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Nave Gregoretti: forma plateale di arresto illegale
Coordinamento per democrazia costituzionale
Dal 26 luglio a bordo della nave “Gregoretti” della Guardia Costiera italiana sono trattenuti 115 naufraghi che la Guardia Costiera ha salvato, adempiendo con dignità ed onore al proprio principale compito istituzionale: la tutela e la salvaguardia della vita in mare.
In questo modo è stata interrotta l’operazione di salvataggio che deve necessariamente concludersi con la sbarco delle persone recuperate in mare e nello stesso tempo una nave militare è stata impropriamente trasformata in un luogo di detenzione di persone ristrette senza alcun provvedimento o controllo dell’autorità giudiziaria, soggette ad una forma plateale di arresto illegale da parte di una autorità politica, il Ministro dell’Interno, che non dispone di alcun potere coercitivo.
In una situazione analoga, verificatasi l’estate scorsa, quando furono illegalmente trattenuti per cinque giorni a bordo della nave Diciotti della Capitaneria di porto 177 migranti recuperati in mare, il Tribunale dei Ministri di Catania ha ritenuto fondata la notizia di reato ed ha chiesto l’autorizzazione a procedere a carico del Ministro Salvini per il delitto di sequestro di persona.
Il fatto che il Senato non abbia concesso, alla luce di una valutazione discrezionale di carattere politico, l’autorizzazione a procedere, costituisce una causa speciale di non punibilità dell’autore del reato, ma non rende lecito il comportamento incriminato, tanto meno sarebbe lecita la ripetizione di tale condotta in circostanze analoghe.
Di fronte a condotte di abuso di potere integranti la violazione di diritti fondamentali delle persone, degli obblighi derivanti dal diritto internazionale e della stessa disciplina dell’immigrazione, che prevede l’identificazione ed il soccorso delle persone giunte irregolarmente in Italia, non c’è spazio per distinguo o considerazioni, devono intervenire gli organi a cui nello Stato di diritto è demandato il controllo di legalità.
Chiediamo che l’autorità giudiziaria competente intervenga per porre fine ed evitare che siano portati ad ulteriori conseguenze i reati in corso, per far cessare la privazione della libertà nei confronti delle persone illegalmente ristrette a bordo della nave Gregoretti, per restituire ad una nave della Capitaneria di Porto la funzione istituzionale dalla quale è stata distolta per l’imposizione brutale e ingiustificata da parte del Ministro degli Interni che non ha trovato la necessaria contrarietà da parte delle altre autorità politiche, che pure hanno competenze in materia, e da parte del Presidente del Consiglio.
Ci rivolgiamo al Senato, in particolare alla parte della maggioranza di governo che ha sensibilità verso esigenze umanitarie e disponibile a contrastare atti di sopraffazione affinché ne tragga le conseguenze votando contro il decreto sicurezza bis che sarà sottoposto al voto del Senato nei prossimi giorni. Atti di sopraffazione non possono essere ulteriormente tollerati.
Roma, 31 luglio 2019