano molti delitti. Il delitto è spesso effetto di più cause. Eliminando le cause, si nasconde o si limita parecchio l’effetto. Se rimangono le cause, la repressione non basta. Non basta a Cassino. Non basta in Italia. Inoltre si usano le turbative all’ordine pubblico provocate dal disagio giovanile, per attaccare i valori fondamentali della nostra Repubblica. « L’antifascismo è roba vecchia, qui dobbiamo garantire la sicurezza nelle strade». « Chiudiamo gli italiani in casa, lasciamo sbarcare i migranti» . « Non servono diritti ai gay e lesbiche. Serve più lavoro». Questo si sente a Cassino. Questo si sente in Italia. Lo chiamano benaltrismo. Facile osservare che abbiamo un Parlamento. Che può anzi deve lavorare su tutte le problematiche. Può occuparsi contemporaneamente di diritti civili e ordine pubblico. Questo vale per ogni articolazione dello Stato. Poi considerare l’antifascismo come « roba vecchia» , è pericoloso. Non siamo sprovveduti. Sappiamo bene che non esiste rischio di ritorno del duce con il fez, della marcia su Roma, della camicie nere, delle adunate oceaniche. No, questo rischio non esiste. Esiste, un rischio peggiore. Quello teorizzato negli anni della strategia della tensione. Creare o tollerare disordine, per invocare ordine. Esiste il rischio di una forma di autoritarismo avente veste legale. Non dimentichiamo mai il « piano di rinascita democratica» della P2 di Licio Gelli. Non dimentichiamo che alcuni punti di quel piano, sono punti del programma di forze politiche attualmente al governo. L’antifascismo oggi rimane l’unico vaccino efficace. Contro un virus mutevole nella forma. Identico nella sostanza. Il disagio giovanile e sociale, non deve essere strumentalizzato per ragioni politiche. Più o meno lecite. La politica, quella vera, consiste nel risolvere i problemi della comunità intesa come somma di singole individualità con singole necessità e istanze. Questo deve significare fare politica. A Cassino. In Italia. Abbiamo un Paese da ricostruire. Economicamente, moralmente. I giovani hanno perso quasi due anni di vita e le poche certezze che avevano. E’ tempo di buoni maestri. E’ tempo di ricordare le pagine importanti della nostra Storia. Pagine che sono esempio e guida. Pagine che trovano in Cassino perfetta sintesi. La speranza è che Cassino possa diventare nuovamente simbolo positivo. Specchio della rinascita del Paese.