Inchiesta
Aree di crisi nel mondo
di STEFANO ORSI
ISIS
Dobbiamo purtroppo proseguire ne trattare delle vicende di questi terroristi.
I due villaggi che restavano in mano alle forze del Califfato sono divenuti uno solo, più qualche casa nelle vicinanze, sembra che restino circa 500 miliziani a difendere l’ultima posizione, ma una novità si inserisce nelle vicende, tre prigionieri sarebbero ancora nelle mani del Califfato, un giornalista britannico John Cantlie, una non meglio identificata infermiera neozelandese ( ho controllato un paio di siti di informazione neozelandesi ma non riportano la notizia e Padre Dall’Oglio, notizia questa che ci tocca da vicino essendo lui stato ripetutamente dato per giustiziato dall’ISIS.
Perchè far uscire ora questa notizia, intanto la fonte ha rivelato al Times di Londra che i miliziani starebbero tentando di trattare una trgua ed un passaggio al di là del fiume, dove vicino ad Al Sukhnah ancora permane una sacca ISIS, ma i Siriani liberi, non credo siano molto daccordo con questa iniziativa.
Quindi starebbero forse cercando solo di guadagnare del tempo e magari tentare la fuga lungo il fiume a piccoli gruppi, resta il fatto che in questi giorni anche nella Siria libera, si è avuto notizia di attività belliche del Califfato, tanto che ci sono avuti dopo un certo silenzio operativo, scontri armati, e alcuni gruppi di jihadisti sono stati intercettati e distrutti dalle forze armate di Damasco,sempre nel deserto a est di Palmira.
La vicinanza della base USA di Al Tanf ci da anche un altra evidenza, al suo interno vi è un campo profughi che non riesce ad essere rifornito dalle missioni umanitarie, anche se scortate da forze russe.
Qui trovate il video.
Le forze armate USA e loro miliziani mercenari, schierati attorno al campo, hanno impedito l’accesso al convoglio umanitario dell’ONU, formato da ben una trentina di camion con personale e attrezzature dell’ONU, oltre a quanto disperatamente serve alle persone trattenute nel campo, poi dopo diverse ore ne hanno consentito l’ingresso.
Dico trattenute in quanto le notizie che trapelano ci parlano di persone che vorrebbero rientrare nella Siria libera, dato che i terroristi sono stati sconfitti dall’esercito siriano, ma verrebbe loro impedito dalle milizie al soldo USA che controllano il campo di Rukban.
Damasco
Con decreto presidenziale, l’Alto Comando dell’esercito siriano, ha messo in congedo tutti i nati prima del 1981 che ancora prestassero servizio nell’esercito, questo è un segnale positivo per la Siria in quanto i comandi prevedono una netta diminuzione delle attività operative e quindi da un lato possono fare a meno dei coscritti più anziani, e dall’altro la notizia dell’invio presso il fronti a nord, Idlib, di un contingente di nuove leve, ci dice che gli arruolamenti tra i giovani vadano decisamente bene, è ormai più di un anno che abbiamo conferme di questa tendenza, e della formazione di unità nuove, come il 5° Corpo d’Armata, e il rinforzo di quelle più logorate negli anni di guerra come nel caso di queste due Divisioni corazzate, la 11° e la 18° che saranno abilitate a utilizzare i T72 aggiornati e i nuovi T90 russi.
Gli scontri a fuoco proseguono in tutto il nord della Siria, il confine con la sacca di Idlib è segnato da continui attacchi e scambi di artiglieria in cui nei giorni scorsi, forse il 31 di gennaio è morto anche un altro soldato russo Maxim Pletnev a causa dello scoppio di un razzo ATGM di probabile costruzione americana in mano ai terroristi di Al Qaeda.
Sia nella Siria libera che in quella oltre il fiume Eufrate sono segnalati episodi di attacchi da parte di cellule di terroristi nscosti nelle città, a Raqqa ci sono stati diversi scontri, a Manbij diverse esplosioni, e così anche nel sud del Paese a Daraa, recentemente liberata dopo anni di occupazione.
