Giulia Latorre, l’innocenza dell’amore

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Una proposta di matrimonio al termine della cerimonia di giuramento. Capita sempre più spesso di assistere a questa scena romantica.

Appena indossata la divisa si sente la necessità di coronare questo momento magico chiedendo alla persona amata di affrontare insieme il cammino della vita.

I commenti sui social sono pieni di entusiasmo. Valanghe di complimenti e cuoricini. Come accade per ogni post che riguarda l’operato delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate.

Anche Giulia Latorre dopo aver indossato la divisa della Polizia Penitenziaria e dopo aver giurato fedeltà alla Repubblica, chiede alla persona che ama di sposarla.

Tutto molto romantico. Rose gialle, il picchetto dei colleghi. Baci, commozione e abbracci.

Eppure a molti del popolo dei social tutto ciò non è piaciuto. Niente cuoricini e commenti al miele. Indignazione e critiche.

Perché Giulia Latorre ama una donna, Rosy Grano. Una donna che come lei indossa una divisa.

Inoltre Giulia è figlia di Massimiliano Latorre uno dei Marò arrestati in India per la vicenda della Enrica Lexie . All’epoca i Marò furono motivo di scontro politico e simbolo di una certa parte politica.

Inutile nascondere che per molti italiani le Forze dell’Ordine devono essere il braccio armato di un certo concetto di moralità e di ordine.

Vedere due donne in divisa che si baciano è visto come inopportuno.

Basterebbe semplicemente vedere due esseri umani che si amano. L’Amore non porta mai scandalo.

Le Forze dell’Ordine devono rispondere unicamente alla legge. Legge che in democrazia deve garantire i diritti di tutti. Anche quello di amarsi.

Bisognerebbe prendere esempio dalla madre di Giulia Latorre. Che purtroppo non è più fisicamente con lei. Consapevole del poco tempo che le restava ha esortato la figlia ad essere felice con la persona che ama.

Onorare la divisa significa fare il proprio dovere avendo una vita privata irreprensibile. Questo significa anche amare e rispettare il proprio partner a prescindere dal sesso.

Evitiamo anche  di appellarci alla religione e al duro giudizio di Dio. Un Dio che in realtà probabilmente guarda all’interno del nostro cuore e non della nostra camera da letto. Usando le parole di Corrado Guzzanti è il caso di fare una riflessione: ma veramente a Dio interessa la moralità di questo sasso di periferia che noi ci illudiamo essere il centro dell’universo?

Gli occhi di Giulia Latorre trasmettevano quel peculiare sguardo di chi ha molto sofferto e molto ama. Guardiamo le persone negli occhi. Ci aiuterà a capire e se comunque non riusciremo a capire, evitiamo di giudicare.

Forse arriverà un giorno in cui non fara’ notizia amare una persona dello stesso sesso. Purtroppo non è ancora quel giorno.

Ci troviamo a ribadire ciò che dovrebbe essere ovvio.

Giulia e Rosy hanno giurato di servire questa nostra comunità. Di rischiare, se necessario, la vita per garantire il rispetto della legge.

Noi possiamo ricambiare rispettando l’amore.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©