Cultura
LA SCRITTRICE ANGELA DE TOMMASO CI RACCONTA LA SUA GRANDE PASSIONE PER LA SCRITTURA
A volte i sogni, le ambizioni e le passioni si possono realizzare ed è quello che è successo ad una giovane ragazza di Ginosa, in provincia di Taranto, Angela De Tommaso. Infatti, con la sua determinazione e il suo grande amore per la scrittura, è riuscita a pubblicare il libro “Ovunque tu andrai”.
di Marianna D’Ambruoso
A volte i sogni, le ambizioni e le passioni si possono realizzare ed è quello che è successo ad una giovane ragazza di Ginosa, in provincia di Taranto, Angela De Tommaso. Infatti, con la sua determinazione e il suo grande amore per la scrittura, è riuscita a pubblicare il libro “Ovunque tu andrai”. Angela è una moglie, è una mamma di due splendidi bambini, è laureata in Lettere Moderne all’Università degli studi di Bari e fin da bambina ha sempre percepito che l’unico luogo preferito ed intimo dove potersi rigenerare ed essere completamente se stessa, senza filtri e senza paure era appunto la scrittura. All’inizio non è stato semplice riuscire a trovare un editore affidabile e soprattutto senza pregiudizi, in grado di supportarla e comprendere che, pur amando la scrittura, Angela è sempre una mamma a tutto tondo. Ma, nel suo cammino ha incontrato un bravissimo editore, nonché amico, Antonio Dellisanti che ha creduto in lei e ha pubblicato il suo libro.
- Da dove nasce questa tua passione per la scrittura?
Per me la scrittura è una terapia. Quando vivo un momento difficile, un po’ complicato o mi sento giù di morale, io scrivo, scrivo sempre. La scrittura mi fa stare bene, mi fa vivere momenti di spensieratezza, mi fa immergere in un mondo completamente diverso da quello in cui vivo e quindi mi sento più serena e rilassata, la stessa cosa accade anche quando leggo. Questa mia passione è nata all’improvviso, infatti quando ero ragazzina verso i 12-13 anni avevo un diario segreto dove appuntavo pensieri, poesie, piccole storie nate dalla mia fantasia. Poi, crescendo, quando frequentavo l’università, con il computer portatile davanti, acquistato da mio padre, è esplosa la mia fantasia ed ho iniziato a scrivere prendendo spunto da quanto avevo riportato sul mio diario segreto e di là sono nati i miei romanzi. Il mio primo romanzo l’ho scritto quando avevo 14-15 anni, intitolato “Quell’anno a Parigi”, che ho editato con un self publishing, così come “Ovunque tu andrai”. Però è stato un completo flop e ho dovuto rinunciare al mio sogno chiudendo tutto in un cassetto. Poi, a distanza di anni ho incontrato il mio attuale editore Antonio Dellisanti e con lui abbiamo deciso di concentrarci sul romanzo “Ovunque tu andrai”. Lo abbiamo attentamente revisionato, tanto è vero che è rimasto poco dell’originale, visto che erano passati tanti anni da quando avevo scritto la prima versione e non essendo più nella fase adolescenziale e avendo 34 anni ho deciso di rivoluzionare, sempre insieme a Dellisanti, rendendolo più moderno, ampliandolo e per differenziarlo dal primo abbiamo aggiunto un sottotitolo “So che ritornerai”. Ma, devo ringraziare anche mia sorella perché quando ero piccola avevo paura del buio, non riuscivo ad addormentarmi e lei mi diceva di chiudere gli occhi e di pensare ad una storia. Io chiudevo gli occhi e immaginavo di essere una principessa che veniva salvata da un principe o pensavo di essere una principessa coraggiosa che lottava e sconfiggeva i cattivi per salvare il suo regno. Crescendo, queste storie che immaginavo non erano più popolate da principi, principesse, gnomi o mostri, ma c’erano veri e propri personaggi non più frutto della mia fantasia gente reale come ragazzi e ragazze. Quindi, dissi a me stessa che queste storie che pensavo le dovevo assolutamente scrivere. E così sono nati i miei romanzi.
- Di che cosa parla il tuo romanzo?
Il mio romanzo parla di una ragazza, Veronica, che vive a Ginosa, un piccolo borgo della Puglia in provincia di Taranto. Solare ed amante della vita, frequenta l’università, è follemente innamorata di Cristian e ha un amico, Gabriele, con il quale si confida e che la supporta in ogni sua difficoltà ed è innamorato di Veronica. La protagonista ha dei seri problemi famigliari che la porteranno a fare delle scelte forti e a cambiare. Purtroppo, soffrirà per amore, dopo aver subito il tradimento e la perdita del suo amato Cristian, ma accanto a lei ci sarà sempre Gabriele e la sua più cara amica Manuela. Insomma, un romanzo con tematiche attuali che spingerà, a volte, il lettore ad immedesimarsi nei vari protagonisti e in Veronica. Quindi, un libro dove fanno da padrone i sentimenti e la cruda realtà di una quotidianità che stravolge la vita dei vari personaggi.
- C’è qualcosa di te e della tua vita nel tuo romanzo?
Il romanzo è frutto della mia immaginazione. Tutto quello che i protagonisti vivono sono storie inventate, non sono eventi accaduti a me, ma i sentimenti, gli stati d’animo, gli atteggiamenti, le paure e le ansie della protagonista, che si chiama Veronica, sono in gran parte le mie. Ovvero, quelle di una ragazza, di un’adolescente appena ventenne che deve superare i suoi timori, che deve cercare di osare e lottare per raggiungere i suoi obiettivi e soprattutto vivere la sua vita con una maggiore spensieratezza anche se si trova a dover affrontare il passaggio dalla fase adolescenziale a quella adulta. Quindi, il romanzo racconta e sottolinea l’evidente e reale cambiamento che viene vissuto e visto con occhi diversi come gli amori, le amicizie, gli stessi sentimenti. Per quanto riguarda il carattere e gli atteggiamenti di alcuni personaggi descritti rispecchiano quelli di alcuni miei amici che proprio in quel periodo hanno segnato la mia vita. Infatti, il romanzo è dedicato al mio migliore amico venuto a mancare alcuni anni fa. Praticamente, mi ha cambiato la vita quando ero una ragazzina. Sono sempre stata introversa e timida e un giorno lui venne da me e mi invitò ad uscire e mi disse che non dovevo imbarazzarmi ma socializzare con gli altri. E così siamo diventati grandi amici. L’amico con la A maiuscola, quello che ti ascolta e ti aiuta sempre, che ti sostiene con una parola di conforto o semplicemente con un messaggio o una telefonata. Eravamo molto legati. Ma un giorno è dovuto partire per l’Iraq in missione di pace. Infatti, nel romanzo si parla anche di questo, e mentre si trovava lì noi ci siamo sentiti attraverso le mail raccontandomi tutto quello che accadeva. Al suo rientro a Ginosa dopo 2 mesi ebbe un incidente stradale, entrò in coma per 3 giorni e poi morì. In quel periodo stavo scrivendo “Ovunque tu andrai” e ho dovuto cambiare tutto, compreso il finale e l’ho dedicato a lui. Questo romanzo mi ha salvato perché è stato per me un periodo doloroso e buio, però scrivere di lui e ricordarlo in alcuni aspetti del carattere di Cristian, il fidanzato di Veronica, o di Gabriele, il miglior amico della protagonista, quindi ricordare alcune sue battute, il suo sorriso, quello che lui mi diceva o che faceva, mi ha aiutata molto in quel periodo.
- Secondo te, in questi ultimi anni, c’è una crisi del libro o della lettura?
