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Judo: Veronica Toniolo campionessa del Mondo. “Le Olimpiadi? Per ora c’è campionato europeo senior di novembre”

Ai Campionati Europei juniores di Odivelas (Portogallo), Veronica Toniolo, Gruppo Sportivo Esercito, è la nuova Campionessa del Mondo judo nella categoria 57 kg. La giovane azzurra vince di nuovo dopo l’oro europeo e mondiale nei Cadetti e dopo gli Europei di quest’anno

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: per gentile concessione di veronica Toniolo

I Campionati del Mondo di  Odivelas (Portogallo) si tingono d’azzurro. Veronica Toniolo si laurea Campionessa del Mondo di Judo nella categoria dei 57 kg, dopo gli Europei vinti poco più di un mese fa, dimostrando una superiorità indiscutibile. Tra Mondiali ed Europei, Veronica ha disputato 10 edizioni, andando a medaglia 8 volte, di cui 4 ori. La giovane triestina è la prima italiana di sempre a vincere tutto quello che si poteva a livello giovanile: Europei e Mondiali cadetti, Europei e Mondiali junior. Nel frattempo la judoka incassa altri 700 punti per la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024, che ormai è vicina.

Veronica complimenti per la tua vittoria. Un Mondiale dominato dall’inizio alla fine

Grazie! Devo dire che posso ritenermi soddisfatta della prestazione soprattutto perchè nei quattro incontri prima della finale ho trovato soluzioni diverse per vincere, soprattutto nella parte a terra a cui sto lavorando molto da un po’ di anni posso dire di aver fatto molti progressi. In generale comunque l’obiettivo in questo periodo è appunto quello di variare nelle tecniche il più possibile e credo che in questa occasione io abbia dimostrato di saperlo fare.

Dopo le vittorie del 2019 non era facile riconfermarsi. Eri (e sei) il n1 del ranking mondiale. Quanta pressione hai sentito?

In realtà partivo da favorita sicuramente per i risultati che ho fatto nella classe senior quest’anno ma non da numero uno nel ranking perché a causa appunto degli impegni senior di questo periodo non ho potuto fare gare e quindi prendere punti per il ranking anche nella classe junior. In ogni caso il mio unico obiettivo era quello di vincere per completare la “collezione” di medaglie d’oro nelle classi giovanili: oro ad europei e mondiali U18 e oro ad europei e mondiali U21. Era la mia ultima possibilità di farlo in quanto il prossimo anno non apparterrò più a questa classe d’età e quindi la pressione e l’aspettativa soprattutto da parte mia era tanta… sono però consapevole del mio valore e di quello che posso fare e quindi c’è stato anche un certo tipo di serenità nell’affrontare la gara. L’ho vissuta bene, ripetendomi semplicemente che per raggiungere l’obiettivo bastava fare quello che so fare, niente di più e niente di meno.

Nei quarti di finale hai dimostrato carattere. All’inizio la spagnola Adriana Rodriguez Salvador è riuscita a bloccarti e a lanciarti indietro. Sei riuscita ad evitare la schienata ma non di essere in svantaggio. Tu però hai reagito e le hai fatto un ippon.

Si esatto, come ho detto precedentemente ho affrontato la gara con serenità e quindi quando sono passata in svantaggio non mi sono fatta prendere da nessun tipo di emoziopne negativa. Ho lavorato molto nel corso di questi anni a livello mentale perchè credo che sia la parte più importante in un atleta e questo percorso con la mia psicologa (Marcella Bounous) mi ha veramenta aiutata ad affrontare le gare nella maniera più corretta e funzionale. L’importante per me dall’inizio era affrontare l’avversaria in modo deciso e più efficace possibile e quindi anche dopo un piccolo errore ho comunque continuato a seguire quello che mi ero detta dall’inizio.

In semifinale hai fatto un ippon di soffocamento alla finlandese Pihla Salonen. Ti porta fortuna incontrare la Salvador e la Salonen. L’ultima volta che le hai sconfitte in questo ordine hai vinto gli Europei junior, oggi il Mondiale

Circa un mese fa avevo incontrato esattamente le stesse avversarie che poi mi sono ritrovata a questo mondiale ma credo che loro si siano ritrovate ad affrontare un’altra Veronica. L’europeo pur avendolo vinto non è stata una delle mie migliori gare e i due incontri sono durati molto di più finendo poi al golden score. Sicuramente avendole già incontrate in un mese ho avuto la possibilità di caprile meglio ed essere più pronta all’incontro. E’ stato positivo per me essere riuscita ad affrontarle così e questo mi ha dato ancora più convinzione e sicurezza dello stato di forma ottimale in cui ero.

