interviste
Davide Trizio e la comicità dello stand up comedy
La stand-up comedy è una forma d’arte unica e affascinante che ha il potere di farci ridere, riflettere e talvolta anche commuovere.
a cura di Fabia Tonazzi
foto:pressoffice
Nell’ultimo periodo la comicità ha preso le sembianze dello stand comedy…Ma che cosa è esattamente?
Tra gli elementi chiave della stand-up comedy c’è il monologo… I monologhi possono trattare una vasta gamma di argomenti, dalla vita quotidiana alle questioni sociali, e spesso sono basati sull’umorismo, sull’autoironia e sull’osservazione acuta.
Cosa li rende unici? La tempistica! Ogni artista deve rispettare un certo tempo seppur parlando di un tema da lui scelto, non ci sono delle vere e proprie regole o schemi da seguire ma l’importante è che il pubblico sorrida…
Davide Trizio appassionato da oltre un anno allo stand up comedy si racconta e ci racconta come nasce questa passione…
Qualcosa su di te e di cosa ti occupi, come mai nasce la passione per lo stand comedy?
Ciao. Io lavoro attualmente in una cooperativa con bambini dei quartieri popolari della Madonnella a Bari ma ho sempre voluto fare il comico. La mia passione per la stand-up nasce tra il 2015 e 2016 quando vidi per la prima volta i comici del collettivo Satiriasi, che non avevano paura a differenza dei comici di Zelig o Colorado di portare argomenti sul palco nudi e crudi utilizzando anche turpiloqui e bestemmie. Quando poi ho visto la stand-up evolversi da lì in poi è come se fosse scattata una scintilla dentro di me e ricordo di aver pensato: “allora, si può fare”!
Quando scrivi monologhi prendi ispirazione dalla vita di tutti i giorni?
Si. Ma anche dalla vita di tutti i giorni. I comici portano sul palco il loro vissuto quindi prendo ispirazione non solo dalla vita di tutti i giorni ma anche da quelli che sono i miei personali punti di vista sulle cose senza cercare di essere banale o ripetitivo o addirittura ridicolo! Insomma mi piace farmi delle domande e cercare di rompere la serietà di queste utilizzando la comicità!
E’ un tipo di attività rilassante o comporta un certo stress…?
Questo dipende da molti fattori. Lo faccio perché comunque mi piace e amo stare sul palco. Lo stress più che altro è un sentimento che deriva dal fare magari una serata dopo l’altra e tutte vanno male. Però questa è una cosa che mi motiva ancora di più a fare meglio le prossime volte e cercare di migliorare. Ci vuole molta determinazione per fare questo mestiere!
Cosa ti piace di più della stand up comedy? Il mettersi in gioco, il superare la timidezza o i tuoi limiti?
Mi piace tutto. Non solo superare i miei limiti e vincere la timidezza che è per default un limite! Ma nel momento in cui capisci che parli in una certa maniera sul palco e si crea quell’empatia tra te e il pubblico non esiste sensazione migliore secondo me! Nel mio percorso, che è tutto tranne che concluso, mettersi in gioco non è facoltativo ma è fondamentale per migliorare sempre di più e cercare di superare tutti i limiti che a volte ti imponi! Il limite sta solo in certi argomenti di cui non puoi parlare e non hai l’esperienza per poterne parlare, ma questo dipende solo dal comico!
Qual è il tuo mantra quotidiano o un gesto scaramantico prima di iniziare?
Non ne ho uno in particolare. Ho sempre l’ansia prima di salire ma alla fine cerco di fermarla con pensieri positivi, tutti legati al fatto che sto facendo questo non solo per divertirmi ma anche perché ne ho bisogno, altrimenti rimanevo a casa a mangiare tavolette Milka e a guardarmi Netflix!
Hai un riferimento preciso o ti senti libero da schemi e comici già presenti?
Quando cominci questo lavoro ti ispiri sempre a qualcuno, perché magari ti piace un comico x e vuoi essere come lui. Ma pian piano che vai avanti capisci che anche se x ti piace non sei lui/lei e quindi devi viaggiare alla ricerca del tuo stile, del tuo modo di stare sul palco! Al massimo puoi rubare il loro mestiere utilizzando meccanismi che loro usano sul palco, ma poi li devi fare tuoi, ed è quella la parte più difficile! Ma è sempre una sfida con te stesso, che però facendo pratica capisci sempre di più!
Ci sono libri che insegnano la stand up comedy o è frutto di pura pratica?
Si! Ci sono libri che la insegnano. Io, per esempio, mi sono letto il manuale di Filippo Losito dal titolo “Stand-up Comedy; dalla scrittura al live”, ma in realtà ce ne sono tanti altri. Il problema principale è trovarli tradotti in italiano perché i più belli sono scritti in inglese perché riservati agli inglesi o agli americani, ma per fortuna piano piano li stanno traducendo quindi in futuro saremo pieni di manuali che spiegano il mestiere dello stand-up comedian. Ma questo è uno di quei mestieri che, indipendentemente da tutto, si impara sul palco e attraverso il confronto con altri comici sia che siano esperti sia che siano esordienti!
Prossimi eventi?
Dopo la data del 29ottobre presso l’Ekoinè a Bari ci saranno altre date in tutta Italia. Vi invito a seguire la pagina Instagram https://www.instagram.com/standapulia/ per restare aggiornati
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