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Daniele Garozzo:”La scherma italiana da 7. Gli episodi contro Macchi? Più grave l’assenza di un arbitro in Fie”

I Podcast de Ilsudest: 7 domande a Daniele Garozzo, Campione Olimpico di fioretto a Rio e argento a Tokyo, per analizzare le Olimpiadi della scherma italiana

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DI FABRIZIO RESTA

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Credit foto: profilo Facebook di Daniele Garozzo

Le luci si sono spente nell’ultima pedana, la Scherma ha salutato definitivamente Parigi ed è tempo di bilanci. Chiudiamo i Giochi con l’oro nella spada a squadre femminile, 2 argenti delle due squadre di fioretto e di Filippo Macchi, per concludere con il bronzo di Samele. Non sono certamente state delle Olimpiadi prodighe di soddisfazioni, anche se sicuramente c’è un miglioramento rispetto a Tokyo: cinque medaglie come in Giappone ma a Tokyo la casella dell’oro era rimasta inaspettatamente vuota, e poi c’erano stati tre argenti e due bronzi ma la verità è che avevamo i numeri per fare qualcosa di più, soprattutto le fiorettiste che si sono presentate nelle pedane francesi come le favorite, non erano certamente al di fuori della portata degli Usa, dominatrici sia nell’individuale che a squadre. C’è da dire che ci sono stati episodi alquanto controversi: dall’ultima stoccata sia della Errigo e la Favaretto ai quarti per arrivare alla finale persa da Filippo Macchi contro Cheung Ka Long che qualche polemica in più ha sollevato. Resta il rammarico anche per la finale di fioretto maschile, dove certamente, affrontavamo il Giappone campione del Mondo in carica ma con cui forse avremmo potuto fare di più e l’espressione nel viso di Foconi durante la premiazione la dice lunga. E’ comnunque un argento che ci rende orgogliosi di loro ma come ha detto Stefano Cerioni, parlare di soddisfazione appare un tantino esagerato. Per una tradizione come la nostra nel fioretto, due Olimpiadi senza ori, lasciano un po’ di amaro in bocca. Certo la “notte non è così nera” come sembra: a ben pensarci la maggior parte delle sconfitte si sono consumate all’ultima stoccata o al minuto supplementare; nessun azzurro è stato mai surclassato dall’avversario. Quindi la competività della nostra tradizione schermistica non è in discussione. Poi c’è comunque un bellissimo oro conquistato dalle spadiste, che non avevamo mai vinto durante le Olimpiadi e l’abbiamo fatto battendo i francesi in casa loro. Ne parliamo con Daniele Garozzo, Campione Olimpico di fioretto a Rio e argento a Tokyo.

Daniele, purtroppo hai dovuto ritirarti a pochi mesi dalle Olimpiadi per problemi di salute. Prima di tutto come hai vissuto questi Giochi da spettatore?

Cinque medaglie come Tokyo ma questa volta un oro lo abbiamo portato a casa. Di che salute gode la scherma italiana?

Parliamo di fioretto femminile: Alice Volpi è stata probabilmente la migliore sia nell’individuale che a squadre ma le è mancato forse anche un pizzico di fortuna

In questa Olimpiadi abbiamo pagato anche alcuni episodi controversi: dalle ultime stoccate della Errigo e della Favaretto ad alcuni episodi nella finale tra Cheung Ka Long e Filippo Macchi. Quali sono state le tue impressioni?

Passiamo alla finale di fioretto maschile: si il Giappone è il campione del mondo in carica ma erano davvero così superiori? cosa hanno avuto in più?

Durante la premiazione Filippo Macchi ha rincuorato Foconi, dispiaciuto per la sua prestazione durante la finale. La squadra è unita ma da dove si deve ripartire in vista di Los Angeles 2028?

Ti sei innervosito per ciò che ha scritto Aldo Cazzullo del corriere della Sera “Si vince meno, troppi bravi ragazzi, tutti laureati e di sinistra”. E’ stata forse l’Olimpiade delle dichiarazioni infelici da parte dei giornalisti: Bob Ballard ha fatto commenti sessisti sulle nuotatrici australiani, Elisa Di Francisca ha lasciato basiti tutti con il suo: “Ci fa o ci è? ” a Benedetta Pilato. cosa sta succedendo?

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo