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Massimo Bossetti e il tribunale sbagliato

La revisione di una sentenza di condanna può e deve avvenire solamente seguendo la strada tracciata dagli articoli 629 e 630 del cpp. Certamente non in televisione.

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Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Coppi o Bartali. Loren o Lollobrigida. Rivera o Mazzola. Gli italiani si sono sempre divisi praticamente su tutto. Sport. Spettacolo. Politica. La stessa cosa accade da sempre sulla cronaca nera. Gli italiani o sono innocentisti o colpevolisti.

 Vedono trasmissioni tv, leggono riviste specializzate. Seguono le notizie e le discussioni sui social. Non è un caso che sono aumentate le riviste e le trasmissioni tv che si occupano di cronaca nera. Esempio eclatante viene dalla vicenda dell’omicidio di Yara Gambirasio. Yara scompare la sera del 26/11/2010 da Brembate di Sopra mentre rientra a casa dal centro sportivo dove si allena in ginnastica ritmica. La sua passione. Poche centinaia di metri separano il centro sportivo da casa di Yara, un percorso che lei conosce bene.

Eppure lei a casa non torna più. Iniziano le ricerche, di Yara nessuna notizia. L’unica traccia viene dal cellulare della ragazza, che aggancia la cella di Mapello prima di spegnersi. Le indagini e le ricerche sono imponenti. Nel dicembre 2010 viene arrestato Mohammed Fikri, sospettato di aver rapito Yara. Dopo alcuni mesi si accerta che Fikri è del tutto estraneo alla vicenda.

Il 25/02/2011 viene ritrovato il corpo di Yara Gambirasio, in un campo a Chignolo d’Isola. Sul corpo contusioni e ferite da arma da taglio. Yara è stata rapita e uccisa.

 Sugli indumenti intimi di Yara vengono trovate tracce organiche da cui viene estratto il DNA . Gli investigatori devono dare un nome a quel DNA. Si inizia a prelevare il DNA a tutte le persone che possono essere collegate al luogo e al momento della scomparsa di Yara. Decine. Centinaia. Migliaia di prelievi. L’indagine dura tre anni.

Poi si arriva a Giuseppe Guerinoni deceduto nel 1999. Guerinoni è il padre del soggetto che ha lasciato il DNA sugli indumenti di Yara. Si scopre che Guerinoni ha avuto una relazione. Diversi anni addietro. Indagando su questa relazione si arriva a Massimo Giuseppe Bossetti.

Viene confrontato il DNA ignoto con quello di Bossetti. Per i consulenti della Procura i due Dna coincidono. Bossetti viene arrestato . L’attenzione dell’opinione pubblica è altissima. Inizia il confronto tra innocentisti e colpevolisti.

Tutti ci scopriamo genetisti forensi. Per alcuni il DNA è come la parola di Dio. Non si discute e Bossetti è colpevole. Per altri il DNA è contaminato e si cimentano in sanguinose dispute per spiegare la differenza tra DNA mitocondriale e quello nucleare.

Per alcuni Bossetti è un mostro. Per altri innocente e puro. Quando poi vengono presentate le riprese delle telecamere di sorveglianza che mostrano un furgone simile a quello di Bossetti proprio nel luogo e nei minuti della scomparsa di Yara, apriti cielo. Il web si popola di migliaia di esperti di veicoli e telecamere.

Nel luglio 2015 inizia il processo di primo grado. Lo scontro tra innocentisti e colpevolisti diventa feroce. Alla battaglia in tribunale tra accusa e difesa si affianca la battaglia sui social. Diventano tutti esperti di procedura penale.

Nel luglio 2016 Bossetti viene condannato all’ergastolo. Sentenza confermata in appello nel 2017 e in Cassazione nel 2018.

 Nonostante la sentenza definitiva continua lo  scontro tra innocentisti e colpevolisti. Diventato ancora più acceso dopo la recente serie su Netflix

  Naturalmente è giusto che ciascuno esprima la propria opinione. Tenendo conto della delicatezza della materia. Procedura penale, medicina legale, genetica forense, non sono argomenti che si prestano ad improvvisazione o ad essere strumentalizzati.

Inoltre la revisione di una sentenza di condanna può e deve avvenire solamente seguendo la strada tracciata dagli articoli 629 e 630 del cpp. Certamente non in televisione.

 Bisogna tornare allo spirito che ha portato alla nascita della trasmissione “ Un giorno in pretura “. Seguire il processo avendo così modo di sentire tutte le campane. Di sentire i testimoni e leggere gli atti. Il processo penale e la cronaca nera non si possono ridurre a scontro tra tifoserie.

La vicenda di Massimo Bossetti più che polemiche dovrebbe portare a delle modifiche al Codice di Procedura Penale per permettere alla difesa di effettuare analisi scientifiche sui reperti. Altrimenti le indagini difensive non saranno mai pienamente efficaci.

Ricordiamo ciò che disse Voltaire “ Il sentimento di giustizia è così universalmente connaturato all’umanità da sembrare indipendente da ogni legge, partito o religione “. E da ogni convinzione personale.

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