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Non uno, ma due porti croceristici a Fiumicino: una scelta contraria agli interessi del Paese

Italia Nostra ha recentemente presentato le proprie osservazioni contrarie al progetto di realizzazione del porto turistico-crocieristico di Fiumicino Isola Sacra proposto dal Gruppo Royal Caribbean, progetto inserito anche nell’elenco delle opere del Giubileo 2025 previste dal Dpcm 8 giugno 2023. L’associazione è contraria al progetto per una serie di motivi non solo ambientali e culturali ma anche economici, sociali e strategici.

Il Comune di Fiumicino si appresta a cedere, in concessione al Gruppo Royal Caribbean (G.R.C.) per 90 anni, un porto nato nel 2010 con finalità turistiche, che si vorrebbe ora trasformare in porto crocieristico privato che, di fatto, opererebbe in concorrenza al porto di Civitavecchia, pubblico e gestito dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale. Autorità portuale che, tra l’altro, ha pianificato e avviato la costruzione, con un primo lotto di 36 milioni di euro, di un porto per crociere e traghetti nello stesso Comune di Fiumicino a soli 2 km a nord del sito su cui dovrebbe sorgere il porto del Gruppo Royal Caribbean. Visto anche che lo stesso Gruppo Royal Caribbean ha già dichiarato che terminerà la costruzione delle banchine solo a fine ottobre 2025, alla chiusura dell’evento religioso, Italia Nostra chiede che il progetto venga stralciato dalle opere previste per il Giubileo.

Sul piano ambientale, l’Associazione sottolinea la rischiosità di costruire su un’area in costante sviluppo dinamico come la foce stessa del Tevere, caratterizzata dal deposito di detriti e sedimenti che imporrebbero costose e ricorrenti operazioni di dragaggio a carico della collettività. Per non parlare dei rischi di alluvioni, che i sempre più eccezionali eventi metereologici causano ad ogni primavera e autunno in tutto il Paese, e che già producono tanti problemi alla località di Passo della Sentinella. Né si può dimenticare l’impatto che l’opera rischierebbe di avere sul fenomeno drammatico dell’erosione delle coste del litorale laziale e sull’assetto dei fondali. Inoltre, il progetto ricade parzialmente all’interno della Rete Natura 2.000 (ZSC Macchia Grande di Focene e Macchia dello Stagneto, Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e nelle vicinanze della SIC Isola Sacra) e risulta carente di uno studio approfondito degli effetti della cementificazione delle foci del Tevere sulla biodiversità. Come carente risulta l’analisi degli effetti sull’ambiente dell’aumento delle emissioni inquinanti delle navi e sulla mobilità territoriale del flusso di autobus turistici verso il centro storico di Roma.

Infine, il patrimonio culturale custodito sull’Isola Sacra – la Necropoli di Porto, la Basilica di Sant’Ippolito, parte del Parco Archeologico di Ostia Antica, il Faro e i “bilancioni” (sistema di pesca) – meriterebbe maggiore studio, tutela e valorizzazione, aspetto mancante nel progetto, come suggerito anche dal MiC.

In un momento in cui il Paese affronta gli effetti delle tante crisi internazionali e ambientali, la scelta di favorire un grande operatore privato del settore crocieristico, settore per sua natura altamente inquinante, con impatti negativi sulla mobilità territoriale e scarso ritorno economico per gli operatori turistici, sembra cieca e contraria agli interessi degli Italiani. Italia Nostra auspica pertanto un ravvedimento: che il porto di Fiumicino torni ad essere l’originario progetto turistico per barche da diporto, mentre lo scalo delle navi da crociera resti nelle competenze dei porti nazionali, i quali si attivino collegando le loro banchine alle stazioni ferroviarie.

Antonella Caroli

Presidente nazionale Italia Nostra

Flavia Corsano

Ufficio stampa Italia Nostra