13 Ottobre 2025
“Mijaín”: potenza e umanità di Cuba in un solo corpo
“Mijaín” è un film che parla di Cuba attraverso la storia di un solo uomo, ma riesce a raccontare un intero popolo

Di Maddalena Celano
Roma, 9 ottobre 2025 – Presso l’Ambasciata di Cuba in Italia, in Via Licinia 7, si è tenuta questa sera la presentazione del documentario “Mijaín”, dedicato al celebre lottatore cubano Mijaín López Núñez, simbolo di forza, disciplina e orgoglio nazionale. L’evento, organizzato in collaborazione con l’ICAIC (Instituto Cubano del Arte e de la Industria Cinematográficos), è stato introdotto dall’Ambasciatrice di Cuba in Italia, S.E. Mirta Aurora Granda Averhoff, e dal consigliere per gli affari politici Damian Delgado Vázquez, che hanno sottolineato l’importanza di questa produzione cinematografica come strumento di dialogo culturale e come omaggio al talento sportivo e umano di un eroe del popolo cubano.
Il documentario, prodotto dall’ICAIC e diretto da Rolando Almirante, racconta la vita di Mijaín López con uno sguardo al tempo stesso intimo e collettivo. Non si tratta soltanto del ritratto di un campione olimpico, ma del racconto di un uomo profondamente radicato nella sua comunità, nella sua terra e nei valori rivoluzionari che lo hanno formato. Le immagini scorrono tra le palme di Pinar del Río e i vicoli popolari dove Mijaín saluta la gente con un sorriso, come se la gloria sportiva non lo avesse mai separato dal suo popolo.
Dal punto di vista cinematografico, “Mijaín” si distingue per la fotografia calda e naturale, che restituisce la luce viva dell’isola e l’intensità dei volti. La regia di Almirante è sobria ma efficace: evita l’enfasi retorica e si concentra sul gesto, sul ritmo, sul respiro dell’atleta. La colonna sonora, firmata da Yassel Muñoz, accompagna la narrazione con delicatezza, fondendo suoni tradizionali cubani a tonalità più contemporanee, in un equilibrio che rispecchia la doppia anima del protagonista – uomo del popolo e leggenda sportiva.
La proiezione, seguita da un lungo applauso, ha lasciato nel pubblico la sensazione di aver assistito non solo a un ritratto biografico, ma a un vero e proprio esercizio di memoria collettiva. “Mijaín” non idealizza eccessivamente il suo soggetto, ma ne esalta la dignità silenziosa, la forza misurata, la disciplina che si fa etica di vita. In alcuni momenti, tuttavia, la narrazione appare un po’ troppo protetta, quasi riluttante a mostrare le fragilità e i conflitti interiori dell’atleta: una scelta stilistica comprensibile, ma che lascia intuire quanto la leggenda di Mijaín resti ancora, in parte, avvolta nel pudore di chi vuole preservarne il mito.
Nel complesso, “Mijaín” è un film che parla di Cuba attraverso la storia di un solo uomo, ma riesce a raccontare un intero popolo. È un inno alla resistenza, alla solidarietà e all’orgoglio di un’isola che continua a difendere la propria identità con la stessa forza con cui Mijaín López difende il suo onore sul tappeto. La serata all’Ambasciata di Cuba ha ricordato quanto il cinema, quando è sincero e radicato nella realtà, possa ancora essere un atto di poesia e di resistenza culturale.
