Oasi Culturale
La scrittrice Erin Doom rivela a Fabio Fazio il suo vero nome. Matilda.
Benvenuti su “Oasi Culturale” rubrica de IlSudEst a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo.
Questa settimana parleremo di Matilda, alias Erin Doom. Per la prima volta la scrittrice si presenta in TV nella trasmissione di Fabio Fazio.
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di Sara D’Angelo
Che Erin Doom fosse uno pseudonimo era noto a tutti, ma chi si celasse dietro l’identità alterata, l’Italia intera lo ha scoperto durante la trasmissione “Che Tempo Che Fa” condotta da Fabio Fazio. Domenica 14 maggio, il noto conduttore ha elegantemente accolto nel famoso studio televisivo una giovane e bella ragazza in tailleur pantaloni azzurro cielo resi eterei da una morbida cascata di capelli color miele, un concentrato di bellezza dai toni romantici.
Fabio Fazio la presenta al pubblico con un riguardo d’altri tempi verso una giovane donna che, per la prima volta, viene ripresa da una telecamera. L’ospite applaudito dal pubblico in sala è Erin Doom, la scrittrice con oltre 700.000 copie vendute, considerata da lettori e dalle numerose figure professionali intorno al mondo dell’editoria un vero e proprio fenomeno letterario. Il suo vero nome è Matilde, emiliana, under 30, una laurea in giurisprudenza in tasca, una firma brillante in costante ascesa nelle classifiche letterarie con un’impeccabile dialettica entusiasta nel raccontare di sè. L’intervista procede con il consueto garbo di Fazio Fazio, le telecamere sono puntate sul viso angelico di Matilde lasciando per un attimo che lo pseudonimo Erin Doom imperi in secondo piano sulle copertine dei libri.
“Erin è un nome di origine irlandese che richiama i concetti libertà, natura, spazi aperti. Doom mi piaceva per l’ambivalenza, perché in inglese vuol dire destino e condanna, e ogni cosa, a seconda di come noi ce la viviamo, ha un’accezione negativa e positiva”.
Gli anni propedeutici alla tesi di laurea hanno consentito a Matilde di convocare i tasti del computer al mondo della narrativa. La sua inclinazione letteraria viaggia indietro nel tempo, negli anni del liceo, sebbene la consapevolezza di poter salire sulla carrozza di cristallo creata apposta da lei per lei si realizzerà qualche anno dopo, durante gli studi universitari.
Il primo romanzo di Erin Doom “Il Fabbricante di lacrime”, pubblicato in Italia nel 2021 da Magazzini Salani, ha raggiunto le 500.000 copie vendute, un’esordio letterario premiato con 24 ristampe.
Quale effetto consequenziale al bestseller, la Colorado film ne ha acquistato i diritti mettendo insieme un cast formato da giovani attori alla loro prima esperienza su un set cinematografico. Con la regia di Alessandro Genovesi, alla fine di quest’anno andrà in onda il film la cui storia è stata tratta da quello che è stato considerato un caso editoriale.
Quella di Erin Doom è un’affermazione divenuta successo su Wattpad, la piattaforma social in cui gli utenti si connettono per pubblicare racconti di narrativa in lingua originale. Nel 2017 milioni di visualizzazioni sono state propedeutiche alla popolarità di Erin Doom. Dal nickname DreamsEater allo pseudonimo, la scelta dell’anonimato pare che avesse voglia di mantenere nel tempo la sua promessa.
“Gli adolescenti hanno bisogno di un coinvolgimento profondo, di sentirsi parte della storia. Di viverla in prima persona e trovare qualcosa in cui rispecchiarsi. Hanno bisogno di una voce, forse per trovare la propria”.
Pubblicato da Magazzini Salani nel 2022, il romanzo “Nel modo in cui cade la neve” conferma il talento narrativo di Matilda, alias Erin Doom. In breve tempo, il secondo romanzo della scrittrice senza volto ha superato le 150 mila copie vendute e 12 edizioni.
I lettori di Erin Doom sono molto giovani, vivono connessi ai social network h24. L’adolescenza rappresenta la prima metamorfosi esistenziale di un giovane uomo, di conseguenza una virtuale inclusione avvicina le fragilità e, perché no? A volte le guarisce.
TikTok, Facebook, Instagram, riproducono una pila di specchi su cui riflettono diverse identità con la stessa ansia di vivere. Di questo, Erin Doom ne ha sempre avuto contezza:
“Gli adolescenti hanno bisogno di un coinvolgimento profondo, di sentirsi parte della storia. Di viverla in prima persona e trovare qualcosa in cui rispecchiarsi. Hanno bisogno di una voce, forse per trovare la propria”.
Questa, insieme ad altre dichiarazioni pubbliche, comunica ai lettori di Erin – Matilde un profondo afflato emotivo nei confronti della Generazione Z.
In libreria dal 16 maggio, dal terzo romanzo di Erin Doom ci si attende una nuova ondata di consensi. “Stigma”, la storia (anche d’amore) di Mireya e Andras, i due protagonisti della nuova saga partorita dalla penna della bellissima Matilde.
Sara D’Angelo
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