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Cronaca

Emanuela e Mirella: una Commissione per tutti gli scomparsi

Bisogna dare una risposta organica al triste fenomeno delle persone scomparse. Servono personale e mezzi. La legge del 2012 non basta più. Non bastano nemmeno iniziative ad personam.

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Credit foto https://www.affaritaliani.it/cronache/emanuela-orlandi-sconvolgenti-rivelazioni-su-lei-mirella-gregori-558326.html

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Tanta l’attesa per l’inizio dei lavori della Commissione d’Inchiesta parlamentare sulla scomparsa di Mirella Gregori e Emanuela Orlandi. Tanta attesa ma anche diverse ombre sulla Commissione.

Perché il Parlamento dovrebbe indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori? Secondo la famiglia Orlandi la chiave per risolvere il mistero è in Vaticano. Quale giurisdizione può avere il Parlamento italiano in uno Stato estero? Per Mirella Gregori vengono suggerite ipotesi investigative legate ad ambienti vicini alla ragazza. Una vicenda quindi simile a decine di altre scomparse. Perché istituire una Commissione Parlamentare per Emanuela e Mirella ma non per Angela Celentano, Denis Pipitone, Marco Dominici, Bruno Romano, Rossa Silla o Paolo Adinolfi? Tanto per fare degli esempi.

Non era più logico e giusto creare una Commissione d’inchiesta Parlamentare sul fenomeno delle persone scomparse? Non era più utile creare una nucleo centrale investigativo per indagare sui casi di scomparsa e per offrire consulenza alle diramazioni investigative territoriali?

Inoltre quale contributo potrà portare la Commissione d’inchiesta? Certo ha le stesse prerogative della magistratura: sentire testimoni, avvalersi della polizia giudiziaria e di consulenti, acquisire documenti. Della magistratura ha gli stessi limiti. In più la relazione finale non avrà il valore di una sentenza. Tutto il lavoro fatto dalla Commissione dovrà essere vagliato dalla magistratura per eventuali sviluppi processuali. A questo punto avrebbe più senso permettere alla magistratura di indagare senza doppioni.

Sono state diverse le inchieste sulle scomparse di Emanuela e Mirella. Che hanno messo dei punti fermi: nessuna prova di terrorismo internazionale; nessun collegamento tra le due scomparse; nessuna prova del coinvolgimento della Banda della Magliana. La Commissione potrà aggiungere qualcosa? Speriamo ma i dubbi sono legittimi.

Legittimi alla luce di un uso mediatico che verrà fatto della Commissione. Teorie e opinioni verranno amplificate dalle audizioni. Ciascuno dirà la sua. Il rischio di confusione è alto.

Le famiglie Gregori e Orlandi hanno diritto alla verità. Come le migliaia di famiglie rimaste nell’ombra della disperata attesa. La nuova Commissione sarà composta da molti membri e avrà molto tempo a disposizione. Potrebbe quindi occuparsi non solo di Emanuela e Mirella ma anche delle centinaia di persone scomparse.

Nonostante gli anni passati è possibile e doveroso garantire giustizia alle vittime.

Nel caso specifico di Emanuela e Mirella è possibile trovare la verità? Assolutamente si ma a condizione di mettere da parte ipotesi fantasiose. Emanuela e Mirella hanno seguito persone che conoscevano bene. Bisogna cercare quindi nell’ambito delle persone conosciute. Bisogna chiarire se e come Emanuela riceve l’offerta di lavoro. Verificare eventuali collegamenti con l’offerta fatta a sua sorella Federica alcuni giorni prima.

Nel caso di Mirella bisogna ripartire dalla famosa citofonata. Perché viene usato il nome di “Alessandro”? Poteva essere il vero Alessandro al citofono? Perché Mirella ha necessità di fermarsi quindici minuti nel bar della sua amica Sonia De Vito? Aver citato Villa Torlonia era un depistaggio? Sonia e Mirella avevano incontrato qualcuno nelle settimane precedenti?

Tutte domande a cui è possibile dare risposta. Può e deve farlo la magistratura.

Bisogna dare una risposta organica alla tragedia delle persone scomparse. Servono personale e mezzi. La legge del 2012 non basta più. Non bastano nemmeno iniziative ad personam.

Giusto far entrare in Parlamento il dramma delle persone scomparse. Di tutte.

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