La finale con Riko Honda non è stata facilissima. Hai vinto nel golden score grazie alla terza sanzione della giapponese. Tra l’altro hai interrotto il dominio giapponese in questa disciplina. Nella giornata precedente tutti e quattro i titoli mondiali erano andati ai nipponici. Che finale è stata?

Quando ho vinto la semifinale sono andata sugli spalti a vedere appunto l’altra semifinale per studiare l’avversaria che avrei poi affrontato. Non avevo visto combattere la ragazza giapponese fino a quel punto ma ho notato che con lei, come penso con la maggior parte dei judoka giapponesi, bisognava basare l’incontro per lo più sulla parte tattica e metterla in difficoltà con le sanzioni senza provare a strafare. Certo, riconosco che sicuramente sia più bello vincere, soprattutto una finale, con un punto o con una bella tecnica ma onestamente do la precedenza alla vittoria e dunque non mi importa molto di come vinco, mi basta raggiungere l’obiettivo!

Hai combattuto in 10 edizioni tra Europei e Mondiali e sei sempre arrivata in una finale medaglia e ne ha conquistate 8, di cui 4 d’oro. Inoltre con questa gara mette altri 700 punti olimpici pesantissimi ai fini della qualificazione. Sei tra le prime dieci nel ranking olimpico e la più giovane di tutti. Qual è il tuo segreto?

Credo di essere una ragazza molto esigente con se stessa e questo è sempre stato il mio segreto, non nego però che molte volte questa cosa mi ha anche messo in difficoltà. Se mi guardo indietro riconosco che comunque avrei potuto fare ancora di più e quindi è difficile convivere con il pensiero di non essere mai soddisfatta al cento per cento ma sto lavorando anche su questo…d’altra parte però questo richiedermi così tanto mi spinge a voler sempre migliorare e a dare di più e quindi si rivela poi essere una cosa assolutamente positiva sia durante gli allenamenti che in gara perché lavoro sempre con il pensiero di dare tutto quello che ho.

Sei figlia d’arte. I tuoi genitori sono Raffaele Toniolo e Monica Barbieri assi del judo; tuo padre è allenatore della nazionale italiana. Anche tua sorella fa judo e persino i tuoi zii Massimo e Pierangelo sono coach. Quanto è difficile affrontare i Mondiali con tuo padre come allenatore?

Come dici la mia è una famiglia di judoka ed onestamente non avrei potuto chiedere di meglio! Riconosco, come anche dicono i risultati, che i miei genitori e i miei zii sono tecnici di altissimo livello e che averli al mio fianco è assolutamente un aiuto davvero importante. Dai miei zii che all’Akiyama Settimo che mi aiutano negli allenamenti ai miei genitori che mi seguono in giro per tutto il mondo abbiamo creato il giusto team per affrontare al meglio questo percorso. Mi sento di ringraziarli per avermi sempre lasciato libera di scegliere la mia strada senza obblighi e pressioni ed essermi stati tutti accanto in ogni caso, a mio papà poi con cui condivido proprio i momenti più importanti e delicati (è il tecnico che mi segue in gara e dunque sta a bordo tatami quando combatto) devo molto… tutte le mie medaglie, queste e quelle future sono di tutti loro. Non parlerei quindi di difficoltà se ho mio padre accanto a me durante delle gare così importanti ma tutt’altro. Sono certa che senza di lui non avrei mai potuto fare tutto quello che ho fatto fino ad ora. Nella gare è importantissimo perché è come se fosse con me sul tatami a combattere, sa sempre cosa mi serve sentire quando combatto e dice sempre le cose giuste tra un incontro e l’altro, con lui c’è una sintonia inspiegabile a parole che per me è fondamentale!

E ora… le Olimpiadi?

Ho sempre lavorato per step per arrivare a raggiungere il mio grande obiettivo che è quello di vincere le Olimpiadi. Adesso c’è ancora qualche step da cui passare, iniziando sicuramente dal campionato europeo senior di novembre. Sono quindi concentrata su quello e sui prossimi piccoli obiettivi che so che mi serviranno poi ad arrivare al meglio al grande appuntamento che saranno le Olimpiadi! Sono certa che grazie al mio team composto come detto prima dai miei allenatori e poi dalla mia psicologa, dal mio preparatore (Massimiliano Baroni) e dal Centro Sportivo Esercito riuscirò ad arrivare al meglio all’appuntamento più importante. 

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo