Esteri
Dal sud America al Medio Oriente, il mondo sull’orlo del baratro
La difficile situazione in Venezuela a causa delle ingerenze statunitensi e le falsificazioni dei media occidentali. Medio Oriente a rischio di conflitto esteso a causa dei crimini di Israele, Ucraina sempre peggio per Kiev.
Aree di crisi nel mondo n. 210 del 4-8-24
Di Stefano Orsi
Dal sud America al Medio Oriente il mondo sull’orlo del baratro
La vittoria di Maduro nelle elezioni presidenziali in Venezuela ha costretto gli USA a ripiegare sul piano B, preparato con una campagna mediatica durata mesi.
Sfruttando la diffusione dei media statunitensi, sono stati presentati finti sondaggi preparati da società statunitensi, che davano per vincente con grande scarto, addirittura 70 a 20, il loro candidato prescelto, Gonzalez, appoggiato dalla loro pedina Machado.
Molte migliaia di venezuelani sono rientrati dagli USA per partecipare al voto.
Le elezioni si sono svolte alla presenza di circa 900 inviati internazionali che hanno seguito le operazioni di voto e scrutinio senza rilevare alcuna irregolarità.
I risultati dello spoglio hanno assegnato la vittoria al presidente uscente Nicolas Maduro, con 6.408.844 voti pari al 51,95% dei votanti, contro 5.326.104 voti pari al 43,18% dei votanti raccolto dal suo maggiore antagonista Gonzalez.
Si deve notare che sebbene la percentuale di Maduro sia scesa dal 67,85% del 2018 al 51,2% di quest’anno, in termini assoluti, ha raccolto più voti, nel 2018 infatti era stato eletto con 6.248.864 voti.
Quindi non è stato affatto un brutto risultato.
La questione delle percentuali diffuse dalle opposizioni filo USA.
Quando è iniziato lo spoglio, le opposizioni filo USA, guidate dalla Machado, hanno diffuso dati fasulli sui risultati, dati che ricalcavano i sondaggi fittizi diffusi dagli organi di stampa statunitensi nelle settimane prima del voto.
L’opposizione non aveva accesso a nessun dato dai seggi, solo il personale ai seggi lo aveva e il ministero che riceveva i dati telematici.
Nessuno scarto è stato rilevato o segnalato dagli osservatori tra i dati dello spoglio ufficiali e quelli rilevati nei seggi.
Nonostante ciò i sostenitori di quello che potremmo ora definire tentato golpe, insistono a diffondere anche sui social media, dati inventati come fossero reali e a sostenere una elezione di Gonzalez riconosciuta illegittimamente da Paesi esterni, che non hanno avuto alcun controllo sull’esame dei dati elettorali.
Incredibile come USA ed altri stati tra cui segnalo l’Argentina di quel Milei, folle personaggio che passa il tempo a parlare col suo defunto cane, non scherzo lo ha ammesso lui stesso (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/americalatina/2024/04/22/largentina-si-interroga-sui-tanti-cani-del-presidente-milei_c206a740-8f6d-41cb-98a5-74d64a8d6461.html )
si siano incaricati di nominare un presidente di loro gradimento quando il verdetto delle urne non ha dato il risultato da loro auspicato.
Nel paese sono ora in corso manifestazioni oceaniche di popolo a sostegno della democrazia, della pace, e del legittimo presidente eletto Maduro, piaccia o meno agli USA.
Nei confronti della Machado o di Gonzalez, non pare si voglia seguire la via della tolleranza scelta con le buffonate di Guaidò, la linea del governo potrebbe optare per la tolleranza zero e chiamare i capi a rispondere di tradimento e tentato golpe.
Israele fuori controllo porta il medio Oriente a rischio di conflitto esteso.
In questa terribile settimana Israele ha commesso gravi crimini.
Sono stati assassinati molti civili a Beirut in un attacco che ha causato la morte di una donna e di 2 bambini e 86 feriti, tra i quali un capo militare di Hezbollah, (forze di difesa libanesi) Fuad Shukr poi deceduto in ospedale.
L’attacco è stato giustificato dalle autorità israeliane come rappresaglia ad un presunto attacco ad un villaggio nella Siria occupata che Israele considera proprio territorio e che Hezbollah invece considera Siria, la verità sarebbe però che si sia trattato di un missile della difesa aerea israeliana caduto sul villaggio, come accaduto in molte altre occasioni.
Il giorno dopo Israele ha compiuto un gravissimo atto di terrorismo eliminando con un ordigno esplosivo il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh.
Oltre al fatto di aver eliminato il braccio politico di Hamas, colui che trattava per capirci, abbandonando quindi ogni speranza di cessazione del genocidio in atto ad opera di Telaviv, Haniyeh si trovava ospite a Teheran per l’insediamento del nuovo presidente.
Ora si sta attendendo una eventuale, ma quasi certa ed imminente risposta dell’Iran a questi atti gravissimi commessi dal governo Netanyahu.
Le ambasciate di molti Paesi occidentali esortano con forza i loro cittadini a lasciare libano e Iran.
Ucraina: il governo accenna a trattative possibili, sono messi davvero male.
Si sente sempre parlare meno di Kiev, del suo Presidente, nuovi guadagni russi mettono in evidenza le già gravi difficoltà ucraine sui fronti
Zelensky se ne è uscito con l’apertura ad un eventuale referendum per autorizzarlo a cedere territori in cambio della pace, cosa paradossale ripensando all’accordo rifiutato a marzo aprile del 2022…
Segno di debolezza? Certamente.
Nonostante Kiev tenti di intensificare gli attacchi con droni in Russia, tra i bersagli depositi di carburante, infrastrutture elettriche ed aeroporti, ricalcano i Russi in questo, ma ad essi si aggiungono attacchi diretti contro i civili, colpendo aree residenziali, tram con droni FPV e condomini.
https://t.me/donbassitalia/23808
I recenti attacchi con missili ATACMS su Sinferopoli hanno riservato una brutta sorpresa per i comandi NATO e ucraini, i missili, prima mortali, sono stati intercettati e distrutti in volo, molti detriti e frammenti sono ricaduti sulla città e sono stati fotografati dalla popolazione.
Sul campo la storia non è cambiata dalla settimana scorsa, con nuovi villaggi e nuovi guadagni russi su vari fronti.
Solo sul fronte a nord, quello di Karkov, i Russi restano in difensiva e colpiscono in profondità nelle retrovie le forze nemiche.
Il primo F16 è apparso nei cieli dell’Ucraina sopra a Leopoli, vedremo se presto entreranno in azione, per ora pare siano solo 6.
L’Ucraina ha sospeso i pagamenti degli interessi sul debito internazionale dopo il fallimento della trattativa sul ridimensionamento dei debiti del Paese.
https://www.avvenire.it/economia/pagine/s-p-taglio-rating-ucraina-sd
A breve verrà dichiarato il default del Paese.