nuoto
Benedetta Pilato, la piccola delfina di Taranto
Benedetta Pilato, la 16enne nuotatrice tarantina si presenta agli Europei di Budapest battendo il record mondiale dei 50 rana femminili e vincendo l’oro europeo.
DI FABRIZIO RESTA
credit foto: profilo Instagram di Benedetta Pilato
Argento mondiale a Gwangju nel 2019 (a 14 anni) e ora nuova detentrice del record del mondo junior dei 50 rana e campionessa europea a solo 16 anni, Benedetta Pilato è entrata di diritto nell’olimpo dei grandi come la più giovane primatista mondiale della storia italiana. Questa piccola grande campionessa, pugliese e tarantina, non smette di stupire e ora ha lasciato il segno anche nel corso delle semifinali agli Europei di Budapest.
A quattro anni ha iniziato a nuotare e non si è più fermata: seguita da sempre dallo stesso allenatore, Vito D’Onghia, ha centrato i primi allori agli Europei giovanili di nuoto di Kazan, dove ha conquistato l’oro nei 50 rana e l’argento nella staffetta 4×100 mista femminile. A Gwangyu a dividerla dall’oro ci si è messa solo la regina della specialità: Lilly King, proprio colei che deteneva il precedente record. Questa volta non c’è stata nessuna in grado di impensierirla, nonostante sia stata cinque centesimi più “lenta” rispetto alle semifinali. In Corea è nata una stella, a Budapest una fuoriclasse che continua a macinare risultati.
Quando nasce un fenomeno del genere è giusto coccolarla ma altrettanto importante è non farle pressioni, facendola crescere con serenità senza affrettare i tempi. Intendiamoci, la ragazza nonostante la giovane età ha dimostrato grande personalità e carattere, oltre ad un grande talento ma la strada per essere la numero 1 è ancora lunga. La Pilato ora punta dritta alle Olimpiadi di Tokyo, dove però la sua distanza preferita non sarà disputata: lì Benedetta ci proverà sui 100 metri.
A Malagò, fresco rinnovato Presidente del Coni, ricordiamo solo che a Taranto non c’è la piscina di 50 metri e che la Pilato e l’allenatore devono andare a Bari due volte alla settimana per allenarsi, oppure a Roma.