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L’esercito ucraino sta affrontando la sua peggiore crisi dall’inizio del conflitto

La situazione sui fronti europei si presenta come precaria e pericolosa per l’esercito ucraino

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Di Stefano Orsi

Aree di crisi nel mondo n. 209 del 28-8-2024

Kiev

La situazione dell’esercito ucraino al fronte si va deteriorando di giorno in giorno.

Nelle ultime settimane si sta palesando sempre più chiaramente come la continua azione offensiva russa abbia usurato progressivamente le unità al fronte.

L’usura delle brigate e battaglioni ucraini sta raggiungendo un limite di rottura su diversi fronti.

Con la sconfitta subita presso Avdeevka, abbiamo potuto osservare come le brigate di Kiev si fossero riposizionate su una serie di villaggi che sono stati difesi strenuamente per alcuni mesi, ma uno dopo l’altro venivano recuperati dalle truppe russe.

Persi i primi i comandi ucraini riposizionavano le loro forze nei villaggi successivi ed il gioco di resistenza riprendeva.

Dalla prima linea di difesa alle successive, non cambiava nulla, gli schemi difensivi e le forze in campo non mutavano.

I Russi non hanno mutato la loro strategia, ma li si può comprendere.

L’esercito russo sta impiegando mezzi che quello ucraino non ha o possiede in minore misura.

Il dominio nel campo dell’artiglieria, cannoni e missili, il pareggio sostanziale nell’uso dei droni, il ruolo dell’aviazione e delle FAB con moduli UMPC, sganciate dai caccia di Mosca, rendono una questione di tempo la demolizione sistematica delle forze ucraine che si posizionano in difesa o che provano contrattacchi.

Anche l’arrivo di recenti pacchetti di aiuti militari occidentali, per quanto consistenti, non pare aver giovato molto, meno che mai avvicinato al cambiamento delle sorti del conflitto.

Non sono stati consegnati carri armati o blindati in numero sufficiente a compensare neppure in parte le pesanti perdite subite.

Il fuoco dell’artiglieria di Kiev è perennemente inferiore di diverse volte a quello russo.

Mancano bocche da fuoco e munizionamento per i cannoni in numero adeguato.

Il divario si attesta sempre, nel migliore dei casi attorno al 5 a 1, in favore di Mosca.

Le truppe di Kiev utilizzano abbastanza bene i missili ATACMS, in genere con testate a grappolo, con i quali hanno danneggiato o distrutto alcune batterie antiaeree russe, e in alcune occasione anche colpito zone adibite a civili abitazioni, questo è accaduto diverse volte a Belgorod e a Donetck.

Cosa comporta questa situazione deficitaria.

L’esercito ucraino subisce costantemente un numero maggiore di perdite rispetto a quello russo.

Ciò non muta tra la difesa e l’attacco, in quanto i differenti sistemi offensivi russi restano comunque superiori a quelli ucraini, indipendentemente dall’atteggiamento tattico adottato da questi ultimi.

Il costante rateo di perdite umane, impoverisce di esperienza le fila dei militari ucraini, le reclute inviate al fronte non sembrano adeguatamente addestrate, la loro volontà di combattere sembra essere decisamente inferiore a quella dei volontari delle prime ore o a quella dei militari di professione che avevano già combattuto per anni durante gli otto anni precedenti del conflitto.

Oltre un certo numero percentuale di perdite, le unità combattenti, perdono efficienza e capacità di operare.

Questo è un principio cardine negli eserciti, gli stessi ucraini in passato ritirarono diverse unità per un numero di perdite troppo elevati, fu il caso , ad esempio, della 128a Brigata di montagna che aveva combattuto sul fronte di Cherson, subì perdite superiori all’80% dei suoi effettivi e venne ritirata per essere ricostruita.

Questo è ciò che sta accadendo alle molte brigate e battaglioni che operano sul fronte che fu di Avdeevka e che oggi è molto lontano da quella città.

La 47a Brigata meccanizzata, le Unità Omega, la 68a Brigata Jaeger, La 31a Brigata meccanizzata, la 25a Brigata aviotrasportata, sono solo alcune delle unità che combattono su questo fronte da mesi, alcune come la 47a sono impiegate incessantemente dal giugno del 2023 in prima linea e su differenti fronti.

Si può ipotizzare che queste siano allo stremo delle forze e che abbiano subito molte perdite tra coloro che erano stati meglio addestrati nella fase di formazione di questa unità, armata con mezzi ed equipaggiamento della NATO, blindati M2A3 Bradley, Leopard 2A6 e anche Abrams M1A2.

Anche utilizzando i migliori mezzi occidentali non riescono più a contenere l’avanzata russa.

Nell’ultima settimana, ad esempio, l’accelerazione del fronte si è fatta più evidente.

Non c’è giorno in cui non si debba dare notizia di un villaggio perso dagli Ucraini o di una avanzata ulteriore dei Russi.

La corsa del fronte accelera verso Pokrovsk, un importante centro strategico per il numero di autostrade e ferrovie che passano da li per poi diramarsi nella regione,

I Russi puntano a quella città proprio per la sua importanza nella logistica ucraina.

