Oasi Culturale
Frida Kahlo, pasionaria, artista, mito
Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de IlSudEst a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo.
Questa settimana parleremo del mito Frida Kahlo, la pasionaria dell’arte.
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di Sara D’Angelo
A voler porre l’attenzione sulla figura di Frida Kahlo risulta impresa assai ardua. Icona universale dell’arte della quale è stata maestra, madrina e unica attivista sul podio condiviso con la sua intelligenza eclettica.
Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón nacque nel 1907 da genitori ebrei emigrati dall’Ungheria a Città del Messico. L’ infanzia segnata dalla poliomielite e un incidente d’autobus su cui viaggiava all’età di diciotto anni, furono il primo incontro con le fatalità della vita. Fu costretta all’immobilità per tre lunghissimi anni, tempo foriero di un nuovo orizzonte attraverso cui l’espressione artistica si rivelò con prepotenza. Alle lune contrarie seguì il riscatto dei talenti che, negli anni, contribuirono a forgiare una personalità lontana dai canoni imposti dalla società.
Il primo Novecento la scoprì attivista politica durante la rivoluzione del suo Paese. Nel 1928 si iscrisse al Partito Comunista Messicano affine alla nascita di un temperamento arso “dal fuoco della rivoluzione”, che solo nell’arte troverà cuore il magma politico della sua anima.
Nel 1951 scrisse sul suo diario:
“Sono molto preoccupata per la mia pittura. […] Devo lottare con tutte le mie energie affinché quel poco di positivo che la salute mi consente di fare sia nella direzione di contribuire alla rivoluzione. La sola vera ragione per vivere”.
La politica nell’arte, questa la dichiarazione non scritta ma sottolineata da un simbolismo per “servire il partito” (riferito al marxismo).
Nel 1922 Frida Kahlo sposò il pittore Diego Rivera, rimase incinta più volte, ma le fratture pregresse non le consentirono di portare a termine una gravidanza. Tradita dal marito con molte donne, compresa la sorella Cristina, nel 1934 Frida pose fine al suo matrimonio.
Nei suoi quadri emerge la pittrice visionaria che nella tela riversa il debito di donna incompiuta. La disperazione intreccia domande alle risposte sadiche delle ferite. Ancora ferite.
Intanto la fama di Frida Kahlo conquista spessore internazionale grazie agli strumenti che amplificano la sua versatilità artistica.
A causa dei numerosi mali ormai diffusi nel corpo, la pasionaria messicana scrive la parola fine la notte del 13 luglio a causa di un embolia polmonare, nella sua Casa Azul, a soli 47 anni.
Le opere del genio sudamericano sono esposte nei più importanti musei del mondo. Primo tra tutti il Museo Frida Kahlo a Città del Messico, custode dei dipinti meno conosciuti dell’artista. Il Museum of Modern Art di New York espone tre degli autoritratti di Frida, il National Museum of Women in the Arts di Washington DC espone il Kahlo’s Self Portrait dedicato a Leon Trotsky, un ritratto allestito durante la relazione con il leader comunista russo Leon Trotsky.
Frida Kahlo è stata scrittrice di romanzi, saggi, lettere, diari, opere che l’hanno avvicinata al pubblico meno preparato sulla interpretazione artistica dei suoi dipinti.
A New York, Sotheby’s ha venduto “Diego y yo”, l’ultimo autoritratto realizzato da Frida Kahlo, per un milione e mezzo di dollari. Hollywood la celebra con molte pellicole sulla sua esistenza “eccessiva” quanto gli effetti devastanti della rivoluzione nel suo Paese. In Italia, una delle più complete biografie del mito è stata pubblicata da Neri Pozza Editore con il titolo “Frida” scritto da Hayden Herrera, storica d’arte già insegnante alla New York University. Nel 2002 ne è stato tratto un film con l’attrice Salma Hayek nel ruolo dell’immensa, indimenticabile Frida.
Sara D’Angelo
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