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Esplosioni di buon senso

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di GIOVANNI LAFIRENZE

 

Diciamocela tutta, oggi l’usanza dei petardi di fine anno costituisce un problema sociale di grande rilievo.

 

 

 

Il primo trauma da scoppio della settimana che precede la vigilia di Natale avviene il 19 dicembre In una scuola di San Salvo, studenti esplodono un petardo, l’insegnate è colpito e ferito gravemente a un occhio. Certo le statistiche indicano meno incidenti rispetto a tempi trascorsi, tuttavia per mezzo di questi giochi pirici, bulli di quartiere creano serie emergenze e atti di grave teppismo. Il 20 dicembre a Sesto San Giovanni, (Milano) giovani lanciano petardi contro agenti di Polizia Locale, 28 i ragazzi denunciati. Stesso giorno, stesse ore a Sulmona un agente di Polizia che rimprovera un ragazzino di 11 anni colpevole di far esplodere petardi nelle fioriere è aggredito dal padre del minore il quale non rimprovera il figlio, non gli chiede come si è procurato i botti, ma assale l’agente in borghese. Il petardo usato per esaltare una propria rancorosa violenza da rivolgere nei confronti di chi capita nel posto e momento sbagliato. Nel Pomeriggio della Vigilia di Natale a Bressanone (Bolzano), un quindicenne è travolto dall’esplosione di una serie di petardi che intende assemblare. Il ragazzo, soccorso e trasportato presso l’ospedale di Innsbruck non è in pericolo di vita ma subisce lesioni gravissime e permanenti. Naturalmente il tribunale dei minori apre un’inchiesta sulla tragica vicenda. I petardi chiamati giochi pirici un tempo utilizzati con incosciente divertimento, oggi adoperati per creare danni ad attrezzature pubbliche. In tal senso le prime notizie che riguardano il nostro territorio giungono da Bitonto e Bari: il 24 mattina nella “Città degli Ulivi” un gruppo di minorenni per mezzo di petardi distruggono una cabina Enel. Nel Capoluogo pugliese la notte della Vigilia i petardi distruggono finanche cassonetti dell’indifferenziata. Ora dovremmo cercare di collegare, comprendere il filo conduttore che unisce l’utilizzo “ludico” dei petardi con il contrapposto violento desiderio di divertirsi distruggendo strutture o servizi della città. Il 26 mattina a Napoli, un 51-enne raccoglie dal marciapiede un petardo inesploso. Si avete letto bene, no un bambino, ma un 51-enne, si china, raccatta il petardo che (forse intendeva riaccenderlo) gli esplode in mano. I medici di chirurgia plastica nonostante l’arto devastato, riescono a salvargli tre dita. Noi al pari del Sindaco De Caro che anche quest’anno ha emesso l’ordinanza che vieta l’uso di fuochi d’artificio, ci auguriamo che durante la notte di San Silvestro, i nostri concittadini possano festeggiare il nuovo anno tra baci, abbracci e con semplici esplosioni di “buon senso”. Accendere un petardo potrebbe compromettere il futuro, i sogni di qualche bambino e come da sempre allertano gli artificieri della Polizia della Questura di Bari, “quest’anno non roviniamoci la festa, ma usiamo la testa”.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo