17 Novembre 2025
Ucraina: vittima designata dei fallimenti europei
la situazione del conflitto e le preoccupazioni della UE perchè questo possa continuare.

Aree di crisi nel mondo n. 265 del 16/11/2025
di Stefano Orsi
Che l’Ucraina non fosse in buone acque era chiaro, ma che di fronte alla situazione del conflitto, il governo si concedesse furti in totale menefreghismo della situazione del Paese appariva davvero troppo per chiunque.
Eppure nella UE la notizia non ha avuto il dovuto risalto, nessun ripensamento sull’andamento del conflitto ne tanto meno sull’invio di aiuti militari, ma soprattutto economici.
Ursula von del Leyen ( al secolo Albrecht) non rinuncia al piano di finanziamento da 140 miliardi che dovrebbero andare a Kiev per sostenere il Paese ormai senza PIL senza economia, senza finanze, al fine di proseguire il conflitto mantenendo attivo l’intero Paese.
Fallito per l’opposizione belga, il tentativo di espropriare i fondi sovrani russi depositati in Belgio, ora la mente (malata?) della VdL partorisce un’altra genialata, prestito di 140 miliardi che l’Ucraina restituirà quando (se) la Russia pagherà le riparazioni di guerra, ovvero mai.
Come finanziare il prestito? Iniziano i problemi, perchè se la UE si indebitasse direttamente, eviterebbe l’indebitamento dei Paesi membri, ma metterebbe in crisi i mercati chiamati ad assorbire ulteriore e considerevole indebitamento in titoli.
Altra ipotesi un indebitamento invece spostato direttamente sui Paesi membri, con evidente peggioramento dei conti degli stati e della situazione debitoria rispetto al PIL, per via dei famosi parametri della UE stessa.
Una situazione che ci riporta direttamente al famoso “cul de sac”.
Situazione aggravata dalla drammatica china presa dal conflitto sul campo, con un numero crescente di diserzioni tra le fila di Kiev, arruolamenti forzati che non riescono a compensare le perdite, pesanti, che stanno subendo sui fronti.
Lo scandalo corruzione che ha coinvolto alcuni ministri vicini a Zelensky viene messo in secondo piano, nemmeno un tentennamento nel sostenere il conflitto che deve continuare e il nostro impegno non può venire meno.
In particolare ho trovato folli le dichiarazioni della VdL sul certo fallimento dell’offensiva invernale russa, (ma non avevano detto che avrebbero fatto una pausa in inverno?) e che la UE sarà all’altezza della situazione ( https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2025/11/13/von-der-leyen-loffensiva-di-inverno-di-putin-fallira_33d0b6fc-db01-4b35-8def-b46652253e6f.html#:~:text=Von%20der%20Leyen%2C%20’l’,’%20%2D%20Europa%20%2D%20Ansa.it ).
Nel frattempo sono stati nuovamente inviati mezzi militari, oltre a quelli italiani, VCC1 e 2, Puma 4×4 e 6×6, Freccia e Centauro B1, altri Paesi hanno inviato ulteriori pacchetti di mezzi da esplorazione come Humvee e altri, la priorità per l’Occidente e la UE in particolar modo è che la guerra possa continuare, i nostri governanti non sembrano preoccuparsi della corruzione, a loro interessa solo che il governo ucraino resti disposto a sacrificare i suoi uomini fino all’ultimo pur di proseguire una guerra ormai persa dal giugno del 2022.
Il cerchio si stringe ora attorno a Mirnograd (Dimitrov)
Dopo la praticamente totale conquista di Pokrovsk da parte russa, poche dacie reggono ancora a nord il resto è sotto pieno controllo russo, ora le maglie dell’assedio si stringono attorno agli Ucraini bloccati dentro Mirnograd.
In maniera singolare Zelensky ha affermato che il ritiro da Pokrovsk debba essere una scelta militare ( https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2025/11/13/zelensky-decisione-su-ritiro-a-pokrovsk-spetta-ai-militari_8ef5e21d-42d9-4bff-918c-913a12a505cf.html singolare in quanto i militari hanno già perso Pokrovsk ed ora sono bloccati dentro Mirnograd, chiusi in una sacca sempre più stretta e noon hanno di fatto alcuna scelta se noon arrendersi o morire.
Ma nella narrazione di guerra, ovviamente Pokrovsk non è caduta e noon vi è alcun accerchiamento.
Il fronte di Zaparoje arretra sempre più
Credo sia corretto dire che si assista ad un crollo graduale del fronte, i russi ogni giorno avanzano di chilometri noon decine di metri come una volta.
I villaggi cadono ogni giorno e l’ultima linea di difesa attrezzata è l’ultima difesa prima della debacle.
La linea di difesa corre parallela ad una importante strada, i Russi si avvicinano e da nord l’hanno già presa all’altezza di Danylovka, più a sud in settimana sono caduti: Slodke, Ryvnopilia, Yablukovo, Novo e Novouspenovka, mentre Vesele, Zeleny Gai e Vysoke sono tagliati fuori dalle vie di fuga e prossimi alla caduta.
Il superamento agile e rapido della linea di difesa, significherà che le forze ucraine sono cadute in una crisi davvero profonda.
I Bombardamento con droni e missili proseguono
Ambo le parti cercano di danneggiare il più possibile le infrastrutture del nemico, al momento, è la Russia a mantenere un deciso vantaggio di danni inflitti a causa della sempre meno presente antiaerea ucraina.
Le centrali elettriche sono quasi interamente disabilitate e gli Ucraini avrebbero tentato anche un attacco contro una centrale nucleare russa di Novovoronez a testimonianza della disperazione che sta cogliendo i comandi ucraini nel non riuscire ad infliggere danni significativi ai Russi.
Segnalo che nei recenti attacchi sono stati impiegati da parte di Kiev i Long Neptune e i missili FP-5 Flamingo, con i primi hanno raggiunto un obiettivo, mentre i secondi sono stati abbattuti.

