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Cultura

Due anni di fermo del settore culturale e dello spettacolo. Quali prospettive?

La crisi causata dalla pandemia ha colpito molti settori tra cui il mondo dello spettacolo e dell’ arte da quasi due anni. E’ importante porre al centro del dibattito politico il diritto al lavoro per i tanti lavoratori dello spettacolo che in questi mesi non hanno potuto esercitare il proprio mestiere e di conseguenza garantire un reddito dignitoso alla propria famiglia.

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Da due anni il mondo della cultura e dello spettacolo è uno dei settori che ha vissuto maggiormente la crisi economica causata dalla pandemia.

I lavoratori dello spettacolo si sono trovati improvvisamente senza lavoro e senza un reddito sufficiente per mantenere la propria famiglia.

Tempi difficili e incerti in cui il timore di non poter esercitare il proprio lavoro  ancora per lunghi mesi può sfociare in depressione, in disperazione, in frustrazione.

Nell’ epoca storica nella quale viviamo è importante dar valore all’ arte, alla cultura, strumenti  di emancipazione e di crescita per gli esseri umani.

I giovani in modo particolare necessitano di coltivare le proprie passioni e di cercare una luce per vivere in questi tempi  di precarietà  e di inquietudine.

Nell’ epoca del Covid le Istituzioni e il Governo centrale hanno il dovere di tutelare tutte le categorie dei lavoratori che stanno soffrendo  i limiti imposti dai decreti per contenere i contagi.

La rabbia dei lavoratori dei teatri, dei cinema, degli eventi, dei concerti, dei pub diventa ancora più forte quando assistiamo alle immagini della festa dei tifosi dell’ Inter in piazza Duomo a Milano, tutti uniti in un grande bagno di folla.

Gli assembramenti ovunque,  egoismo e indifferenza dominano  la nostra società  dimenticandoci  dei tanti decessi di uomini e donne  portati via  dal Covid  e dai propri affetti, morti  nella solitudine del dolore.

 Oggi più che mai è importante porre al centro del dibattito politico la dignità dell’ uomo  come il diritto al lavoro, principio sancito dalla Costituzione Italiana.

“L’ Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

E ancora nell’ articolo 4 della Costituzione : “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere,  secondo  le proprie possibilità, la propria scelta, un’ attività e una funzione che concorre al progresso materiale o spirituale della società”.

Nell’ epoca storica nella quale stiamo vivendo il lavoro è venuto a mancare  a molte famiglie che da un giorno all’ altro si sono ritrovate a non riuscire a mettere un piatto caldo sulla tavola, a vedere svanire i sacrifici di una vita specialmente per i commercianti, per i ristoratori, per coloro che hanno

un’ attività  e per  i lavoratori dello spettacolo che con impegno e dedizione da sempre  garantiscono concerti live e socialità.  

La pandemia ha evidenziato questioni trascurate come il lavoro culturale

da sempre non considerato  in Italia un vero e proprio lavoro ma si limita solo ad essere un hobby o una passione da coltivare nel tempo.

Il lavoro creativo  e artistico esige studio, sacrificio e passione, elementi fondamentali per svolgere qualsiasi mestiere ed è più impegnativo rispetto ad altri perché si sacrificano affetti e vita privata. È un lavoro duro, più volte sottovalutato nel nostro Paese, coloro che si apprestano ad intraprendere questo tipo di  carriera dovranno  fare i conti con le rinunce,  ad essere lontani dalle famiglie, a viaggiare spesso e  a confrontarsi con nuovi mondi e nuove arti. 

Ci si augura che prima o poi in Italia il lavoro dello spettacolo e dell’ arte abbia dignità con leggi che tutelino il più possibile la carriera professionale dei tanti giovani artisti  che con studio e  con dedizione si accingono a realizzare i propri sogni.

Il  lavoro culturale è importante per la nostra anima e per il nostro benessere psicofisico poiché  come afferma Pablo Picasso : “L’ arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità”.

©Riproduzione riservata

Maria del Rosso

Classe '91, sono nata in Puglia. Coltivo da molti anni la mia passione per la scrittura, ho collaborato con diverse testate giornalistiche e partecipo agli eventi di poesia. Per me la scrittura è vita, è sogno, è amore, è linfa vitale. E come afferma Luca Doveri : "La scrittura apre le finestre che si affacciano sull' anima del lettore".