Connect with us

Esteri

Israele attacca nuovamente l’Iran

L’attacco di Israele all’Iran, il vertice dei BRICS, la situazione nel conflitto ucraino.

Avatar photo

Published

on

f35 israeliano

Aree di crisi nel mondo n. 220 del 26-10-24

di Stefano Orsi

Settimana fitta di eventi importanti.

Alla fine Israele non ha resistito alla smania di avere l’ultima parola contro l’Iran e ha attaccato nuovamente la Repubblica islamica.

Un attacco che giunge a 10 giorni dal voto in USA.

Verso le 2 di notte ora italiana, l’aviazione di Telaviv-Jaffa ha portato l’attacco contro il territorio iraniano.

Sembra abbiano usato tra i 100 e i 140 caccia, a detta loro, ma mancano i riscontri, supportati da molte aerocisterne per i rifornimenti.

Caccia F35 israeliani sono stati filmati sui cieli della Giordania.

Non si conosce ancora il piano di volo esatto, al momento.

Un attacco anomalo

Vi sono elementi singolari.

La popolazione di Teheran è uscita sulle terrazze attirata dalla contraerea che colpiva missili e droni nemici nei cieli iraniani,

Non sono state filmate esplosioni a terra vicino o nella capitale.

Sembra siano stati bersagliati obiettivi principalmente militari, ivi compresi alcuni siti di produzione dell’industria missilistica iraniana.

Teheran ha comunicato la morte di almeno un ufficiale in servizio stanotte, si tratta del maggiore maggiore Hamzeh Jahandideh, membro della difesa dell’esercito iraniano, in servizio presso una batteria di difesa aerea schierata a Mahshahr, molto vicino al confine con l’Iraq.

Non ho l’elenco completo dei bersagli attaccati, ma la località di questo attacco suggerisce che gli israeliani abbiano attraversato i cieli giordani e iracheni per poi attaccare i siti designati.

L’Arabia quindi non avrebbe concesso la sua autorizzazione e si presume che non sia stata chiesta all’Iraq.

A giudicare dai video, dalle testimonianze e dalle dichiarazioni ufficiali iraniane, non ci sarebbero stati danni importanti nel settore di Teheran, non si conosce invece l’entità dei danni subiti dai siti industriali e militari bersagliati.

Se la risposta dell’antiaerea è stata efficace come quella presso la capitale, allora i danni saranno stati limitati.

https://www.tehrantimes.com/news/505447/Iran-says-Israeli-attacks-on-military-sites-repelled

Le autorità iraniane parlano di attacchi nelle province di Teheran, Kuzhestan e Ilam.

Si tratta di province al confine con l’Iraq.

Questo fattore ci suggerisce alcune possibili letture.

L’attacco è stato limitatissimo.

Non vi sono industrie di particolare pregio o valore strategico in quelle province, se non altro per opportunità di NON costruire siti di grande importanza a ridosso di un paese col quale si è stati in guerra per dieci anni e nel settore di Paese più raggiungibile da Israele.

Dai video diffusi dai cittadini iraniani in rete, non sembra che alcun bersaglio sia stato raggiunto nei pressi di Teheran, non sono state viste esplosioni a terra ma solo in cielo.

Non si ritiene pertanto, che i caccia di Telaviv siano entrati nello spazio aereo iraniano ma si siano ,imitati a lanciare missili da oltre il confine con l’Iraq.

Un attacco quindi limitatissimo, più simbolico che sostanziale, con addirittura un avvertimento antecedente l’attacco.

Gli Iraniani sarebbero infatti stati contattati dagli israeliani che avrebbero intimato di non rispondere all’attacco, ma in tal modo li avrebbero anche avvisati dell’imminenza dello stesso.

Attenderemo quindi le reazioni di Teheran che valuterà il da farsi sulla base dell’entità dei o degli eventuali danni subiti.

BRICS

Si è svolto a Kazan tra il 22 ed il 24 ottobre, il primo vertice BRICS dopo l’espansione del primo gennaio scorso e guidato dalla presidenza russa.

Una 40ina di Paesi presenti, 9 i membri effettivi.

Il padrone di casa il Presidente Putin ha mostrato al Mondo quanto sia importante e pesi l0organizzazione dei BRICS e che la Russia, che ne ha la Presidenza di turno ed ospitava l’evento, sia tutto fuorchè isolata.

Ha partecipato addirittura il Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres, attirandosi in tal modo gli insulti rosiconi dei NAFO sostenitori ad oltranza dei naziucraini.

L’Ucraina stessa ha stigmatizzato la presenza del segretario ONU e si è sparsa la voce che Mirotvorez avrebbe inserito Guterres tra i nemici dell’Ucraina. A tal proposito ho eseguito una ricerca nell’elenco del “pacificatore” ucraino, ma non ho riscontrato la presenza di una scheda su Guterres.

