Editoriale
DOVEVA SUCCEDERE, E’ SUCCESSO. E ORA?
Di Pierdomenico Corte Ruggiero
Nessuna sorpresa. Tutto come ampiamente previsto e prevedibile. Netta vittoria dei Fratelli D’Italia di Giorgia Meloni che sarà quasi sicuramente la prima donna Presidente del Consiglio.
Il centrodestra avrà 235 deputati e 112 senatori. Alla Camera la maggioranza richiesta è di 201 mentre al Senato di 101. Sembra una maggioranza solida, ma al Senato basterebbero i capricci di Salvini per creare problemi.
Buon risultato del Movimento 5 Stelle che recupera, specialmente al Sud. Il terzo polo di Calenda e Renzi porta a casa 21 deputati e 9 senatori. Che potrebbero tornare utili per puntellare qualsiasi Governo al Senato.
Spaventosa l’astensione. Ha votato il 64% degli italiani, contro il 73% del 2018. Nel 1946 l’astensione era del 10,92%, nel 1976 del 6,51%, nel 1987 del 11,17%, nel 2001 del 18,62% e nel 2022 del 36.09%. Una situazione allarmante che rischia di minare la nostra democrazia.
Male il Partito Democratico. Passato dal 33,18% del 2008 al 19% del 2022. Un crollo impressionante. Che ha cause precise.
Il Partito Democratico nasce chiaramente guardando agli Stati Uniti. Questo è il primo errore. Il Partito Democratico statunitense è un partito “borghese”. Che in Italia probabilmente sarebbe collocato nel centrodestra. La nostra realtà è diversa.
In Italia il Partito Democratico ha perso ogni contatto con la società, con la piazza. Distacco culminato con le politiche sociali ed economiche di Matteo Renzi, che hanno collocato il partito fuori dalla tradizione di sinistra. I tempi sono cambiati, bisogna coniugare le esigenze di tutte le categorie sociale. Giusto. Senza però dimenticare che il Partito Democratico ha l’eredità del Partito Comunista Italiano.
Nel PD hanno voluto “fare gli americani” e ora pagano il prezzo. Anni di appoggio totale e spesso servile a governi tecnici che non hanno cambiato la situazione. Sicuramente non in meglio.
Ora il Partito Democratico sbaglia nuovamente. Davanti ad una sconfitta elettorale l’unica soluzione proposta è un congresso e un nuovo segretario. Che non cambierà nulla. Il PD ha troppe anime e correnti. Un litigio continuo ben rappresentato dal caso Ruberti.
L’unica soluzione è superare il progetto Partito Democratico. Con la creazione di due nuovi soggetti politici. Uno di centro progressista e uno di sinistra. Uniti nelle elezioni ma con tradizioni e anime complementari nella diversità.
La crisi politica italiana nasce nel 1992. Dalla volontà di cancellare partiti con una storia secolare. Partito Socialista Italiano, Partito Liberale, Partito Repubblicano, Democrazia Cristiana. Bastava cambiare la classe dirigente senza cancellare tutto. Anche il Partito Comunista Italiano con Berlinguer aveva una sua identità democratica ed europea da anni. Nulla da spartire con le dittature dei Paesi dell’Est.
L’Italia ha mille anime, anche dal punto di vista politico. Invece è stato imposto un bipolarismo che non ci appartiene. Con leggi elettorali sbagliate e spesso incostituzionali. Un proporzionale con le preferenze garantisce a tutti i cittadini di essere rappresentati in Parlamento.
La sinistra divisa tra tanti piccoli partiti ha bisogno di unità. Unità che è possibile trovare solamente nella storia comune. Nelle battaglie del passato. Perché continuiamo ad imitare Paesi tanto diversi da noi? Stati Uniti, Germania, Russia, Cina.
Abbiamo rinnegato la nostra storia politica dal 1946 al 1992 senza saper costruire nulla di diverso. Il Partito Democratico è il simbolo di questo fallimento. La destra ha mantenuto sempre una sua identità storica. Identità criticabile certamente ma la sinistra ha fatto peggio rinnegando storia e identità.
Ora che succede? Bisogna ricostruire tutto. Con l’orgoglio di essere di sinistra, senza scimmiottare nessuno. Tornado a studiare, perché nel passato troviamo spesso la strada per il futuro.
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