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Boxe

Busto Arsizio: l’Italia del pugilato vola per Parigi

Durante il torneo di Busto Arsizio per ottenere la qualificazione olimpica, grande prova degli italiani che portano ad 8 i pugili qualificati…e a Bangkok potrebbero aggiungersene altri

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DI FABRIZIO RESTA

Credit immagine: memajflorin 

Mentre in America si continua a perdere tempo con le pagliacciate di Jack Paul che il 20 luglio affronterà il 58enne Mike Tyson e le prenderà, perchè nonostante l’età Tyson è ancora infinitamente più forte ed agile dell’influencer di Cleveland, a Busto Arsizio (Varese, si è respirata la vera boxe: nove giorni di incontri, sudore e fatica. La comunità varesotta ha avuto la meglio su Turchia ed Azerbaijan per l’organizzazione del “Boxing Road to Paris”, torneo preolimpico all’interno del quale hanno partecipato 633 pugili, in gara per il pass olimpico per 49 posti, 21 donne e 28 uomini. L’Italia era presente con 9 atleti, cinque uomini e quattro donne, per decidere chi avrebbe raggiunto ai Giochi i già qualificati Irma Testa, Giordana Sorrentino, Salvatore Cavallaro e Aziz Abbes Mouhiidine, che hanno ottenuto il pass durante gli European Games di Cracovia. A Busto Arsizio c’era anche il tifo degli studenti degli istituti scolastici che hanno aderito e partecipato al “Boxando s’Impara”, progetto formativo che offre agli studenti la possibilità di apprendere le abilità tecnico-motorie del pugilato, con particolare attenzione alla formazione e alla diffusione dei suoi valori sportivi ed etici.

La Boxe italiana, spesso tanto villipesa, ha fatto la parte del leone: pass olimpico conquistato per Diego Lenzi, Sirine Charaabi,Angela Carini e Alessia Mesiano. Ben 8 quindi, numeri che non si vedevano da Barcellona ’92 e non è finita qui. Per chi non ce l’ha fatta c’è ancora un’altra chanche a Giugno in Thailandia, a Bangkok, con altri 51 posti in palio. Gli azzurri Federico Serra, Francesco Iozia, Gianluigi Malanga e Melissa Gemini potrebbero aggiungere altro onore al movimento della nobile arte italiana.

Come sta la Boxe italiana dopo Busto Arsizio? Il pugilato sta tornando come un fiume in piena. Lo ha detto Flavio Ambrosi, presidente della Fpi ed effettivamente i numeri gli danno ragione e non parliamo dei soli pass olimpici e delle grandi possibilità di andare a medaglia (Irma Testa su tutti ovviamente): nel 2024 ci sono ben 72 mila tesserati, il 35% in più rispetto al 2020 e ben 122 podi Campionati mondiali e europei assoluti e di categoria, senza contare i titoli arrivati tra i professionisti.

Meritano una citazione speciale Alessia Mesiano e Sirine Charaabi. La prima corona il suo sogno di debuttare alle Olimpiadi a 32 anni dopo tante vittorie, tra cui ricordiamo l’oro mondiale nel 2016 ad Astana e l’oro ai Campionati di pugilato dilettanti dell’Unione Europea. Si presenterà nella categoria 60 kg con tanta esperienza e sicuramente un tasso tecnico di gran lunga superiore alle altre, con tante possibilità di far bene anche a Parigi. La seconda tre anni fa è un riscatto sociale. Fino a 3 anni fa, pur essendo una delle più brave pugilesse italiane, doveva restare a guardare la Nazionale in Tv, perchè non aveva la cittadinanza italiana, fino alla tanto attesa telefonata che le annunciava che sarebbe diventata italiana. I suoi successi li ha veramente strappati col sudore e lacrime. Ai Giochi non partirà tra le favorite ma se questa “fame” la seguirà a Parigi, come crediamo tutti, non è proibitivo pensare ad una medaglia. Non ci resta che aspettare Bangkok e poi Parigi ricordando agli azzurri una bellissima frase che il papà di Angela Carini (anche lei qualificata) disse alla figlia: “Nell’ultimo km i campioni del ciclismo pedalano ancor di più”. Aspettiamo la volata finale

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo