Inchiesta
Aree di crisi nel mondo n.4 del 29-3-2019
di STEFANO ORSI
Esaminiamo gli scenari di questa settimena
Kenya, caso Silvia Romano
Il governo italiano pare interessarsi un po’ di più della nostra connazionale rapita il 20 novembre dello scorso anno, sono più di quattro mesi che non abbiamo più notizie di lei.
La Farnesina sta facendo pressione sul governo keniota affinché consenta alla nostra task force investigativa di recarsi nel Paese africano per coordinarsi con la polizia e gli inquirenti locali. La rogatoria internazionale è stata finalmente avviata.
Resto molto preoccupato, pesano i mesi persi.
Il nostro affetto e vicinanza alla famiglia di questa coraggiosa ragazza di 23 anni.
Firmato il protocollo B&R con la Cina
Il presidente Xi Jinping è dunque arrivato in Italia e il protocollo di intesa sulla B&R è stato firmato, l’Italia cerca di recuperare parte dell’enorme gap di miliardi che il nostro interscambio con la Cina ha rispetto alla Germania e alla Francia.
Potete leggere tutti i passi dell’accordo qui:
https://www.facebook.com/SakerItalia/photos/a.706447462744001/2101079813280752/?type=3&theater
I problemi e le polemiche create da Francia e Germania che piangevano per il comportamento dell’Italia che prendeva una iniziativa si sono spenti non appena Merkel e Macron col loro maggiordomo in livrea Junker hanno ricevuto il Presidente Xi, da quel momento le decine di miliardi di euro di contratti ed impegni presi sono divenuti più che leciti e giusti visto che a firmarli erano i due presidenti della “Francrucchia” infatti negli stessi giorni si teneva la prima riunione del “Parlamento” unificato dei due Paesi in seguito al Trattato di Aquisgrana che lega gli interessi dei due Paesi e sancisce in maniera formale quanto abbiamo già spiegato, che l’Europa per come si è evoluta altro non è che uno strumento finalizzato all’egemonico dominio di Francia e Germania su tutti gli altri Paesi.
Il doppiopesismo che questi paesi sta mantenendo in maniera spudorata è la causa della crisi dell’Unione e probabile causa dello scollamento dei legami tra i Paesi membri.
Gaza e Israele
Un missile costruito in garage e lanciato dalla striscia di Gaza verso Telaviv ha bucato le difese antimissile Irondome di Israele e colpito una villetta ferendo 7 persone. La reazione di Israele è stata come sempre sanguinosa, immediata e spropositata. I cacciabombardieri hanno colpito la città e diversi obbiettivi al suo interno causando non poche vittime.
Nel frattempo altri missili sono stati lanciati in risposta ai bombardamenti e altri raid aerei e di artiglieria sono piovuti sui palazzi.
I carri armati sono stati inviati al confine con la striscia pronti ad entrare e po tutto si è improvvisamente e la tregua ha finora retto.
Israele e Siria
Netanyahu non poteva restare calmo in vista delle prossime elezioni politiche, e del suo processo, per cui ieri notte, il 27 di marzo, abbiamo assistito ad un ennesimo attacco di Israele contro il territorio siriano.
Vi rimando a questo link di SakerItalia per avere ulteriori dati dalle mappe presenti:
http://sakeritalia.it/sitrep-geopolitica/situazione-operativa-sui-fronti-siriani-del-28-3-2019/
In sostanza, alcuni obbiettivi nel nord della Siria, sono stati colpiti da caccia di Telaviv, compiendo un ampio giro attraverso le zone della Siria occupata dagli USA e dai Curdi per arrivare a bersaglio, con almeno due rifornimenti in volo attraversando i cieli anche di Iraq e Giordania, probabilmente al seguito di qualche aereo di linea civile come copertura radar.
Finora sono state fornite cifre pari a qualche edificio o capannone distrutto, diversi missili o bombe a planata intercettati e 7 membri dei Pasdaran iraniani e Hezbollah libanesi morti nelle esplosioni o crolli.
Israele ed USA
Netanyahu era in USA, si è recato colà a raccogliere doni dell’amico Trump, che è stato davvero generoso, infatti ha firmato l’atto di riconoscimento della sovranità israeliana sul Golan siriano occupato.
Atto tanto illegittimo quanto disconosciuto dalla quasi totalità dei Paesi nel mondo.
Questo fatto non mancherà di portarsi dietro strascichi e tensioni negli anni a venire.
Le popolazioni siriane del Golan occupato protestano da giorni.
Usa e Russia-gate
Alla fine è arrivata una sola verità.
Il russia-gate che per quasi due anni ha tenuto banco nelle cronache degli USA e di mezzo mondo,si è rivelato per quello che da sempre abbiamo visto e denunciato come tale, una grande bufala per gonzi, per usare le parole del giornalista Fulvio Scaglione.
Un caso nato per esigenze politiche, per giustificare una sconfitta cocente, tenere unito un costrutto di balle, deviare l’attenzione dai fondi e dalle reali implicazioni e responsabilità del clan Clinton e Obama per la situazione politica nel mondo.
Robert Muller, il procuratore incaricato delle indagini ha dovuto arrendersi e consegnare i faldoni costosissimi e ammettere che mai hanno avuto prove per giustificare quanto da loro sostenuto.
La cosa che più mi atterrisce è che nonostante ciò, e nonostante molte testate giornalisti avessero preso posizione apertamente per sostenere che vi fosse stato questo scandalo e che la Russia per davvero avesse influenzato l’opinione pubblica USA di concerto con i Trump e la loro macchina elettorale, oggi non si scusino, che anzi facciano spallucce, e dicano che il fatto che non siano state trovate prove, non significa che non vi sia davvero stata l’interferenza e che Trump non fosse d’accordo con loro, di questo passo dovremo credere a coloro che sostengono che i presidenti del mondo siano tutti rettiliani, perché il solo fatto che non ci sia alcuna prova di questa idiozia non significa che non sia possibile.
Viviamo in un mondo in cui l’informazione viene gestita da persone senza morale senza ritegno senza alcuno scrupolo di coscienza e soprattutto senza vergogna.
USA e Russia e Venezuela
Ne parlo assieme in quanto il Venezuela si trova, come altri stati prima, al centro delle dispute tra il diritto internazionale e l’imperialismo USA.
Duro botta e risposta tra Mike Pompeo segretario di stato dell’amministrazione Trump e il ministro degli esteri russo Lavrov.
Il tema è il Venezuela.
La Russia, su richiesta del legittimo governo del Paese, il governo del Presidente eletto Maduro, ha inviato due aerei in Venezuela il giorno 24 marzo, un AN-124 e un Il-62 il primo un cargo con 35 tonnellate di materiali bellici, il secondo con 100 passeggeri a bordo, i 99 utilizzatori di questo materiale bellico, elementi delle forze speciali russe, gli Spetsnaz, e dei servizi segreti, e il centesimo uomo sul volo era il Comandante in capo delle forze di terra russe il gen. Vasily Tonkoshkurov.
La legittimità di questa missione si basa su precedenti accordi di cooperazione votati ed approvati dai rispettivi parlamenti, pertanto anche i piagnistei del Autoproclamato Guaidò, sono caduti nel vuoto.
Le Proteste USA sono suonate involontariamente comiche, loro che hanno minacciato di invadere il Paese, uccidere il Presidente, appoggiato nei fatti non a chiacchiere un tentativo di golpe, manipolato l’opinione pubblica nel mondo sul Venezuela, e soprattutto posto in essere il più feroce blocco economico che si sia mai visto nel secondo dopoguerra contro un Paese, hanno osato accusare la Russia di provocare una violenta escalation della tensione e intimato di ritirare ogni truppa dal Paese.
