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KEVIN DELLINO CI RACCONTA IL SUO SUCCESSO TRA SOGNI E PROGETTI

Kevin Dellino è uno dei conduttori più affermati e amati del Sud Italia. Pugliese dok, lavora da vent’ anni a contatto con il pubblico e di fronte alla telecamera. Durante la sua carriera nel mondo dello spettacolo e’ stato speaker radiofonico e attualmente scrive per testate nazionali.

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Dopo la sua prima partecipazione televisiva a 15 anni su Telenorba attenderà il suo 18’ per la prima trasmissione televisiva in diretta da conduttore; 2000 Talenti, in onda per 3 stagioni consecutive . Parallelamente a questo partecipa a numerose produzioni condotte da nomi illustri della televisione italiana, e nel 2003 approda nello staff di Battiti Live, in cui lavora appunto da quella edizione, la seconda, ad oggi. Ha condotto tantissimi tra i migliori eventi del Sud Italia. Dall’Alba dei Popoli di Otranto a Vomero Notte di Napoli; al timone dei capodanni più rappresentativi della sua regione, sempre con collegamenti in diretta radio e tv e dalle piazze suggestive e sempre circondato da artisti affermati  e fenomeni del momento. Presentatore di numerosi tour, è stato inviato di Michele Cucuzza e Stefania Orlando nel programma Buon Pomeriggio, in diretta su Telenorba, TgNorba24, Canale21 e Antenna Sicilia.

È caporedattore del settimanale La Gente Che Piace, free press diretto da Valeria Sorli e Alviero Martini.
Il 30 Aprile 2020 è stato pubblicato da Saar Record il videoclip Artisti Uniti ai Medici, progetto realizzato da Kevin a favore di Croce Rossa Italiana con la partecipazione di oltre 30 artisti Nazionali che hanno reinterpreto “Il mio canto libero” di Battisti riscritto,  “Inno ai medici” da Mogol durante l’emergenza Covid-19 .

Nell’estate 2021 al termine delle registrazioni di Battiti Live, ha presentato eventi con grandi nomi dello spettacolo tra cui Massimo Ranieri, Christian De Sica, Albano, Michele Placido, Biagio Izzo, Francesco Paolantoni, Mariella Nava, ai più giovani Stash e The Kolors, Aka 7, Clementino, Shade, Fred de Palma, riaffermando così la sua immagine di impeccabile presentatore di successo. 

Kevin è un giovane carismatico, energico, umile ma soprattutto preparato, frutto di un lungo percorso di studio e di sacrificio che lo ha portato a raggiungere grandi traguardi e sicuramente ne sentiremo parlare molto di più nei prossimi anni in tv e sui giornali per il suo straordinario talento e per la sua capacità di coinvolgere il pubblico agli eventi.

È un esempio per i tanti giovani che vogliono lavorare nel mondo dello spettacolo e sognano di condurre e di presentare i grandi eventi.

Kevin, sei stato impegnato in quest’  estate in diversi eventi come il Battiti Live.

Come hai vissuto il ritorno alla normalità dopo il lockdown e cosa ti mancava del live?

“Non c’è stato nulla di normale in realtà. A cominciare dalla tortura dei tamponi ai rigidissimi controlli di sicurezza anche per l’accesso dello staff e affrontare tutto questo anche sotto il sole a 40 gradi credimi è stato doppiamente stancante. Ho perso 3 kg durante tutto il tour. Durante battiti in realtà non ho mai tempo per pensare perché devo sempre agire, è una macchina che, dal primo momento in cui si arriva a posare la prima pietra, inizia a correre ed a produrre ad una velocità pazzesca e spesso capitano imprevisti che ne aumentano e alimentano le difficoltà. Ci sono state notti intere anche dopo lo spettacolo passate a lavorare per i dettagli della serata successiva. Ci vuole veramente tanto amore per questo lavoro, non riesco a gestire neanche i rapporti esterni perché durante battiti live anche fare una telefonata a casa a volte risulta difficile. Però tutto questo viene ricompensato dal primo momento in cui si accendono le luci ed inizia lo spettacolo.”

Hai vissuto da protagonista il Battiti Live. Raccontaci di quest’ esperienza e quali aspetti ti affascinano dell’ evento?

“È stata la mia 18’ edizione e l’ho vissuta come una grande festa di maturità! Provo una forte emozione quando Alan, con Elisabetta, varca la soglia del palco ed accende l’estate!

È un evento in cui sono cresciuto e per me ogni anno rappresenta un traguardo nuovo, e non solo perché lo vivo da protagonista circondato dagli artisti del momento ed i grandi nomi della musica ma perché è un evento in grado di stupirti e coinvolgerti ogni anno, è una continua evoluzione. Dalla scenografia a tutto quel che c’è dietro, ogni edizione mi permette di imparare cose nuove ed accrescere il mio bagaglio formativo e poi è soprattutto una magia che non si può spiegare.”