Purtroppo, in questi ultimi anni è sempre più evidente la crisi in questo settore. Prima di tutto con la nascita delle nuove tecnologie, ovvero e-Book e Kindle, la visione del libro è cambiata completamente. Sinceramente io preferisco i libri cartacei perché per me poter prendere tra le mani un libro, sentire il profumo delle pagine, vedere le immagini o comunque le parole scritte su carta, ha un effetto completamente diverso. Lo sento più mio a differenza di un libro elettronico che è qualcosa di più freddo, oserei dire “senza anima”. La lettura è qualcosa di importante, secondo me bisognerebbe farla amare ed insegnarla fin da bambini. Per esempio io a mia figlia Anna leggo libri che lei si sceglie di volta in volta e poi li leggiamo insieme. Gli leggo la favola della buona notte, perché bisogna invogliarli, stimolarli e incuriosirli e di conseguenza, crescendo, la lettura possa diventare un’esperienza di vita o semplicemente un meraviglioso passatempo. Leggendo si ha la possibilità di trascorrere dei momenti di spensieratezza e di imparare nuovi termini, si conoscono nuovi luoghi, si impara tanto. Anche se oggi si preferisce utilizzare i social media invece di leggere un libro.
- Quali sono gli ostacoli che hai trovato nel pubblicare il tuo libro?
Per pubblicare il mio libro ho trovato un po’ di difficoltà. Innanzitutto, ho voluto provare con un self publishing, ma come ho già detto in precedenza è stato un flop perché bisogna essere molto esperti a pubblicizzarsi ed io non lo sono affatto. Anche se devo dire che in questo ultimo periodo faccio parte di un gruppo di scrittori e queste persone mi stanno aiutando a migliorare e a crescere come autrice. Comunque, dopo aver accantonato l’idea di pubblicare il mio romanz,o qualche anno dopo ho conosciuto la casa editrice Dellisanti, ho proposto il mio lavoro ad Antonio, ma, essendo una casa editrice piccola, non riuscii a pubblicarlo. Un giorno per caso su facebook ho ritrovato l’editore Dellisanti , ci siamo incontrati e abbiamo deciso di pubblicarlo. Con lui non ho avuto grosse difficoltà perché mi è sempre venuto incontro, è sempre stato molto gentile e disponibile, abbiamo tranquillamente revisionato il mio romanzo, ultimamente mi ha anche iscritto a concorsi letterari per cui ora vedremo come si evolverà. Purtroppo, con il problema della pandemia che ci ha bloccato, abbiamo fatto solo 2 presentazioni a Ginosa e a Ginosa Marina, ne avremmo volute farne altre, aspettiamo che la situazione sanitaria possa migliorare per poter ripartire. Ho anche avuto esperienze negative perché ,prima di incontrare nuovamente Antonio Dellisanti, contattai un’altra casa editrice che era disposta a pubblicare il libro, ma quando sentì che ero del sud Italia e soprattutto avevo due bambini mi dissero che non potevo collaborare con loro perché non ero in grado di dargli una totale disponibilità per quanto riguardava le varie trasferte nella sede di Roma e in quella in Toscana. Quindi, se ci fosse stata una presentazione di un libro o un altro evento dove c’era necessariamente bisogno della mia presenza avrei sicuramente avuto delle enormi difficoltà e avrei peccato anche di poca concentrazione. Mi sono sentita ferita e denigrata in quanto mamma. Assurdo che ancora oggi una donna impegnata anche nell’ambito personale con famiglia e figli non possa fare carriera o realizzare un suo sogno.
- I tuoi progetti per il futuro
Continuare a scrivere perché non abbandonerò mai questa mia passione. Inoltre, ho anche scritto un libro per bambini che si intitola”Even, la Principessa Arcobaleno” in collaborazione con Nunzia Matarrese, che, oltre a scrivere insieme a me il racconto, ha creato le illustrazioni di ogni capitolo. Non scriverò solo per i grandi ma anche per i bambini!
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