Detto da chi ha migliaia di soldati e mezzi in diverse basi militari nella vicina Colombia suona davvero comico.
La risposta sprezzante di Lavrov è stata tanto concisa quanto efficace:” Andatevene dalla Siria e poi discuteremo del Venezuela”.
Guaidò da par suo è stato incriminato per le spese esagerate della campagna elettorale, milioni di dollari spesi a fronte di dichiarazioni dei redditi misere che non giustificano la disponibilità, mai denunciata e registrata di tanti fondi, chiaramente di provenienza illecita, pertanto l’alta corte di giustizia venezuelana ne ha sospeso e interdetto per 15 anni ogni funzione o incarico pubblico, ufficialmente pertanto, non è nemmeno più il Presidente del Parlamento.
Ma lui ovviamente fa spallucce, in una riunione del suo gruppo di opposizione golpista si è vantato di aver causato il blackout nel Paese, minacciando di farlo continuare fintanto che il Presidente Maduro dovesse restare al suo posto. Siamo al vero proclama di terrorismo, visto che le morti legate al primo grande oscuramento del Paese sono state una dozzina, rischia altre incriminazioni.
Dopo l’incarcerazione per cospirazione e terrorismo di due suoi collaboratori, presto potrebbe venire il turno di altri e alla fine anche il suo, ma ripeto, presto potrebbe essere più utile agli USA da morto che da vivo e non sarà un problema per i suoi padroni occuparsene.
Nel frattempo gli USA, attraverso Guaidò stanno prendendo il controllo di ogni attività economica del Venezuela all’estero, dopo essersi impadroniti delle riserve auree depositate presso la Banca d’Inghilterra e a garanzia di un prestito di Citigroup, ora anche le sedi ed attività Petroleos de Venezuela all’estero, sono stati dichiarati sotto controllo di Guaidò, e quindi degli USA.
Yemen
Nuova tragedia nel conflitto in atto, durante un bombardamento aereo della coalizione saudita è stato distrutto un ospedale da campo, regolarmente dichiarato alle parti, di MSF Medici senza Frontiere. Il fatto, essendo l’ospedale “dichiarato alle parti” costituisce un crimine di guerra.
Naturalmente ne avrete sentito parlare data la grande rilevanza data dai media di tutto il mondo occidentale vero??
Per chi fosse privo di ironia l’ultima frase era scritta apposta per dimostrare il doppiopesismo dei media nostrani, inteso come occidente, perché immaginate cosa sarebbe accaduto se a colpire un ospedale fossero mai state le forze aeree russe o quelle siriane, non a caso ho specificato che questa struttura fosse dichiarata, perché avevo fatto ricerche sullo status di un ospedale da campo, e le convenzioni internazionali lo riconoscono come tale solo se la sua presenza e posizione esatta vengono comunicate a tutte le parti in conflitto, cosa che mai veniva fatta per le strutture vere, pochissime, e false quasi tutte, in Siria.
L silenzio e l’indifferenza verso la tragedia dello Yemen sono grandi quanto i fondi sauditi che evidentemente compensano le coscienze malate e bisognose di conforto.
UE e Ucraina
Dopo il caso di Al Bano, Toto Cutugno anche un giornalista serio e inviato della RAI è stato fermato all’aeroporto di Kiev, Marc Innaro è stato fermato e gli è stato impedito l’ingresso nel Paese.
La RAI o aveva inviato per seguire la prossima elezione presidenziale e doveva intervistare alcuni candidati.
Proseguiamo nello stillicidio di libertà civili sociali e di informazione in un Paese sempre più alla deriva dal golpe di Maidan in avanti.