(Già che c’ero ho verificato che non fosse ancora stato inserito nemmeno il mio nominativo, non si sa mai.)

Il vertice partiva con la presentazione di un piano per una graduale dedollarizzazione del Mondo e l’avviamento verso un mondo multipolare.

Quindi il BRICS ha come obiettivo la fine del mondo unipolare basato sul “furto” delle materie prime da parte dell’Occidente collettivo ai danni degli altri e una visione di equità tra i Paesi del mondo portata avanti dal binomio Sino-russo.

In quest’ottica i BRICS non sono e non vogliono essere una alternativa al blocco occidentale ma uno strumento attraverso il quale si vuole scardinare l’ordine unipolare.

Durante il vertice è emerso come il numero delle transazioni commerciali tra Paesi, che avvengono con valute nazionali diverse dal dollaro sia cresciuto fino a quasi il 50% del totale, cifra inimmaginabile fino a pochissimi anni fa.

Il Presidente Putin ha ribadito che il processo proseguirà e che ciò avverrà nei giusti tempi e modi.

Prende inoltre piede la volontà di ampliare i sistemi di pagamento alternativi al circuito SWIFT controllato dagli USA.

Un dato, quello della crescita dei BRICS evidenziato dalla presenza anche della Thailandia, che mai nella sua storia degli ultimi 80 anni si era allontanata dalla vicinanza agli USA.

Anche la scelta turca di avvicinarsi ai BRICS ne segna la crescita.

Al termine dei lavori sono stati indicati 13 Paesi come partner dell’Organizzazione: Bielorussia, Turchia, Cuba, Bolivia, Algeria, Indonesia, Kazakistan, Malesia, Nigeria, Thailandia, Uganda, Uzbekistan, Vietnam.

Un incremento davvero notevole.

Nota molto negativa, l’opposizione da parte del Brasile a far entrare come partner associati il Venezuela ed il Nicaragua.

Nota molto positiva è stata la pacificazione tra India e Cina per quanto riguarda la questione dei confini contesi nelle zone montane che aveva portato addirittura a violenti scontri locali.

Il conflitto in Ucraina

Prosegue all’insegna dell’iniziativa in mano russa.

Da Kursk a Cherson, la Russia ha in mano saldamente le redini del conflitto.

Da una settimana si parla molto dell’arrivo di soldati nordcoreani, ma le date del loro arrivo, più volte annunciato, ogni volta viene posticipata dato il nulla di fatto finora avuto. Dei Nordcoreani finora non vi è traccia alcuna.

Kursk

Vi sono delle unità ucraine probabilmente isolate nel settore nord ovest.

Un contrattacco ucraino si è visto tra il 21 ed il 22 ottobre, è servito a riuscire a togliere dall’isolamento un grosso settore di fronte all’altezza di Malaya Loknya.

Da Kupyansk a Kremennaya

I Russi stanno premendo molto lungo tutto questo grande fronte ed avanzano presso:

Kyslovka, Lozovo, Vishnovo, Novosedovo.

Chasov Yar

La pressione russa ha portato guadagni territoriali nel centro della città.

Torezk

Un attacco ucraino è stato contenuto, la Russia ha guadagnato porzioni di città dal centro verso nord est.

Selidovo

La città ormai è in mano russa per ¾ del suo territorio, e poco manca alla completa vittoria di mosca su questo fronte.

I Russi avanzano anche nei pressi, lungo il fronte di Tsukuryne e Novodmitrovka.

Kurakovo

Settore molto strategico questo, gli Ucraini pongono qui importanti risorse per tenere le posizioni, ma si trovano in grosse difficoltà.

I Russi hanno ottenuto buone posizioni dopo la conquista di Zoryane, Izmaylovka e Oleksandropil, anche Gornik è per metà sotto controllo russo e la bandiera russa è stata issata nel centro della cittadina.

Da Maksimilianovka, i Russi si sono portati ad un solo Km da Kurakovo, che è importante per via dei una grande centrale elettrica ancora funzionante almeno in parte. L’Ucraina perderebbe una preziosa fonte energetica aggravando pesantemente la sostenibilità del Paese in vista dell’inverno.

Ugledar

I combattimenti si sono spostati ormai su Bogoyavlenka, sottoposta ieri ad un pesante bombardamento preparatorio ad un attacco frontale.

Più ad ovest l’avanzata del gruppo sud delle forze armate russe si è concentrata nel varco aperto tra le difese ucraine in direzione di Shaktarske, ora a soli 600m dal fronte.

Velika Novosolka

Il fronte è avanzato raggiungendo e superando Levadne.

Nella regione di Zaparoje è stata distrutta una postazione di missili antiaerei IRIS-T fornita dall’occidente.