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“Il PD? È il momento di tornare di sinistra”

Intervista a Federica Quarto, membro dei Giovani Democratici e vice presidente della Consulta Giovanile di Putignano.

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In copertina, Elly Schlein, neosegretaria del Partito Democratico. Credit foto Twitter, immagine di dominio pubblico.

di Alessandro Andrea Argeri

Dopo un’interminabile campagna interna in cui il Congresso da rinascita rischiava di diventare un’altra sconfitta, finalmente è stato eletto il segretario del Partito Democratico. Il suo nome è Elly Schlein: alle spalle un mandato da europarlamentare, poi due anni come vice di Stefano Bonaccini alla presidenza dell’Emilia-Romagna. Tuttavia il percorso si preannuncia tutto in salita per la nuova “front-girl” della sinistra italiana. Come scritto in un articolo del 13 febbraio intitolato “Eppur si muove”, il Pd è clinicamente morto?, il nuovo segretario dovrà riuscire nell’impresa di tenere insieme le correnti per mantenere l’identità di uno schieramento in crisi di idee. C’è poi la necessità di essere presenti sui territori, di rivivificare le sedi territoriali, di dare sostegno materiale ai poveri per potersi definire “di sinistra”. Proprio dalle sedi territoriali intervistiamo Federica Quarto, rappresentante dei Giovani Democratici e della Consulta Giovanile di Putignano.

  • Un Partito ossessionato dal potere, bloccato dai singoli, paralizzato dalle correnti e incapace di analizzarsi. Dopo delle interminabili primarie ha vinto Elly Schlein, la più progressista. E ora?

<<Ora la Schlein dovrà lavorare molto. Non è risultata la più scelta tra gli iscritti, quindi all’interno del partito non gode della maggioranza del consenso, dovrà tenere assieme tutte le varie anime del Pd, però io penso lo farà molto bene. È il momento di tornare a sinistra, come ci hanno chiesto gli elettori. La nuova segretaria sa comunicare, ha contenuti e anche un bel senso di comunità, che sarà fondamentale nel futuro avvenire. È vero che la Schlein era la più progressista tra i due candidati, ma temo non sarà una grande rivoluzione come preannunciato e neppure un ritorno al bolscevismo come qualcuno, esagerando, ha detto a destra, proprio perché la diversità interna del Pd spingerà la neo segretaria a scendere a compromessi. Sicuramente però la Schlein porterà più progressismo all’interno del partito.>>

  • A destra dicono che una ricca svizzera ora guida il partito italiano dei lavoratori. Effettivamente, non è un controsenso?

<<Sulle origini della Schlein ci hanno giocato un po’ tutti, anche Bonaccini durante la campagna elettorale. Però non credo sia un paradosso. All’interno della lista delle candidate e dei candidati all’Assemblea Nazionale con cui si è presentata ci sono anche esponenti del mondo del lavoro e lei è stata ed è molto attenta a queste tematiche, tanto da farne dei cavalli di battaglia. È anche nipote dell’antifascista Agostino Viviani, che fu senatore del Partito Socialista Italiano. Non è detto che se non si appartiene a una certa categoria poi non la si possa rappresentare, l’importante è che tu la conosca bene.>>

  • Schlein, una candidata che non era nemmeno iscritta al partito fino a un mese prima, è stata appoggiata da tutta la vecchia classe dirigente del Pd, contro un uomo che apparteneva proprio a quella vecchia classe dirigente. Non c’è il rischio che sia questo il “Gattopardo”, ovvero il vecchio che torna in forma nuova?

<<Penso avremo tempo di scoprire quale direzione prenderà il partito, però in tanti confidano in un rinnovamento. La Schlein dovrà fare i conti con quella parte che non l’ha votata ed è maggioritaria all’interno, perché per quanto possa essere rilevante il ruolo di segretario bisogna comunque tener conto della base. Ma io credo avverrà un cambiamento, anche alla luce del fatto che ha dichiarato di voler riaprire il tesseramento quanto prima possibile. Farà bene e svecchierà il partito.>>

  • Proprio perché tra gli iscritti ha vinto Bonaccini che è sostenuto dai membri in Parlamento, mentre Schlein ha vinto tra gli esterni e gli attivisti, il nuovo segretario non rischia di perdere subito il Partito?

<<No, non rischierà. È vero che in questi giorni si è letto di qualcuno che ha preferito lasciare il Pd dopo le elezioni ma guardiamo cosa è accaduto con le due capigruppo alla Camera e al Senato, Serracchiani e Malpezzi: durante le primarie hanno sostenuto Bonaccini, dopo l’elezione della Schlein si sono rese disponibili per lasciare l’incarico, facendo un passo indietro, e per essere eventualmente sostituite da esponenti più vicini alla nuova linea del partito. L’esito delle votazioni verrà accettato in quanto espressione della volontà popolare. Adesso però il grosso del lavoro non va fatto in Parlamento, dove il centrodestra ha una maggioranza stabile e il Pd è in opposizione, ma fuori, per ricostruire il legame di fiducia con gli elettori, per far avvicinare i cittadini alla politica e al partito, per riaccendere la speranza e riproporsi come forza credibile di cambiamento.>>

  • Massimo d’Azeglio direbbe: “fatto il segretario, bisogna fare il Partito”. Come resuscitare un partito senz’anima?