Il centro città dista al momento 14 km dal fronte.

Nel mezzo vi sono alcuni villaggi, alcuni di questi sono di dimensioni adatte a fungere da basi logistiche per i Russi nel percorso di avvicinamento a Pokrovsk.

La situazione sugli altri fronti.

Anche in altri fronti le difficoltà si vanno palesando.

Niu York ne è un esempio, qui dal lato di Toretsk, un problema legato all’avvicendamento al fronte, creò una momentanea scopertura di un tratto di fronte, nella quale si infilarono immediatamente i Russi conquistando posizioni chiave che per dieci anni avevano tenuto.

Da li sono iniziate le difficoltà, la cosa importante da notare è che non stiano arrivando rinforzi in grado di fermare le azioni russe, e di riprendere le linee perse.

Situazione simile anche presso Artemovsk, sul fronte meridionale, dove opera principalmente la 5a Brigata d’assalto di Kiev che ha perso Klishkeevka e che non è riuscita a recuperarla nonostante i molti tentativi.

Qui è stato perso il quartiere est di Chasov Yar dopo il ritiro per dispiegamento su altro fronte dei battaglioni Kraken e di quello della Legione Internazionale, entrambe formazioni di mercenari stranieri molto ben armate e d addestrate, inviate a tamponare la situazione presso Karkov.

Le strategie dispersive dei Russi

Proprio l’azione su Karkov è stata una manovra molto intelligente da parte russa.

Contrariamente a quanto continuano a scrivere alcune testate italiane ed occidentali in genere, l’ingresso di truppe russe nella regione non era affatto finalizzata a conquistare la città, al contrario, non avevano affatto questa intenzione.

Configurata come ricognizione in profondità, senza truppe corazzate presenti, l’incursione aveva come scopo principale e strategico, di attirare il maggior numero possibile di forze ucraine in uno spazio relativamente ristretto al fine di sottrarle ad altri fronti ed impegnarle costantemente per mesi.

I comandi ucraini, temendo una possibile incursione in profondità verso Karkov, richiamarono qui le migliori riserve disponibili da altri fronti, abbiamo già citato la Kraken, e la Legione Internazionale, ma dobbiamo anche aggiungere la 36a brigata marines e l’82a Brigata di assalto aereo, e molte altre.

In questi mesi sono state fatte oggetto di pesanti bombardamenti, hanno perso molti mezzi e ancora più soldati, ciononostante non hanno recuperato terreno.

I molti assalti contro le linee russe a Volchansk e Luboke si sono spenti a causa delle perdite.

Le FAB 500, 1500 e 3000 piovono di continuo e colpiscono comandi, depositi e raggruppamenti.

Anche Karkov viene pesantemente colpita con i missili Iskander M, nelle retrovie operano i droni da ricognizione, Orlan e Supercam, entrambi fanno bene il loro lavoro ed individuano i bersagli con precisione guidando qui i missili russi.

Mantenendo bloccate su questo fronte tante unità ecco che altrove vengono a mancare i rinforzi ed i rimpiazzi.

In questo la strategia si rivela vincente.

Settore tra Kupyansk e Kremennaya

In questo settore restano in offensiva le truppe di Mosca che hanno preso un altro villaggio Pyshane in posizione strategica, questo dopo la presa di Makeevka.

Settore di Sacco e Vanzetti

Un problema nella rotazione dei reparti ucraini ha permesso alle forze russe di catturare due località , Spirne e Ivano Darovka.

Settore di Marinka

Dopo una lunga preparazione sono partite due offensive in questo settore, la prima presso Maksymilianovka, dove le truppe russe sono riuscite a prendere un terzo dell’abitato.

La seconda offensiva si è verificata presso Kostantyanovka, qui le forze russe hanno impiegato, stranamente rispetto al solito, unità consistenti dell’esercito, almeno 47 mezzi, di cui 11 carri armati per trasportare circa 200 soldati, operavano anche 12 motociclette.

L’offensiva ha preso posizione con una testa di ponte nella parte sud-est della cittadina e sui filari di alberi limitrofi, hanno costituito una testa di ponte che tenteranno nei prossimi giorni di ampliare.

Anche nel settore tra Ugledar e Vodiane le truppe russe si avvicinano alla autostrada 532

Unità di mercenari e forze di paesi europei colpite.

Nell’ultima settimana vi sono stati ben due casi di missili che hanno colpito basi di presunte forze straniere in Ucraina.

Il primo vicino ad Odessa, presso Chornomorsk, dove sarebbero morti 18 membri delle SAS Britanniche, notizia confermata solo da fonti russe e non da fonti britanniche. In questo settore operano le forze ucraine Artan, forze speciali dell’intelligence.

Il secondo caso è avvenuto presso Karkov dove i missili Iskander hanno colpito un punto di raggruppamento di mercenari stranieri, si segnalano perdite di circa 40 mercenari di cui alcuni ufficiali.

Credo che da quest’ultima settimana emerga chiaramente la difficoltà in cui si trova l’esercito ucraino, che nonostante abbia ricevuto armi e rifornimenti dalla NATO, non riesce a contenere le truppe russe che anzi stanno vistosamente accelerando la conquista di territorio.