Dopo Battiti però la tua estate è continuata con la presentazione di eventi di grande successo…

“Quando Michele Garofalo, organizzatore e produttore eventi con Gr-show mi ha chiesto la disponibilità per la conduzione dei loro spettacoli pensavo fosse uno scherzo. Non credevo ci fosse davvero la possibilità di poter tornare sul palco, almeno fino a quel momento. Successivamente ci siamo incontrati in ufficio alla presenza anche di Gino Russo, storico impresario nonché amico di grandi artisti, ed ho capito che era tutto vero. Non mi aspettavo tutto questo e sinceramente non ero neanche pronto psicologicamente. Ogni singola serata ha rappresentato molto per me ed ho voluto godermi ogni singola emozione, applausi compresi.”

Dall’ intramontabile Ranieri ad Albano, a Biagio Izzo, De Martino, Paolantoni ai giovanissimi fenomeni del momento,  De Palma, Aka7, Shade, Clementino.

Il ricordo più bello che porterai via al tuo rientro a Milano?

“Sono molti e come dicevo ho voluto godermi tutti i singoli momenti, sono tantissimi! Dai complimenti inaspettati sul palco ricevuti da Antonio Stornaiolo al

selfie che ci ha chiesto Albano poco prima di entrare in scena, ai primi applausi del pubblico che per me è stato emozionante risentire e rivivere la magia che regalano gli appuntamenti live. I batticuori condivisi con la mia compagna di avventure, Claudia Cesaroni, splendida professionista con cui resterà l’indelebile ricordo della presentazione del grande Massimo Ranieri ad esempio ai sorrisi della gente quando educatamente ci salutava in ogni appuntamento. È stato tutto stupendo.”

 Se potessi scegliere quale evento ti piacerebbe condurre in Puglia?

 “In questi lunghi anni di gavetta ho avuto il privilegio di presentare tantissimi eventi e tutti molto importanti; dai capodanni nelle piazze più suggestive ai concerti con i grandi artisti ma quello che mi auguro è di tornare a presentare un festival canoro, nasco da questo genere di manifestazioni e mi piacerebbe questo ritorno alle origini.” 

 Sei un giovane pugliese che ha lasciato 7 anni fà la propria terra per realizzare i  sogni a Milano. All’ inizio quali sono state le difficoltà e come le hai affrontate? 

 “Tante, soprattutto dovute all’integrazione. Non è stato facile per i primi periodi, Milano non regala niente e non guarda in faccia a nessuno. Più volte mi è capitato di pensare di lasciar tutto e tornare qui ma qualcosa mi ha spinto a resistere ed oggi per fortuna le cose sono migliorate soprattutto grazie al rapporto che conservo con tante persone, nel momento giusto arriva sempre quel che serve a illuminare la via. Da questo ho imparato anche a non fare più scelte azzardate e affrettate ma a valutare anche i vantaggi, oltre i rischi, di ogni singola mia decisione.” 

Quando sei a Milano cosa ti manca della Puglia e di cosa non potresti farne a meno?

“A parte i miei bellissimi nipoti Ivan Flavio e Christian e la mia famiglia ovviamente ciò che mi manca di più sono i panzerotti! Ahahah giuro! E non crediate che sia vero che a Milano ci sia un posto dove li fanno uguali, si avvicina si, ma non è la stessa cosa! Vale anche per la focaccia! Diffidate dalle imitazioni! In Puglia anche nei panzerotti si sente l’amore.” 

Un consiglio da suggerire per tutti quei giovani che stanno preparando le valigie per il Nord Italia come Milano  per studio e per lavoro. Cosa non deve mai mancare nel proprio zaino?

 “Io suggerisco sempre una bella scorta di prodotti locali soprattutto se, come me, si è abituati alla buona cucina! Poi,  con questo non deve mai mancare la volontà di mettersi in gioco in un contesto in cui inizialmente ti fa sentire come Pinocchio nel paese dei balocchi, bisogna stare attenti soprattutto a non lasciarsi trasportare dal lato ludico e dalle finte amicizie, altrimenti ci si ritrova trasformati in asinelli, costretti nel migliore dei casi a tornare a casa da perdenti.” 

 Cosa ti aspetti dalla stagione autunnale che ci stiamo preparando  a vivere?

“Posso augurarmi che, proiettati verso anche la fine dell’anno, possa concludersi questo inferno che ci ha messo in ginocchio e costretti anche a vivere di paure e vedere anche i nostri cari morire e lasciarli senza nemmeno un ultimo saluto. Vorrei poter dire al più presto addio a tutto questo perché rappresenterà ufficialmente l’inizio di una nuova era dove tutti noi potremmo finalmente tornare alla normalità e alla ripresa dell’economia del nostro Paese; aspetto con fermento quel giorno e quando arriverà mi piacerebbe poter festeggiare, proprio come piace a me, con una grande festa.” 

©Riproduzione riservata

Credit foto Kevin Dellino 

Maria del Rosso

Classe '91, sono nata in Puglia. Coltivo da molti anni la mia passione per la scrittura, ho collaborato con diverse testate giornalistiche e partecipo agli eventi di poesia. Per me la scrittura è vita, è sogno, è amore, è linfa vitale. E come afferma Luca Doveri : "La scrittura apre le finestre che si affacciano sull' anima del lettore".