20 Ottobre 2025
Le Donne Iraniane nell’Arte: L’Identità, la Leadership e la Forza Creativa
La conferenza ha ritratto la donna iraniana non come un soggetto passivo, ma come una protagonista attiva e influente nel mondo dell’arte, capace di mediare tra una ricca tradizione storica, una profonda fede religiosa e le più audaci innovazioni del linguaggio contemporaneo.

Di Maddalena Celano
Roma, 13 Ottobre 2025 – La conferenza “Le Donne Iraniane nell’Arte,” organizzata dall’Istituto Culturale dell’Iran a Roma in collaborazione con la SSML San Domenico, si è rivelata un appuntamento di grande spessore, superando la semplice celebrazione artistica per diventare un’analisi profonda e strutturata della leadership, della fede e dell’identità femminile iraniana. L’evento ha efficacemente costruito un ponte culturale tra Oriente e Occidente, utilizzando l’arte come veicolo per il dialogo e la comprensione reciproca.
I. Il Fondamento Filosofico: Arte, Storia e Spirito Nazionale
Il convegno è stato inaugurato dal discorso dell’Ambasciatore Muhammad Taghi Saki (letto da Parvin Moazami), che ha posto le basi concettuali dell’evento. Il ruolo femminile è stato definito “prezioso e ispiratore,” radicato non in un fenomeno recente, ma nella storia millenaria e nello “spirito vitale del popolo iraniano.”
L’Ambasciatore ha tracciato la continuità del contributo femminile dalle arti tradizionali, come la poesia, la miniatura e la tessitura dei tappeti, fino al successo fiorente e universale delle artiste contemporanee in cinema, arti visive e arti digitali. L’intervento ha sottolineato che questa presenza è qualitativa e influente, offrendo al mondo un’immagine “nuova, dinamica e determinata” della donna iraniana anche attraverso i successi nello sport (es. taekwondo, alpinismo). Il messaggio finale è chiaro: l’arte è lo strumento essenziale per la comprensione reciproca e per costruire un “ponte tra i popoli e i cuori.”
II. I Dati e la Leadership Strutturale nel Visivo
L’intervento della Dott.ssa Aydin Martizode, Direttrice Generale delle Arti Visive, ha fornito la prova concreta della forza femminile a livello istituzionale. La Martizode ha insistito sulla necessità di riconoscere il concetto autonomo di artista donna per comprendere pienamente l’arte.
Il dato più significativo emerso dalla conferenza riguarda la gestione culturale:
* Oltre l’80% delle attività di gestione artistica e direzione di gallerie d’arte in Iran è oggi guidato da donne.
Questo dato attesta che le donne non solo creano, ma esercitano una leadership strutturale, trasformando la loro “sensibilità femminile e materna” in un vantaggio organizzativo che guida l’innovazione e la formazione nel settore, rendendo le gallerie “laboratori” dove i talenti maturano a livello internazionale.
III. Fede e Autonomia: La Prospettiva Teologico-Storica
L’intervento della Dott.ssa Passobian ha offerto la prospettiva più filosofica, sfidando i pregiudizi e affermando l’identità di “donna iraniana e musulmana” come fonte di forza e privilegio.
* L’Istruzione Storica: La Dott.ssa Passobian ha radicato il suo discorso citando l’esempio storico di Fāṭima al-Fihrī, la donna musulmana che nell’859 d.C. fondò l’Università al-Qarawiyyīn a Fès (Marocco), a dimostrazione che le donne avevano pieno potere economico e autorità culturale fin dal Medioevo.
* I Diritti nell’Islam: Ha elencato i “privilegi” concessi dall’Islam, visti come elementi che elevano la donna: piena autonomia economica sul proprio guadagno, il non obbligo di mantenere la famiglia, e la massima elevazione spirituale attraverso la maternità (con il detto che “il paradiso giace ai piedi di una madre”).
La sua conclusione è che l’Islam e la cultura persiana non hanno mai rappresentato un limite, ma una base solida per “puntare in alto, altissimo” nell’arte e nella vita.
IV. L’Arte come Atto Spirituale e Miracolo
La seconda parte della conferenza ha approfondito l’espressione artistica come esperienza trascendente:
L’Arte Moderna e il Misticismo
La Prof.ssa Mina Mohammadi ha analizzato il lavoro di Monir Shahroudy Farmanfarmaian, pioniera dell’arte moderna. Le sue opere fondono l’arte tradizionale persiana – in particolare i mosaici a specchio (ā’īne-kārī) – con il linguaggio occidentale del Cubismo. Filosoficamente, questa sintesi trasforma la geometria in un “atto spirituale,” un riflesso del misticismo islamico in cui la Luce ha un valore sacro. Monir è l’esempio di chi sa “guardare al passato per aprirsi al futuro.”
La Musica come Sentimento
La musica è stata celebrata come “canto dell’animo” e “miracolo” (Relatrice Anonima), capace di dare voce al silenzio delle emozioni. La pianista Sonia Dehghan ha poi concluso l’esposizione ricondurre l’attenzione al “capolavoro” supremo: la Vita umana.
Il suo accorato appello per la pace e il minuto dedicato a donne e bambini vittime della guerra hanno ribadito che la difesa dell’umanità è il fine ultimo che ogni espressione culturale e artistica deve servire.
In conclusione, la conferenza ha ritratto la donna iraniana non come un soggetto passivo, ma come una protagonista attiva e influente nel mondo dell’arte, capace di mediare tra una ricca tradizione storica, una profonda fede religiosa e le più audaci innovazioni del linguaggio contemporaneo.
