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Giro Next Gen 2023: I ciclisti si aggrappano alle autovetture, una figuraccia italiana

Gli spettatori riprendono con i telefonini ben 31 ciclisti che si aggrappano alle auto in salita. La Figuraccia è virale su Youtube

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: by CiclismoItalia is licensed under CC BY 2.0.

E il 14 giugno, stai partecipando al Giro Next Gen 2023, il Giro d’Italia under 23, una gara che si svolge in otto tappe tra Agliè (Torino) e Trieste, più precisamente ti trovi al Passo dello Stelvio (2.757 m s.l.m.), il valico montano più alto d’Italia. Hai passato tanto tempo durante l’anno ad allenare le gambe, la cadenza della pedalata, l’impugnatura alta, la postura e poi, quando vuoi cambiare ritmo, ti prepari per fare la salita in piedi sui pedali, che ti fa sentire un po’ Pantani….e poi ti sei preparato anche mentalmente perché le salite si fanno prima con la testa che con le gambe perché mantenere la concentrazione e fare le corrette valutazioni sul dispendio di energia, respirazione, battiti del cuore e marcie sono capacità che si allenano pian piano, salita dopo salita. Com’è facile intuire, il Passo dello Stelvio è una delle tappe più dure, ben 119 km, che spezza le gambe ai più; è una tappa riservata soltanto per i ciclisti veri. Mentre stai cercando di distrarti dalla fatica, di non pensare ai tuoi pedali che sono così pesanti, ti giri e vedi i tuoi avversari aggrappati alle ammiraglie e addirittura dalle moto della polizia: non uno, non due ma a 5 alla volta, senza ritegno, senza onore. In cornice lo sguardo esterrefatto dei tifosi, che chissà da quanto tempo erano li radunati, cellulari in mano, allo scopo di riprendere i loro beniamini, immaginando di vederli sudati, al limite dello sfinimento mentre affrontano una pendenza di oltre il 10% ed invece li trova comodamente attaccati alle auto. Una figuraccia colossale per il movimento italiano.

Veniamo alla “giustizia” sportiva: 4 direttori sportivi fermati e ben 31 ciclisti squalificati, 24 immediatamente, gli altri la mattina seguente. Per loro, oltre alla squalifica, penalizzazione di 25 punti UCI a frazione ed un’ammenda di 100 franchi svizzeri, più o meno 102€. Ma come, 100€? Una delle massime rappresentazioni dell’antisportività vale solo 100€? Di solito la sanzione ha una funzione preventiva, ossia influenza i comportamenti delle persone attraverso la minaccia di una punizione. 100€ sarebbero una minaccia? E’ questa la “punizione” che impedirebbe la reiterazione del fatto?

Dei 31 corridori, 22 sono italiani: un fantastico spot pubblicitario per il ciclismo italiano all’estero, che già da tempo non era proprio il più ammirato. Per lo meno però, prima lo era esclusivamente per demeriti sportivi. Il Giro Next Gen è una gara riservata ai giovani ciclisti. E’ questo il futuro del ciclismo italiano? Inquietante quesito. In questa tappa sono state scritte le pagine più epiche di questo sport. Purtroppo quest’anno è stata scritta una delle pagine più vergognose. Il problema è stabilire se sia più vergognoso il comportamento degli atleti o il modo in cui la Federazione ha cercato di punirli. Chi rimborserà il ciclismo italiano dalla brutta figura emersa dall’ondata di visualizzazioni e dei commenti dei vari canali Youtube, che ovviamente hanno pasteggiato con una cosa simile. Noi abbiamo scelto di non farlo, se volete vedere il video, cercatelo su Youtube. La nostra non è una scelta di censura bensì di lutto sportivo per il ciclismo italiano ma soprattutto per la cosa più importante: lo sguardo di quei giovani tifosi, una macchia che sarà difficile cancellare.

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo