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Un sistema che si scardina
di MARIANNA STURBA
Un programma come “Il Collegio” ci regala l’occasione di riflettere su i nostri giovani e ci regala un modello di comportamento diverso che in molti stanno apprezzando: Mario Tricca
Incontro Mario nel suo paese, con la sua famiglia, con il garbato imbarazzo di chi sa di essere emerso dal quotidiano, senza avere però la boria di chi si sente divo.
È un ragazzo come tanti? No, assolutamente, è diverso dai suoi coetanei. Fa parte di quella splendida minoranza capace di essere davvero se stessa.
Ha gli occhi curiosi e vispi, un sorriso sincero e la spontaneità di chi non sta costruendo il personaggio. Ha l’educazione che sognano gli insegnati ma la vivacità che rallegra i compagni.
Ha soprattutto, l’onestà intellettuale di rispettare chi è davvero.
Sento qualche iniziale difficoltà nel porre le domande, forse simpatizzo con la sua genuinità e ho timore di ferire la sua giovane età. Ma poi una domanda segue l’altra, e lui sta sempre sul pezzo. Non ha timori, ha la forza dei suoi 16 anni e l’assenza di quell’ansia che ce lo ha reso tanto simpatico. Le domande cominciano ad essere troppe e quindi scelgo di sintetizzare e togliere tutto ciò che non servirebbe a capire il “fenomeno Mario Tricca” e riportarvi solo una sua risposta quella che sento più bella, vera, sincera e utile.
Il mio fantasioso rapporto con le parole mi ha portato a definire Mario un “contro sistema”. Sì perché lui è ciò che il sistema non prevede: piace ai genitori, ma anche ai figli, piace ai professori ma anche agli alunni, addirittura, secondo me, piace ai bulli e anche alle vittime dei bulli, perché ti fa simpatia.
E non si può piacere a “questo” e al “contrario di questo”. Invece sì, Mario permette una connessione emotiva, permette di vedere la forza oltre l’apparente fragilità, Mario ci dà il permesso di essere autentici senza avere paura della iniziale solitudine che questo ci dà e ci dimostra che si può fare.
Riesce ad opporsi a chi lo beffeggia e poi a conquistare anche il suo persecutore
Mario è un “contro sistema” perché funziona in maniera del tutto diversa da ciò che la “programmazione” impone, riuscendo oltretutto, a non essere espulso dal sistema stesso. Mette in discussione gli ingranaggi del sistema, e questo riesce a bloccare il sistema e a modificarlo. Ciò avviene solo se sei pronto a non aver paura dell’autenticità altrui e Tua, avviene se credi in ciò che sei.
Le uniche parole di Mario che voglio condividervi sono quelle usate nella sua risposta a questa domanda: “Mario nel mio articolo vorrei dare delle indicazioni ai tuoi coetanei su come scardinare il sistema che ci chiede di essere tutti uguali e riuscire così a seguire le proprie passioni. Che ne pensi? Cosa consigli per essere autentici, per riuscire ad essere davvero se stessi. E questo modo di essere è faticoso?
“Non so dare una risposta a questa domanda forse perchè in fondo non conosco neanche io la risposta…Forse riesco a piacere a tutti perché prima di piacere agli altri penso a piacere a me stesso, non riesco a cambiare qualcosa di me solo per compiacere qualcun’ altro, non riesco a condividere un concetto che non rispecchia le mie opinioni, puó sembrare egocentrismo, e in effetti lo è, ma si tratta semplicemente di mettere me stesso al centro della mia vita e delle mie scelte senza tagliare fuori il resto del mondo e l’altruismo; dopotutto la vita è una sola ed al solo pensiero di viverla senza realizzare i miei sogni o facendo un lavoro che non mi piace, vivendo una vita che non mi soddisfa solo per sopravvivere aspettando la morte mi vengono i brividi… Quello che mi sento di dire è di aspirare sempre a qualcosa di alto e puntare a piacere a se stessi prima che agli altri, non so se sia difficile o meno perché a me viene naturale e credo sia così per tutti”
Vado via da questo incontro riempita di speranza. Come educatore di una nuova generazione, sento di potermi fidare di questi germogli di sana individualità, di questo positivo egocentrismo che vuole essere semplicemente rispettare se stessi, amandosi profondamente.
Questo salverà la nostra umanità : riappropriarci della soggettiva visione ed interpretazione del mondo che ciascuno può esprimere.
Allora….buona vita a tutti i Mario nascosti dietro un libro, una porta, una chitarra, una canzone, una sala da ballo, un esperimento scientifico, una serata fra amici; in bocca al lupo ai tanti Mario che passano fra i nostri banchi di scuola e ai quali magari non abbiamo dato la giusta attenzione o una congrua risposta alle domande poste