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07 Dicembre 2025

La Purísima all’Ambasciata del Nicaragua: Un Ponte di Cultura, Fede e Solidarietà

L’Immacolata Concezione è la patrona del Nicaragua, a riprova di quanto profonda sia questa devozione nel cuore del popolo.

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Di Maddalena Celano

Roma, 6 Dicembre – L’Ambasciata del Nicaragua ha ospitato oggi, a partire dalle ore 17:30, la sentita celebrazione de “La Purísima” (L’Immacolata Concezione di Maria), un evento che trascende il valore religioso per affermarsi come cardine dell’identità e della cultura nicaraguense. L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi amici, membri della diaspora e personalità diplomatiche, tra cui Sua Eccellenza Maria Elena Uzzo, Ambasciatrice della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso l’Italia, un segnale forte di solidarietà regionale.

L’Ambasciatrice del Nicaragua, Sua Eccellenza Monica Robelo Raffone, ha aperto la cerimonia con un discorso che ha sottolineato la profonda connessione tra questa tradizione e l’unità nazionale.

Il Discorso Integrale di S.E. Monica Robelo Raffone

“Buon pomeriggio a tutte e a tutti, è un piacere ritrovarci tra amici ed amiche che sono potuti venire per rinnovare, come ogni anno, una tradizione molto sentita nel nostro Paese.

Oggi siamo riuniti con un sentimento che ci unisce nella solidarietà, amicizia, condivisione e fede, pur nel pieno rispetto delle diverse credenze, o non, religiose. Per i nicaraguensi, ovunque si trovino nel mondo, la Purísima rappresenta un momento di profonda devozione.

La Purísima: Festa Identitaria e Comunitaria

Oltre al suo valore religioso, è una festa identitaria e comunitaria, un’occasione in cui il popolo si ritrova, canta, innalza altari in tutto il paese, rinnovando quel sentimento di appartenenza, che si trasmette di generazione in generazione.

È una delle tradizioni più vive del Nicaragua, un intreccio unico di devozione popolare e cultura collettiva. Gli altari, i canti, lo scambio dei doni, richiamano la nostra radice mariana, e al tempo stesso, il profondo bisogno di ritrovarsi, custodire la memoria e celebrare la solidarietà, la creatività e la generosità del nostro popolo.

Celebrare questa ricorrenza oggi, alcuni lontani da casa e dai propri affetti, ci fa riflettere su quanto siano preziosi i legami, l’amicizia, la solidarietà, come valori che trascendono confini e distanze.

La Purísima è anche un’occasione per rinnovare i sentimenti che guidano il nostro popolo: il rispetto, la giustizia, la dignità umana, la condivisione.

La Forza del Legame

La vostra presenza oggi, non è soltanto un gesto di affetto: è una vicinanza che siamo riusciti a costruire nel tempo. Ogni volta che ci incontriamo, questo rapporto si rafforza: diventa memoria, diventa progetto. Oggi celebriamo la Vergine Maria, ma celebriamo anche questo legame che cresce, resiste, si riconosce e sostiene. Per questo, desidero ringraziarvi di cuore.

L’Altare: Simbolo della Nostra Visione del Mondo

Come ogni anno, abbiamo eretto un altare che non è soltanto un elemento decorativo, ma un simbolo della nostra cultura e di come quest’anno abbiamo voluto interpretare simbolicamente la nostra visione del mondo:

 * La luna 🌙 rappresenta i cicli della vita, la maternità e il mistero femminile. Evoca la forza creatrice che sostiene i nostri popoli nei momenti di sfida e rinascita.

 * Il sole ☀️, in dialogo con la luna, simboleggia la vita, l’energia e la luce che guida come un faro e illumina il cammino dei nostri Paesi.

 * Le stelle ✨ rappresentano la comunità di fedeli, le famiglie, l’umanità intera, che nella Vergine Maria trovano un proprio punto di riferimento.

Al centro dell’altare, la Vergine Maria, elevata su un piedistallo e circondata da luci e candele, non è soltanto un atto di devozione: è un gesto che racchiude in modo semplice ma potente, la dignità e la resilienza del nostro popolo.

Nella sua luce si rispecchiano le nostre radici, la nostra storia e la capacità tutta nicaraguense, di affrontare le difficoltà senza perdere la speranza. Ai piedi dell’altare abbiamo collocato fiori e frutti del Nicaragua, simboli della nostra terra generosa e della nostra identità.”

La Proclamazione Finale

L’Ambasciatrice ha concluso invitando i presenti alla proclamazione tradizionale, che racchiude lo spirito di gioia e unione della festa:

“¿Quién causa tanta alegría?”

“¡La Concepción de María!”

L’evento si è concluso in un clima di festa e condivisione, con brindisi e rinfresco, riaffermando l’importanza delle tradizioni come ponte culturale e strumento di coesione per la comunità nicaraguense nel mondo.

La Purísima e La Gritería: Un Grido di Fede che Unisce il Nicaragua e la Sua Diaspora

L’Ambasciata del Nicaragua in Italia si fa portavoce di una delle tradizioni mariane più sentite e gioiose dell’America Centrale: la celebrazione della Purísima e Immacolata Concezione di Maria. Questo evento, che ricrea l’atmosfera festiva nicaraguense in terra straniera, è un ponte tra culture e un profondo atto di devozione le cui radici affondano nella storia coloniale.

La figura della Vergine Maria, venerata in Nicaragua con l’affettuoso appellativo di “La Purísima”, è un pilastro della fede cattolica del Paese. Tuttavia, la sua festa non è solo una solennità religiosa, ma un’esplosione di cultura e fervore popolare nota come “La Gritería” (Il Grido).

La Storia: Dalla “Virgen del Trono” al Grido di Fede

La storia di questa devozione in Nicaragua è antica e affascinante, e si intreccia con le vicende della statua della Vergine del Trono, custodita nella Basilica di El Viejo. La leggenda narra che questa immagine dell’Immacolata Concezione fu portata in Nicaragua nel 1562 da Don Pedro de Ahumada, fratello di Santa Teresa d’Avila, che era in viaggio verso il Perù. Dopo numerosi tentativi falliti di salpare a causa del mare agitato, l’uomo interpretò questi ostacoli come un segno divino e lasciò la statua nel villaggio di El Viejo, dove divenne l’oggetto di una venerazione ininterrotta.

Tuttavia, l’usanza popolare che rende la festa unica, La Gritería, ha una data di nascita più precisa: il 7 dicembre 1857 nella città di León.

Si narra che fu Monsignor Giordano Carranza, dall’atrio della Chiesa di San Felipe, a incoraggiare i fedeli a visitare casa per casa, erigendo altari e gridando alla Vergine. Da quel momento, ogni vigilia della Solennità dell’Immacolata Concezione (8 dicembre), la festa ha inizio con il grido che risuona in ogni strada e piazza:

« ¿Quién causa tanta alegría? » (Chi provoca tanta gioia?)

« ¡La Concepción de María! » (La Concezione di Maria!)

La Gritería: Una Festa di Comunità

Il “grido” segna l’inizio di una processione gioiosa e chiassosa in cui migliaia di fedeli, in gruppo o in famiglia, visitano gli altari della Vergine allestiti con cura maniacale in ogni casa o vicolo. Davanti a questi altari, decorati con fiori, luci e colori, si cantano inni devozionali come Tu gloria, tu gloria e Ave, Divino Giglio.

Il tratto distintivo della Gritería è la generosità: la famiglia che ospita l’altare distribuisce la “gorra” (il cappello) o “el brindis” (il brindisi). Questi sono doni, spesso composti da dolci tradizionali, frutta, caramelle o piccoli oggetti artigianali, offerti ai visitatori che hanno onorato la Vergine con i loro canti. È un momento di profonda unione comunitaria e condivisione.

Con il passare dei secoli, questa celebrazione ha plasmato l’identità nicaraguense. La Purísima non è solo la patrona religiosa; è un simbolo di speranza e resilienza per il popolo, che l’ha scelta come madre. L’evento all’Ambasciata del Nicaragua in Italia non è solo una rievocazione, ma la viva testimonianza di come questa fede giubilante possa superare le distanze geografiche, mantenendo forte il legame tra la diaspora e la madrepatria.

L’Immacolata Concezione è la patrona del Nicaragua, a riprova di quanto profonda sia questa devozione nel cuore del popolo.