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Oasi Culturale

Addio a FRANCO DI MARE

Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. .
Addio a Franco Di Mare.
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Di Sara D’Angelo

Venerdì 17 maggio ci ha lasciati il giornalista Francesco Di Mare. Qualche settimana fa era stato ospite del programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa”, e proprio in quel momento, durante quella breve intervista, ci siamo resi conto che le condizioni di salute del giornalista più amato dagli italiani erano molto gravi. Con il volto gonfio e dipendente da un ventilatore polmonare, Franco Di Mare ha raccontato di essere stato colpito da un mesotelioma, un tumore aggressivo di alto grado che giorno dopo giorno sta devastando il suo corpo e che forse porterà a termine il suo crudele disegno.
“Io ho avuto una vita bellissima, le memorie che ho sono piene di vita, non mi voglio fossilizzare attorno all’idea della morte, ma all’idea che c’è una vita, anche tutti i giorni. Come diceva Boškov la partita finisce quando l’arbitro fischia e il mio arbitro non ha fischiato ancora”.
Le particelle di amianto che l’inviato speciale ha inalato durante i suoi reportage nelle zone di guerra sono esplose come mine nella manifestazione dei primi sintomi di un male incurabile.
Franco Di Mare era un reporter di guerra e come tale la sua presenza era un tutt’uno con polveri di amianto invisibili, ma comunque vaganti nei luoghi dove l’uomo ha deciso di annientare l’umanità.
La biografia del giornalista di origine napoletana scrive di un uomo dotato di grandi capacità comunicative, un ingegno precursore dei successi in molti programmi televisivi RAI, la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico in cui un giovanissimo Franco Di Mare fu assunto nel 1991. Quattro anni dopo fu inviato speciale nella guerra dei Balcani e successivamente in tutte le parti del mondo in preda alla follia dell’uomo. La sua è stata firma di valore nei servizi e documentari che hanno registrato attentati terroristici, dossier di politica internazionale, di terribili eventi di calamità naturale.
Franco Di Mare giornalista, conduttore televisivo e scrittore. Nel 2009 per la casa editrice Rizzoli ha pubblicato “Il cecchino e la bambina” seguito da “Non chiedere perché”, un romanzo autobiografico in cui racconta quando, inviato a Sarajevo durante la guerra in Bosnia, incontra una bambina di dieci mesi abbandonata in un orfanotrofio. All’età di 35 anni, single, Franco Di Mare decide che quella piccola, l’unica bimba con i capelli scuri tra tanti suoi coetanei dai riccioli d’oro, diventerà la sua Stella.
Di questo racconto vicino alla fiaba con l’ambizione di un miracolo innescato dall’amore, verrà ispirato una miniserie televisiva di Rai 1 in cui il bravissimo attore Giuseppe Fiorello interpreta il ruolo di Franco Di Mare nella fiction “L’ angelo di Sarajevo”.
Nel 2012 il giornalista-scrittore pubblica il romanzo “Il paradiso dei diavoli” e nel 2015 “Il caffè dei miracoli”, il primo è una brillante trasposizione di giornalismo d’inchiesta nella narrativa, l’altro è una fotografia della società contemporanea colorata da situazioni paradossali, tipiche degli abitanti di un piccolo borgo sulla costiera amalfitana.
La figura privata e professionale del giornalista si intreccia con la trasparenza della sua umanità davanti e dietro le telecamere, perché questo era il suo punto di forza, il merito che gli italiani hanno riconosciuto in un uomo innamorato della vita fino all’ultimo respiro con l’aiuto di un ventilatore polmonare. A due settimane dalla morte di Franco Di Mare siamo certi che il giornalismo italiano serberà eterna memoria di un professionista che con garbo ed eleganza è stato maestro di chi ha avuto il privilegio di lavorare con lui.

Sara D’Angelo

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