Oasi Culturale
Bullet Train, il viaggio pulp di Brad Pitt
Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Questa settimana parleremo di “Bullet Tran”, adrenalinico action-pulp diretto da David Leitch.
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di Alessandro Andrea Argeri
“Bullet Train”, diretto da David Leitch, con Brad Pitt, Joey King, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon, Logan Lerman.
Brad Pitt parte da Tokyo per percorrere 458 chilometri sul “bullet train”, il futuristico treno ad alta velocità diretto a Kyoto, in Giappone. Il viaggio dura quanto il film: poco più di due ore, non a caso il mezzo di trasporto si chiama proprio “treno proiettile”, su cui si incrociano le storie di tutti i personaggi-passeggeri, ognuno su quella corsa per motivi diversi, una missione da portare a termine a scapito degli altri. Lo spettatore viaggia assieme ai protagonisti, i quali si picchiano, si sparano, si attaccano, si canzonano per l’intera durata della pellicola. Non mancano tuttavia colpi di scena, digressioni temporali o flashback a cui si ricorre troppo spesso. Eppure non sembra esserci una trama degna di spiegazione.
Se il tema del treno richiama alla mente l’Oriente Express di Agatha Christie, l’elemento pulp, borderline, paradossale, rimanda al cinema di Tarantino pur con le dovute proporzioni. Manca una morale, un reale fine al di là della missione da portare a termine. Giunti ai titoli di coda allo spettatore restano solo le botte, oltre che lo stupore suscitato dai combattimenti perfettamente sceneggiati. Tutto è in funzione dello spettacolo, persino la colonna sonora. Insomma, non è un’americanata come Top Gun, ma poco ci manca. Brad Pitt non tiene su di sé l’intero film come Tom Cruise in Marverich, anche se avrebbe dovuto. Possiamo definire Bullet Train un film spettacolare, di intrattenimento, a tratti anche comico. Consiglio di vederlo se si ha bisogno di svago.
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