La strada per costruire la pace è ancora lunga. Il Paese ancora in parte occupato, vede troppi interessi stranieri ancora concentrati nella distruzione e destabilizzazione di questo Paese, le sanzioni feroci che l’occidente impone proseguono nel danneggiare l’economia siriana e nel causare morti e sofferenza tra la popolazione civile.
Venezuela
Contro ogni previsione dei nostri media, in Venezuela prosegue la presidenza Maduro, il tempo gioca in suo favore, il debole e semisconosciuto tra i Venezuelani Guaidò non appare trovare appoggio nei settori dello stato che rimangono fedeli alla Costituzione del Paese e al loro legittimo presidente Maduro.
Fuori dai confini del Paese invece qualcosa si sta muovendo, Aerei militari e cargo statunitensi sono stati visti atterrare in Colombia, con la scusa di una bizzarra missione umanitaria, in un Paese che ha il solo problema di dover fare i conti con delle sanzioni feroci e pesantissime, la UE e gli USA vorrebbero mostrarsi come salvatori portando al servizio della loro propaganda pro Guaidò, tonnellate di quei medicinali e viveri che impediscono al Governo di acquistare sul mercato con le loro sanzioni, e tutti ci domandiamo se non sia invece il caso di togliere queste sanzioni assurde e lasciare che il Paese possa svilupparsi nel benessere.
Chiaramente le potenze occidentali non vogliono questo, ma mirano da un lato allo sfruttamento da parte delle loro multinazionali delle risorse del Paese ai danni della popolazione e dall’altro dall’eliminare dalle Americhe ogni influenza di Russia e Cina, l’eliminazione della loro presenza in questo settore è vista come una priorità militare.
Quindi ogni azione criminale condotta dalle opposizioni filo americane verrà sempre coperta dai nostri media, e invece presentata come violenza del governo, ed ogni servizio cercherà di presentare un Paese distrutto e alla fame, cosa che chiunque acceda ai video di turisti o abitanti di Caracas può benissimo vedere quanto siano falsi.
https://twitter.com/DiegoEnLaLucha/status/1090422213738749954?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1090422213738749954&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.lantidiplomatico.it%2Fdettnews-video_virali_un_ragazzo_argentino_gira_per_il_venezuela_e_smonta_le_fake_news_dei_media_che_alimentano_il_golpe%2F5694_27038%2F&fbclid=IwAR2vv3TMR7tnRFpjG0pW6vqsCfce4_NuGLtrR72zbFLUEKe9kwMnq1GzR7E
Ce ne sono a bizzeffe, potete notare chiaramente, sullo sfondo, le persone che camminano o ballano anche in alcuni casi, non mi pare che abbiano le caratteristiche di persone “alla fame”.
Se fossimo in una guerra tradizionale, potremmo tranquillamente ascrivere le informazioni che ci vengono proposte come informazione asservita a scopi bellici, sulla scia di quelli dell’Istituto Luce della 2° Guerra Mondiale, ma in teroia noi non saremmo in stato di guerra, o almeno non ci troviamo ancora in una guerra tradizionale, ma mediatica ed economica.
Forse in questi giorni potrebbe concretizzarsi una iniziativa di mediazione richiesta dal Presidente Maduro al Santo Padre Papa Francesco, dopo qualche giorno anche Guaidò potrebbe accettare la sua mediazione, che lo indebolirebbe ulteriormente, inizio tuttavia a temere un attacco esterno al Venezuela, ieri infatti alcuni carichi di armi, piccoli, sono stati sequestrati alla frontiera o poco distante, mitragliatori e caricatori con munizioni destinati alle opposizioni filoamericane, la cosa ci riporta alla mente il Golpe in Ucraina e l’inizio della guerra civile in Siria, il copione appare già scritto e la storia ripetersi.