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15 Settembre 2025

Non ha stato io!

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Credit foto ilfattoquotidiano.it

Di Rosamaria Fumarola

La signora Meloni ama parlare direttamente al popolo, senza mediazioni e soprattutto senza interlocuzioni. Si limita infatti ad esternare il suo pensiero senza che sia possibile sottoporle delle domande, come ad esempio farebbe un giornalista o un semplice cittadino. Persino Donald Trump dedica parte del suo tempo a rispondere alle domande della stampa, certo per veicolare messaggi che spesso più che chiarire complicano i fatti, ma non si sottrae mai a questi momenti interlocutori. Proprio a Trump peraltro, Giorgia Meloni ha di recente consigliato, di non perdere tempo con i giornalisti e di fare piuttosto come invece fa lei. Attraverso questo modo singolare di rapportarsi con la stampa, per l’ennesima volta da qualche giorno accusa i suoi avversari di usare il linguaggio dell’ odio e di far fare un balzo indietro alla storia, fino ad un ritorno agli anni bui del terrorismo. Il casus belli è stata la morte violenta negli Stati Uniti dell’ attivista MAGA Charlie Kirk per mano di un giovane che gli ha sparato durante un suo discorso pubblico e che è stato poi catturato. La tragica vicenda è stata oggetto di commenti, come era prevedibile che fosse, da parte di rappresentanti politici anche in Italia e forse anche più del dovuto, visto che la morte di Kirk si inserisce in uno scontro tutto interno agli Stati Uniti tra il mondo MAGA e quello dei sostenitori del partito democratico, scontro del quale non siamo parte. È  tuttavia legittimo che la politica italiana si sia espressa su quanto occorso allo sfortunato sostenitore di Trump. Non ho sentito però le parole d’odio a cui la signora Meloni ha fatto riferimento nelle sue recenti esternazioni, nemmeno da parte della sinistra. Questo non significa aderire al programma politico di Kirk dal quale, chi lo ha ritenuto opportuno ha sottolineato la propria distanza. Ciò basta a configurare il reato di lesa maestà che ha condotto la presidente del Consiglio ad accusare la sinistra di fomentare lo scontro? Il dito che punta sui suoi avversari politici è quantomeno strumentale a creare un ulteriore pretesto per bacchettare l’opposizione, per tenerla al guinzaglio con la scusa che favorisce un clima di odio. La verità però anche stavolta sta altrove. I fatti raccontano la radicalità delle posizioni assunte dalla giovane vittima a cui ha risposto la radicalità del suo assassino, in un tipo di dinamica frequente in America, anche grazie alla libera vendita delle armi, che porta a risoluzioni tragiche delle controversie ed a cui Kirk era però favorevole, ritenendo che in nome della libertà di difendersi dovesse accettarsi una certa percentuale di vittime. Per fortuna la questione non si pone nel nostro paese, sebbene si verifichino episodi nei quali qualcuno ritiene di doversi fare giustizia da sé. Non a caso il parallelo storico che la signora Meloni fa è quello relativo ai fatti che caratterizzarono i lontani anni di piombo ed a cui anche i rappresentanti della destra parteciparono non da convinti pacifisti. Anzi, molto più dei loro avversari hanno mantenuto viva la memoria di quegli scontri, che regolarmente celebrano, come un’eredità da non dimenticare e non come qualcosa da cui prendere definitivamente le distanze. 

Il clima di odio che ha armato la mano dell’ assassino di Kirk è purtroppo destinato ad amplificarsi a dismisura, come la vedova di Kirk e l’intero movimento MAGA hanno già annunciato, secondo il copione classico di ogni guerra civile. 

In Italia i partiti di opposizione hanno reagito con compostezza alla notizia dell’ assassinio di Charlie Kirk, manifestando cordoglio per la perdita dell’ uomo, come chiunque dotato di buonsenso ed equilibrio farebbe. Le parole di accusa che la signora Meloni ha pronunciato contro i partiti di opposizione avrebbero pertanto meritato una risposta, alla quale lei però si sottrae. Per rimediare a questo silenzio imposto ritengo pertanto doveroso, da cittadina, rispondere quì con un forte e chiaro: “Signora Meloni, non ha stato io!”

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Giornalista pubblicista, scrittrice, critica jazz, autrice e conduttrice radiofonica, blogger, podcaster, giurisprudente (pentita), appassionata di storia, filosofia, letteratura e sociologia, in attesa di terminare gli studi in archeologia scrivo per diverse testate, malcelando sempre uno smodato amore per tutti i linguaggi ed i segni dell'essere umano