<<È necessario ringiovanire il partito al proprio interno e per far ciò serve capitale umano, senza il quale non si può agire. Negli ultimi anni molte sedi hanno chiuso per mancanza sia di militanti che molto spesso di risorse finanziarie. Pensiamo ad esempio a come funziona il tesseramento: le persone che si presentano al circolo locale pagano per tesserarsi ed eventualmente per finanziare la sede, i soldi però vanno tutti direttamente al nazionale, che poi li rimanda in parte al territoriale. Una procedura che richiede tempo. I circoli territoriali così si trovano svuotati di risorse sia finanziarie (che servono naturalmente a dare concretezza alle proposte progettuali e migliorare la vita delle persone) che umane, perché se regna l’immobilismo e il partito non è sul territorio i cittadini si allontanano dalla politica.>>

  • Come rendere il Partito più appetibile?

<<Dobbiamo rispondere ai bisogni dei cittadini. C’è necessità non solo di ringiovanire il Partito ma di trattare finalmente tematiche di sinistra, come ci hanno chiesto gli elettori. Il lavoro di qualità, l’ecologismo, la tutela dei diritti, il femminismo, un sistema di welfare rafforzato, l’istruzione pubblica, in poche parole l’uguaglianza sociale. In più la neo segretaria sembra una persona molto coerente e dai valori solidi, e questo non è poco in politica. Proprio qualche giorno fa ho visto un video che andò molto virale, risalente al 2020, dove la Schlein chiedeva a Matteo Salvini come mai non si fossero presentati alle 22 riunioni sui negoziati di Dublino, quando era europarlamentare. Oggi nella sua mozione leggiamo la riforma del regolamento di Dublino approvato dal Parlamento europeo per garantire equa condivisione delle responsabilità sull’accoglienza tra tutti i Paesi europei.>>

  • Ci sono delle proposte particolari che hanno individuato le sedi territoriali?

<<A Putignano come in molti comuni italiani ci prepariamo già per le amministrative 2024. Avremo modo di presentare le nostre proposte come Giovani Democratici supportati dal Partito Democratico, che probabilmente il prossimo anno ne uscirà rafforzato, e accogliendo le richieste e le proposte dei nostri cittadini. I lavori sono in corso e il momento creativo si sta avviando, ma per adesso lasciamo trapelare poco, lo scoprirete (sorride, ndr)>>

  • Nell’ultimo periodo le sedi territoriali sono state lasciate sole? Ovvero: si è giocato troppo sui social e poco nel mondo reale?

<<Sì, penso siano purtroppo state lasciate sole. Penso anche sia frutto soprattutto di un fenomeno sociale che ben conosciamo: negli ultimi anni l’individualismo è aumentato in modo spropositato, facendo venir meno il senso di comunità. Per questo sempre più persone operano in modo individuale sui social, un’opera di tutto rispetto ma che sicuramente non basta, e i movimenti collettivi vengono meno o si indeboliscono.>>

  • Allora come ritrovare il sentimento collettivo?

<<È necessario ripensare il nostro sistema economico, impresa sicuramente non facile dato che da tempo il potere economico non solo ha sovrastato quello politico ma influenza gli stili di vita di milioni di persone, favorire l’associazionismo e lottare insieme affinché il male non abbia la meglio.>>

  • Quale posizione assumerà il Partito sulla guerra?

<<Sarà interessante scoprirlo. La Schlein forse ha preferito non assumere una posizione netta a proposito prima delle votazioni, si è mantenuta cauta. Secondo me non ci si opporrà all’invio di armi, per non rischiare di essere scambiati coi propri colleghi filorussi mascherati da pacifisti, ma il Pd sceglierà di perseguire in via prioritaria e maggioritaria la linea diplomatica. Il movimento pacifista, alla luce peraltro della contrarietà popolare sull’invio di armi, non potrà che giovarne.>>

  • Secondo te l’elezione di Schlein avvicinerà il Pd al Movimento 5 stelle?

<<Il movimento si è congratulato per l’elezione di Elly Schlein ma si percepisce una certa tensione. Temono di vedersi sottratto qualche voto a sinistra, un timore del tutto lecito. Un’alleanza con i 5 stelle è quasi scontata, perché è un grande movimento che per lo meno adesso non ha sostituti in Italia. Sarà un fattore positivo per più politiche di sinistra.>>

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Giornalista regolarmente tesserato all'Albo dei Giornalisti di Puglia, Elenco Pubblicisti, tessera n. 183934. Pongo domande. No, non sono un filosofo (e nemmeno radical chic).