Oasi Culturale
“Unrecord”, forse c’è già troppo realismo?
Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Questa settimana la pubblicazione del trailer del videogioco “Unrecord” ci obbliga a porci una domanda: qual è il confine tra finzione e reale? Se vi va, scriveteci: redazione@ilsudest.it/alexargeriwork@gmail.com
di Alessandro Andrea Argeri
Ha scatenato non poche polemiche nell’ambiente videoludico il trailer di “Unrecord”, gioco single player in prima persona in cui c’è una grande novità: il punto di vista non è il volto del personaggio bensì la bodycam del giubbotto antiproiettile. Il protagonista è infatti un poliziotto, scelta già insolita di suo in una “scena fantasy” dominata dai gangster sigarette e whiskey. Ma c’è di più! Il video è sbalorditivo soprattutto per il realismo delle immagini, poiché sembra di osservare un vero filmato ripreso da una bodycam, tanto da lasciar dubitare dell’effettiva finzione delle immagini. Pertanto non è forse un caso se alcune sembrano molto simili a registrazioni reali già esistenti. Ovviamente questo d’altra parte mette in dubbio quanto davvero fedele sarà il prodotto finale una volta rilasciato al pubblico.
Gli elogi sono stati numerosi, tuttavia anche le critiche non sono state poche. Gli stessi sviluppatori del gioco si sono detti “lusingati” dall’aver riscosso un tale clamore.
Secondo quanto è stato lasciato trapelare, la trama del gioco sarà un thriller, ci saranno diversi casi su cui indagare, inoltre a giudicare dal trailer non mancheranno affatto scene altamente adrenaliniche. Eppure non può non venire qualche perplessità davanti a tanto ultra-realismo. La domanda in un certo senso è sempre la solita, o almeno se la ponevano anche gli intellettuali del primo Novecento, sebbene con più complesse implicazioni: in un mondo sempre più digitalizzato, in cui le macchine diventano sempre più umane, con la possibilità di creare finzioni indistinguibili dal vero, come riusciremo a mantenere il contatto con la realtà? Di certo bisognerà mettere un avvertimento prima di ogni inizio di partita, altrimenti un comitato a caso nel mondo reale potrebbe proporre di tutelare i detenuti catturati nel gioco, per poi perdere di vista quelli veri relegati in condizioni disumane.
Trailer di “Unrecord”
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