Omicidi, persecuzioni di minoranze etniche ( i rom) e linguistiche (Russi) sono ormai fatti legge di stato e il tutto non solo nel silenzio della UE, ma con la sua complicità ed appoggio visto che ancora vengono elargiti fondi e finanziamenti per il sostegno del Paese ormai in pieno fallimento conclamato per l’incapacità e la corruzione dei suoi governanti. Queste caratteristiche evidentemente a Strasburgo e a Bruxelles non sembrano sgradite quando sono in funzione di interessi politici ed economici di Francia e Germania…
Tra i candidati alla Presidenza, oltre all’uscente Poroshenko sono in corsa la Tymoshenko, ex carcerata per corruzione, Yuriy Boyko, magnate e candidato di riferimento per i russofoni e quello che pare un outsider il comico showman Volodymyr Zelensky che al momento pare saldamente in testa nei sondaggi.
Nel frattempo, nessuno di voi lo saprà se si scrivetemelo sulla mia pagina FB ve ne sarò grato, https://www.facebook.com/stefano.orsi.376 , vi comunico che Nadja Savchenko è da un anno esatto in carcere , in Ucraina questa volta, con assurde accuse di cospirazione ai danni del Paese, nella sua stanza di albergo vennero trovate da zelanti ufficiali di polizia, in un albergo, non nascoste in un nascondiglio, no dove vi avevano accesso libero anche le cameriere e il personale, armi ed esplosivi.
Accuse chiaramente montate ad arte per un personaggio divenuta icona di eroismo quando era stata arrestata in Russia per l’omicidio di due giornalisti durante le operazioni contro gli indipendentisti delle repubbliche del Donbass.
Allora l’opinione pubblica di mezzo mondo venne montata ad arte e lei divenne una icona della persecuzione russa della cattiveria del “crudele dittatore russo” spero ve ne ricordiate perché da quando è stata gettata in carcere, minacciava di candidarsi alla presidenza, nessun quotidiano occidentale si è mai interessato di lei, neppure le Pussyriot o le Femen.
India
Voci di preoccupazione si levano dall’India, il cessate il fuoco con il Pakistan regge bene, ma sono le potenziali forniture cinesi al vicino nemico che preoccupano il governo di Nuova Delhi, oltre alle forniture di motori e caccia, l’India teme la fornitura di moderni missili antiaereo come i nuovi PL-10 cinesi ipermanovrabili e molto veloci, visto il recente scontro aereo potrebbero garantire un vantaggio per i Pakistani.
Nel frattempo l’India ha testato il suo nuovo sistema di missili anti-satellite, distruggendone uno, in diretta, lo ha annunciato lo stesso Primo Ministro Narendra Modi, il satellite indiano era in orbita basa, quella in uso per i satelliti militari, a circa 300 Km di altitudine.
Una prova di grande sicurezza e tecnologia.
Odissea Brexit
La Premier May, non cessa di stupirci con una sequela infinita di fallimenti e sconfitte che avrebbero portato alle dimissioni da molto tempo chiunque fosse dotato di un minimo di dignità o amor proprio. La sua inadeguatezza appare seconda solo alla presunzione con cui si ostina a rimanere attaccata alla poltrona.
Recentemente tutte le proposte di modifica al trattato di uscita con la UE sono state bocciate dal Parlamento inglese, altre otto diverse sono state bocciate una dopo l’altra, i regolamenti le impediscono di ripresentare il suo accordo per una terza votazione per cui poche opzioni restano sul piatto:
1. Brexit secca e senza accordo ( teoricamente sarebbe scaduta oggi il termine)
2. Richiesta di dilazione dei tempi per trovare un nuovo accordo
3. ritiro dell’articolo 50 con cui si è dato il via alla procedura
Ieri , disperata, ha offerto le sue dimissioni in cambio del voto favorevole dei suoi ad un qualunque accordo.
Mai vista così poche capacità di mediazione e comprensione della situazione come quelle dimostrate da questo Primo Ministro inglese.
Credo che si sia ricavata un posto nella storia come fece a suo modo Neville Chamberlain e non è un complimento.
Ho visto più acume politico in un film dei fratelli Marx (anche questo non è un complimento)