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Usyk resta il Re ma il suo pensiero è per la guerra

Usyk batte Dubois e difende il titolo dei pesi massimi. A quando l’incontro con Tyson Fury?

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: profilo Facebook

Alla Tarczynski Arena di Wroclaw, Polonia, l’Ucraina intera festeggia un’altra vittoria del suo idolo. La vittoria di Usyk contro Dubois nel titolo dei pesi massimi va oltre il pugilato. Lo dice lui stesso nelle interviste post match. Zelensky stesso si unisce alle lodi del suo campione, detentore delle cinture Wba, Ibf e Wbo. Il suo sfidante, che si presentava con uno score di 18 vittorie su 19 e forte di ben dieci anni in meno e di una stazza fisica non indifferente, forse anche superiore a quella del campione, ha retto 9 round contro le bordate dell’ucraino ma poi si è dovuto arrendere.

Il britannico si era preparato con una tattica molto semplice: attaccare dal primo secondo cercando di buttarlo giù, perché Usyk, lo si sapeva, oltre ad essere più preparato dal punto di vista tecnico, è anche una volpe nella strategia. D’altra parte, lui ha vinto 18 volte sempre prima del limite. In pratica, prendendo in prestito il motto di Christian Binda, lottatore di MMA, “finché c’è il core per combattere se combatte”. Tra dire e il fare però c’è di mezzo il mare, tanto per rispondere a colpi di frasi storiche. Dubois ha basato tutto sulla potenza ma non c’è riuscito, salvo il quinto round, dove effettivamente è riuscito a mettere in crisi il Campione. Peccato per i colpi sotto la cintura, che certamente non danno vantaggi in questo sport. A parte questo, Usyk ha giocato come il gatto con il topo, colpendo con il suo jab destro che Debois non ha mai intercettato. Anzi, l’incontro poteva finire anche prima quando l’ucraino, con una potente combo riesce a buttarlo al tappeto all’8 round. Il vero match in realtà è finito in quel momento perché Dubois ha accusato il colpo tanto che al 9 round finisce k.o., con un semplice colpo di sbarramento, è vero ma ricordiamoci che Dubois ha subito colpi per 9 round.

Non per sembrare cinici ma Dubois, pur dimostrando di essere un buon pugile, non è sembrato all’altezza. Anthony Joshua rispetto a lui sembra provenire da un altro pianeta, per lo meno considerando quello che abbiamo visto stasera, ed è stato sconfitto pure lui da Usyk, per ben due volte. Piccola nota della serata: a vedere il match c’era anche Jack Paul ma gli appassionati di boxe possono stare tranquilli, perchè difficilmente Jack vorrà sfidare l’ucraino nei suoi incontri da pagliaccio. I colpi di Usyk fanno davvero male.

Il primo round è fondamentalmente di studio come fa sempre Usyk con tanti movimenti di busto.Il britannico ci prova a colpire l’avversario ma va spesso a vuoto, il campione ha tirato ben 17 jab nel primo round. Nel secondo round l’ucraino comincia a colpire con il suo jab, che va a segno molte volte. Usyk domina nettamente questo round, lasciando allo sfidante solo un destro messo a segno. Al terzo round probabilmente cominciano i primi segnali di frustrazione di Dubois, che colpisce al basso ventre Usyk. Il britannico ci prova ma il Campione elude tutti gli attacchi e anzi, riesce ad assestare anche un gran bel colpo al corpo. Nel quarto round, Dubois prova a dare il tutto x tutto ma l’ucraino para e colpisce di jab e va a segno per ben tre volte.Anche questo round, sebbene forse un po’ più equilibrato rispetto ai precedenti, è di Usyk. Dubois nel quinto round continua a dare il massimo, però basandosi solo sulla potenza e con l’avversario che ha di fronte probabilmente non è la tattica migliore. Il britannico da un colpo sotto la cintura; incontro sospeso per cinque minuti, con Usyk visibilmente infastidito. Il replay mostra nettamente il colpo sotto la cintura ma non sembrava ad altezza testicoli. Ecco forse l’unico neo del match che ha creato molte polemiche: forse Usyk ne ha approfittato un po’, buttandosi a terra in quel modo? Probabilmente il dolore non è stato provocato dal pugno in sé (i pugili hanno la conchiglia, ndr) quanto dal movimento del colpo verso l’alto che ha spostato la conchiglia verso l’alto, pressando i “gioielli di famiglia” . Mettiamola così: il campione non aveva alcun motivo per mentire dato che stava vincendo nettamente l’incontro. Quanto ai 5 minuti, che per alcuni sono sembrati troppi, ricordiamo che il regolamento prevede che in casi di colpi bassi il pugile può prendersi tutto il tempo di cui ha bisogno per riprendere il combattimento. Tutto ok quindi. A match ripreso Dubois continua a colpire, è forse il round più bello dove entrambi gli atleti si scambiano una serie di colpi devastanti. Questo è forse l’unico round dove si potrebbe dare spazio al britannico ma lui stesso ha subito due sinistri del campione.

Il sesto round è tutto di Usyk che con il suo sinistro continua a colpire senza trovare una risposta da parte dell’avversario. Round suo senza storie. Nel settimo round l’ucraino forse capisce che l’avversario non ce la fa più e comincia a diventare aggressivo. Col suo sinistro colpisce per ben tre volte al volto Dubois e poi lo colpisce con una combo devastante. Si calcola che il campione abbia colpito ben trenta volte lo sfidante in questo round. Ottavo round: Il britannico fisicamente soffre e combatte solo con il cuore ma Usyk para e colpisce impietoso fino a che non lo manda giù con un’altra combo. Dubois si rialza ma è solo il suo cuore ad essersi rialzato. Come era pronosticabile il nono round è l’ultimo. L’ucraino vuole chiudere il match e attacca. Un semplice gancio destro pone fine al match e vince il suo 21° incontro su 21.

Quello che colpisce di Usyk è che il match per il titolo mondiale dei pesi massimi per lui è quasi come se fosse una distrazione da tante altre cose. Lui parla di calcio, (è tesserato con una squadra della B ucraina) ma soprattutto della guerra contro la Russia che lui ha vissuto in prima persona, dato che si è arruolato ed ha passato diversi mesi al fronte. Lo ricorda con orgoglio e sottolinea il suo rapporto con i soldati che lo contattano ancora. Su Repubblica, l’ucraino racconta ” Quando parlo al telefono con loro, i missili esplodono e mi sento dire ‘Fratello, ti richiamo se sono ancora vivo’”. Il suo obiettivo pugilistico ora si chiama Tyson Fury, l’unico ancora in possesso di una cintura, quella Wbc, di un titolo di pesi massimi. Dopo questa vittoria Tyson Fury non potrà evitare ancora per molto di affrontarlo.

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo